04 maggio 2013

ISPICA: PARCO FORZA CHIUSO "TURISTI FUORI" MONTA LA PROTESTA


Ispica

Parco Forza chiuso
«Turisti fuori» monta la protesta

Il parco off limits
foto lasicilia.it


Ispica. Il primo maggio di quest'anno sarà ricordato come una delle pagine più nere legate al Turismo, decine e decine di turisti hanno trovato sbarrato il cancello di accesso alla zona archeologica del Parco Forza. Tanti i mezzi che si sono recati sul posto, ma sono stati costretti poi, delusi, a fare marcia indietro, per accontentarsi di visitare le chiese, quelle trovate aperte, per «riempire» la giornata. Hanno comunque potuto ammirare in città il liberty con in testa Palazzo Bruno di Belmonte, opera dell'architetto palermitano Ernesto Basile. Rabbia e tanta delusione anche per il gruppo di amici dell'ispicese Carmelo Nolano, che ha dirottato il gruppo nella zona non meno bella del vignale San Giovanni per cercare di ammirare la piccola chiesetta omonima, e più avanti, all'inizio dei tornanti della Barriera il famoso mulino ad acqua denominato «Mulino dei tre ladri». Rabbia e delusione, dicevamo, perché la strada di accesso alla zona archeologica, a sentire Carmelo Nolano, brillava per le erbacce e qua e là per la presenza di spazzatura, opera di gesti di inciviltà di qualche automobilista in transito nella zona. Non sono mancati a quel punto i volontari, gli amanti dell'ambiente con lo stesso Carmelo Nolano in testa, hanno eliminato la spazzatura, cercando di fare pulizia, di creare spazzi percorribili eliminando le erbacce. Si è appreso che la zona archeologca è visitabile solo di mattina e nei giorni feriali, nel pomeriggio quindi niente accesso al Parco Forza né tantomeno la domenica, giorni quando il turista dimentica il lavoro e sfrutta il giorno festivo per visitare luoghi di un certo interesse archeologico. Al Parco Forza famosissimo il «centoscale»n incavato nella roccia, che dava la possibilità agli abitanti del Fortilitium dell'approvvigionamento idrico senza abbandonare il castello in caso di assesio, senza contare opi i resti dell'antichissima chiesa dell'Annunziata rasa al suolo, assieme al castello, dal terribile terremoto dell'11 gennaio 1693. La notizia di quanto accaduto il 1° maggio è arrivata anche a Palazzo di città, l'assessore comunale alla Pubblica istruzione e al Turismo, ammette che il problema esiste e conferma il suo impegno totale° per cercare con la Sovrintendenza di Ragusa, una soluzione accettabile, in grado di decimare le delusioni dei turisti in favore del Turismo che tanto bene farebbe all'economia locale. Viene ancora suggerita una conferenza di servizio coinvolgendo la forestale per la pulizia dell'intera zona archeologica, presenti il Comune e la Sovrintendenza.
G. F.

03 Maggio 2013 






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