29 maggio 2013

CROCETTA CAS: LA CURA DEL VERDE CHE POTEVANO ESSERE EFFETTUATI DAI FORESTALI


Crocetta: «Deputati con escort
nella sede argentina del Ciapi»

Politiche sbagliate. «Le partecipate sono state negli anni mezzi per fare assunzioni e spese facili»


massimo gucciardo
Palermo. Le cattive pratiche finora adottate dalla politica regionale e il cambiamento virtuoso di rotta che l'attuale amministrazione ha iniziato ad intraprendere: sono i due capisaldi descritti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, per disegnare la situazione attuale tra precari, proteste, crisi economica e provvedimenti per lo sviluppo. «Le partecipate - sostiene Crocetta - negli anni sono state mezzi per assunzioni e spese facili. Il Ciapi spende 20 milioni l'anno per pubblicizzare i corsi, più che per l'attività, e ha una sede a Buenos Aires dove si dice che i deputati portassero le escort. Al Cas sono stati esternalizzati servizi come vigilanza e cura del verde che potevano essere effettuati dai forestali. La Serit, invece, è l'unico caso di gabelliere che va in passivo di 20 milioni l'anno: spende 1,5 milioni l'anno in consulenze, 10 milioni in avvocati e altri 10 per le notifiche degli atti, cosa che potrebbero fare i precari».
Politiche sbagliate alle quali il governatore contrappone misure di sviluppo: «Il prossimo mese - continua - sbloccheremo 656 milioni (anticipati dallo Stato e da restituire in 30 anni) per pagare "cash" i crediti delle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, l'Ue sta per finanziare con 5 miliardi la nostra programmazione (chiusa in 15 giorni in modo "autoritario", ma meglio peccare nella forma che perdere i fondi) e a breve partiranno il patto dei sindaci e il bando per 17 zone franche urbane. Qualsiasi strategia di ripartenza economica deve basarsi sul risanamento delle politiche di bilancio, sulla programmazione dei fondi europei e sui nuovi progetti di sviluppo, come l'esportazione del brand Sicilia. Inoltre, punteremo sulla semplificazione amministrativa: non ci può essere un tempo infinito per emanare il Vas, ogni fase burocratica non deve durare più di 3 mesi. A ciò si unisce quel che abbiamo fatto o che abbiamo tentato, come il sostegno al reddito, bocciato dal commissario dello Stato. Adesso al centro dell'azione di governo ci sarà il confronto con sindacati e imprenditori. Finora non c'è stato e mi prendo il 90% della colpa. Vogliamo innovazione, lavoro e sviluppo nella legalità».
Il governatore ne parla intervenendo alla conferenza regionale della Uil sui temi della crisi e delle imprese, e risponde implicitamente al segretario regionale Uil, Claudio Barone, che punta l'accento su «l'utilizzo dei fondi Ue in chiave anticiclica, con il coinvolgimento del sistema bancario, le infrastrutture come chiave per diventare la cerniera tra Europa e Mediterraneo, e la progettualità per impiegare risorse interne eliminando gli sprechi». Fondamentale l'apporto degli istituti di credito: «Abbiamo un progetto di crescita del finanziamento per le aziende isolane - afferma il responsabile imprese UniCredit Sicilia, Gregorio Squadrito - a due cifre. Il nostro amministratore delegato ha parlato dell'erogazione di 10 miliardi in 3 anni nel Sud: penso che vadano impiegati nell'edilizia (l'unica industria siciliana) e nell'internalizzazione delle imprese».
Per Confindustria Sicilia serve una legge per lo sviluppo, concordata con i sindacati. «Deve basarsi - spiega il presidente Antonello Montante - su un piano industriale regionale suddiviso in 5 macro-settori: turismo, beni culturali, agroalimentare, energia pulita, piccole e medie infrastrutture».

28 Maggio 2013








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