Gli operai forestali non ci stanno: anche quest’anno avviamento a maggio, per quale progetto? [GALLERIA FOTO]
I nostri boschi, oggi, sono già pronti per affrontare un’estate di
fuoco che li ridurrà in cenere. Tutti possiamo parlare dei boschi.
Ognuno secondo le proprie esperienze o le proprie competenze. E
parliamone!
Se
guardiamo all’argomento dalla prospettiva dell’utilità possiamo dire
che il bosco è utile per gli esseri viventi, e l’uomo lo utilizza in
mille modi differenti: c’è chi vi fa delle passeggiate anche solo per
respirare aria pura e c’è chi fa finta di prendersene cura; c’è chi vi
fa jogging e chi muore per proteggerli e c’è chi fa finta di lavorarci;
c’è chi vi specula politicamente e sindacalmente e c’è chi fa progetti
per i boschi senza averne mai percorso un viottolo; c’è chi ruba la
legna da ardere, c’è chi se la fa pure caricare in macchina e c’è chi fa
la richiesta e paga; c’è chi vi fa pascolare gli animali e c’è chi
coltiva erbe aromatiche e orticelli biologici di lattuga di montagna per
casa propria e altrui; c’è chi vi organizza “schiticchi” e
intrattenimenti tra amici, colleghi e parenti e c’è chi li incendia
senza pentimenti, ma c’è anche chi cerca di proteggerli e ci lavora
veramente.
Forse
sono poche, ma fra queste persone ci sono alcuni operai forestali che
conoscono i ritmi biologici del bosco, che lo vivono con amore e che
vogliono prendersene cura sensibilizzando non solo i cittadini, ma anche
chi ha un ruolo di responsabilità per progettare interventi, ma
soprattutto per vederli realizzati.
Sappiamo che attorno e dentro ai boschi “girano” tanti milioni di euro.
Ma chi paghiamo per lavorare nei boschi e per i boschi?
L’azienda
foreste siciliane è una grande organizzazione. Nei cantieri lavorano
tante persone più o meno specializzate: operai, capi squadra e agenti
tecnici. Negli uffici lavorano tantissimi impiegati e dirigenti con
mansioni di responsabilità. Ma cosa fanno? Da due anni gli operai
forestali cominciano a lavorare a maggio e, quest’anno, fino ad oggi,
sono stati alle prese con le visite mediche che ci costano milioni di
euro. Già da due anni, inoltre, gli avviamenti degli operai delle fasce
(71isti, 101isti e 151isti) iniziano quando le attività di prevenzione
incendi dovrebbero essere già concluse. Quali sono, dunque, i progetti
che predispongono? Viene effettuato il controllo giornaliero sui
progetti? Chi lo effettua e come?
Crocetta
ha da poco individuato nuovi ambiti lavorativi solo per gli operai
forestali, come se all’interno dei boschi non ci fosse più nulla da
fare. E i dirigenti allora? Per chi e cosa progetteranno?
Sembra quasi che il presidente della regione e i suoi assessori abbiano decretato l’abbandono dei boschi.
Indubbiamente,
27 mila operai pesano sulle casse della Regione, ma con questo enorme
contingente i boschi dovrebbero essere un “paradiso terrestre” e invece,
ogni anno, è un inferno continuo. Come è possibile?
I
nostri boschi, oggi, sono già pronti per affrontare un’estate di fuoco
che li ridurrà in cenere, dopo aver speso milioni di euro in Canadair e
squadre antincendio che non possono operare se non a rischio della vita
degli operai all’interno dei boschi abbandonati. Chi ha preparato questo
scempio negli anni? E chi paga per tutto questo?
Chi
ama il bosco lo vive ogni giorno anche quando non ci lavora, lo vede,
lo fotografa e chiede conto e ragione [vedi la galleria fotografica].
Proveremo
a cercare addetti ai lavori preparati e disponibili a rispondere a
queste e ad altre semplici domande che da decenni si pongono molti
cittadini monrealesi.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCollega condivido il tuo pensiero. Mi dispiace per colpa di qualche insinuatore, da ora in poi i commenti devono essere firmati con nome e cognome. Cordiali saluti.
RispondiEliminamancanza di progetti:come CAUSA DETERMINANTE il dissesto idrogeologico e il rischio incendi e come MOTIVO per cui mancano i finanziamenti europei
RispondiElimina