10 aprile 2013

RISPARMI PER GARANTIRE LE GIORNATE DI LEGGE AI FORESTALI


Una volta estinti i debiti
dalle imprese arriverà
il gettito dovuto dell'Iva

 L'Assessore al bilancio Luca Bianchi
foto lasicilia.it

Palermo. Il decreto legge varato dal governo nazionale, sabato scorso, consente alla giunta regionale di varare bilancio e disegno di legge di stabilità, con relativa tranquillità. Non solo per la possibilità di utilizzare 400 milioni di Fas nel 2013 e 200 milioni nel 2014, ma anche perché i circa 2 miliardi che arriveranno in Sicilia per pagare i debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese private, consentiranno di ottenere il gettito dell'Iva. E, poi, l'attuazione dell'art. 37 dello Statuto speciale: la norma entrerà in vigore nel 2014, non essendo previsto l'esborso da parte dello Stato nella Finanziaria 2013. Ma la somma sarà compensata con la «cessione» di circa 49 milioni di euro destinati all'edilizia sociale e mai utilizzati. Questa somma, la Regione potrà impiegarla senza vicoli di destinazione. Gli uffici dell'assessorato all'Economia stanno ultimando i calcoli e domani i documenti contabili saranno trasmessi alla commissione Bilancio dell'Ars, dopo l'ovvio passaggio in giunta, per iniziare l'iter parlamentare che dovrà concludersi entro il 30 di aprile.
Le misure a favore della Regione siciliana, adottate dal Consiglio dei ministri, hanno suscitato l'acida reazione del presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia. «Sanno fare solo analisi vecchie - ha replicato Crocetta - in cui si racconta di un Nord che mantiene il Sud. Quelli che ci hanno riconosciuto, sono soldi lavorati qui perché dovrebbero finire in Lombardia? Nel decreto legge del governo c'è anche il Piemonte e le motivazioni sono le stesse: le buone prassi, l'attenzione ad una politica di spending review e, nel nostro caso, anche l'abolizione delle Province».
Il governo nazionale ha consentito alla Regione di spalmare in 3 anni il «buco» di un miliardo ereditato dal precedente governo. La line del rigore, insomma, non potrà essere abbandonata. «Non stiamo operando tagli orizzontali - ha rilevato l'assessore all'Economia, Luca Bianchi - ma stiamo procedendo per singoli capitoli, discutendo con i singoli assessori a volte anche per mille euro, ma era giusto darsi un metodo e seguirlo scrupolosamente. I dipartimenti avranno disponibilità economiche parametrati su criteri oggettivi. Il nostro obiettivo non è, insomma, soltanto di tagliare, ma soprattutto di risanare il bilancio regionale». Bianchi ha aggiunto che grazie all'ampliamento del plafond per lo sforamento del Patto di stabilità, la Regione potrà «liberare» 200-300 milioni di cofinanziamento della spesa comunitaria.
Le spese di funzionamento degli assessorati subiranno un taglio del 30-35%, utilizzando standard uguali per tutti i dipartimenti parametrati a costo per metro quadrato e costo per dipendente. Alcuni capitoli saranno cancellati e sacrifici saranno chiesti a teatri ed enti. Risparmi che serviranno a coprire la spesa per precari e forestali, questi ultimi saranno garantiti ma perderanno il contratto integrativo. Minori fondi anche per gli enti locali rispetto al passato, ma potranno beneficiare di una maggiore disponibilità di cassa in quanto sono state eliminate alcune riserve che nei precedenti esercizi immobilizzavano le risorse.
I precari degli enti locali, circa 22 mila, ieri hanno protestato davanti a Palazzo d'Orleans perché temono per il futuro. Il governo Monti, infatti, lo scorso anno aveva rinnovato i loro contratti fino al 31 luglio. In Sicilia, a causa in vigenza di esercizio provvisorio, il rinnovo è stato fatto fino al 30 di aprile. La giunta regionale ha già stanziato le risorse fino al 31 di luglio, ma nello stesso tempo ha appostato nei fondi globali anche le risorse necessarie per la prosecuzione della loro attività fino al 31 dicembre 2013. Ma ciò non dipende dalla volontà del governo regionale, bensì di quello nazionale che ancora non c'è.
L. M.

09 Aprile 2013 







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