Sos dei sindacati su futuro delle Ap
e sull'emergenza servizi e salari
Il teatro Politeama di Palermo ha ospitato un assemblea di lavoratori, dipendenti delle Province e precari. Le tre organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, nell'ambito della giornata di mobilitazione della Sicilia, hanno lanciato l'allarme sul futuro delle Province e sull'emergenza servizi e salari. I sindacati e i lavoratori sono preoccupati, puntano il dito contro l'operato del presidente della Regione Crocetta, che troppo frettolosamente, con un colpo di spugna ha azzerato gli enti locali, non tenendo conto della rilevanza dei servizi essenziali che proprio questi enti erogano. Si rischia che tutte le province vadano incontri a dissesti finanziari notevoli.
«Da otto mesi - dichiara Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil - il presidente non parla con noi. E adesso diciamo basta perché vogliamo delle soluzioni che siano percorribili». Sul tappeto della triplice sindacale l'emergenza delle emergenze, vale a dire il lavoro, a cui vanno affiancate tematiche bollenti, come il destino dei precari, dei forestali, la disoccupazione. Relativamente alle Province i sindacati sono certi che le gestioni commissariali negli enti locali, con particolare riferimento ad Enna, il cui commissario si insedierà proprio il prossimo 15 giugno, desteranno serie preoccupazioni dal punto di vista amministrativo e politico, venendo così a mancare le indicazioni che regolano gli enti e che prevede il suffragio popolare per chi è al timone delle Province.
«Non abbassare la guardia» è questo il filo conduttore della convention che da appuntamento al prossimo 22 giugno, quando si organizzerà una giornata di sciopero nazionale, con concentramento a piazza san Giovanni, a Roma. Intanto tra i segretari confederali della Funzione pubblica, presenti all'incontro, si paventa la possibilità di porre l'attenzione proprio sulle Province attraverso una manifestazione ad hoc, che potrebbe tenersi a Tusa, località scelta da Crocetta come suo attuale domicilio. «Non siamo con le mani in mano - dichiara Giovanni La Valle della Cgil - Entro luglio è necessaria la manovra di bilancio, altrimenti la Provincia di Enna, la più penalizzata dai tagli della Regione scoppierà».
f. g.
08 Giugno 2013
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