"PRIMO MAGGIO, C'E' POCO DA STARE ALLEGRI". LETTERA APERTA DI ANGELO MATTONE
“C’è poco da stare allegri, questo Primo Maggio.
Altro che Festa. Verrebbe voglia di listare a lutto le bandiere !”. Lo scrive
il segretario provinciale della Uil, Angelo Mattone (nella foto), in una lettera aperta
“destinata ai cittadini e ai lavoratori, ai disoccupati e ai precari, ai
pensionati e alle donne catanesi”. Mattone ricorda “gli sconfortanti indicatori
che segnalano un regresso generalizzato del nostro territorio dove la massiccia
perdita di lavoro diventa irreversibile crisi esistenziale e dramma sociale”,
quindi sottolinea “l’impegno della Uil a cercare risposte con idee, iniziative
concrete, servizi all’inquietante stato di recessione di diritti e
all’allargamento dello spread sociale che consegna ogni giorno nuovi poveri a
questo territorio”. “Ai disagi materiali, economici – continua Mattone – si
aggiunge lo sconcerto dei cittadini per il silenzio indifferente delle
istituzioni, cui la Uil intende rispondere aprendo con ogni mezzo la
propria organizzazione ai cittadini. Lo facciamo in coerenza con i 63 anni
della nostra storia, nei quali abbiamo lottato e continuiamo a lottare perché
la precarietà e l'esclusione non diventino il tratto predominante della nostra
società”.
Il leader della Uil etnea ricorda “vertenze simbolo” come
quelle dei lavoratori dei call-center, “vittime di spregiudicate
delocalizzazioni”, e dei forestali, “finalmente percepiti come risorsa anche
dalla Regione che ha recepito molte idee lanciate proprio da questa
organizzazione”. Angelo Mattone conclude: “Catania molto più di altre
province italiane ha bisogno di sindacati e imprenditori capaci di fare la
propria parte con coraggio e realismo, ma anche di una classe politica che
sappia affrontare le proprie responsabilità verso i cittadini e finisca di
azzuffarsi aspettando questo o quell’appuntamento elettorale. Basta con uno
spettacolo che è tanto più indecente quanto più aumentano povertà e
disperazione in questa terra. E’ indispensabile affrontare subito quella
Emergenza Catania che si sta trasformando in Disastro e Tragedia”.
30 Aprile 2013
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