“Guerra a sprechi e clientele”
Intervista a Maurizio Bernava
Diciamo le cose come stanno. Per Maurizio Bernava, anche il sindacato è in braghe di tela. Crescono i delusi, gli sfiduciati, quelli che vi addebitano inciuci e un ruolo sostanziale di mantenimento dello status quo.
Siete diventati i guardiani del potere senza saperlo?
“Non sono cieco, so come stanno le cose,
ma non ci siamo accorti oggi, che il ruolo del sindacato va ripensato.
Abbiamo studiato e preparato la nostra “rivoluzione”…
Maurizio Bernava, alla vigilia
di un congresso che si preannuncia storico per le sorti della Cisl, non è
affatto sorpreso dalla nostra domanda. Non si sente colpevole.
“Noi abbiamo capito e abbiamo cambiato
tutto”, risponde. “Non è stato facile, tutt’altro. Il recupero della
credibilità si ottiene sul campo, con i fatti, e bisogna meritarselo”
Avete fatto scelte impegnative. Quali?
“Stiamo dentro una crisi infinita,
l’abbiamo percepita come tale alcuni anni fa. L’anno scorso i consumi
delle famiglie sono scesi del 4,1 per cento, gli investimenti delle
imprese del 12 per cento. Le rappresentanze politiche e sociali sono
state investite da uno tsunami. Avrebbero dovuto prendere atto che
niente è come prima. Noi abbiamo fatto scelte di fondo: né antagonismo
né scambio. Fuori dalle logiche di gestione, radicamento sociale ed un
nuovo modelllo oirganizzativo”.
Una risposta organizzativa, dunque. Basterà?
“No, non è una risposta organizzativa,
ma la sburocratizzazione del sindacato può permettere il radicamento
sociale e territoriale, altrimenti diventa solo uno slogan, un auspicio.
Il tema del congresso, che celebriamo a Palermo, è “un sindacato nuovo, partecipazione e cambiamento”.
Sono slogan usati ed abusati…
“Noi abbiamo adottato scelte dalle quali
non si torna indietro. Al congreso arriviamo dopo 119 assemblee
congressuali provinciali e di federazioni di categoria, ed un dibattito
che ha impegnato 8454 rappresentanti sindacali di tutta la regione. Si
confronteranno oltre 560 delegati, in rappresentanza di 360 mila
iscritti, 6621 dei quali stranieri”.
La partecipazione e l’ampiezza
del dibattito assicureranno il raggiungimento degli obietivi che lei si è
proposto, la mutazione genetica della Cisl
“Noi non faremo una mutazione genetica,
vogliamo che il sindacato promuova l’efficienza e la produttività, si
faccia carico dei problemi delle imprese senza rinunciare al suo ruolo
di rappresentanza. Combatteremo gli sprechi e non saremo i guardiani del
sistema. Questo approccio riguarda sia il pubblico che il privato.
Anche la pubblica amministrazione deve recuperare produttività ed
efficienza, tagliare sprechi e privilegi. Per potere esercitare questo
ruolo, il sindacato deve rinunciare alla gestione. Noi ne dobbiamo
restare fuori…”
In concreto, non gestirete centri di formazione o altro?
“Abbiamo chiuso da tempo queste nostre
partecipazioni, spostiamo le nostre rappresentanze nel territorio dopo
averle qualificate e dato loro le competenze necessarie per entrare nel
ciclo produttivo e determinare, attraverso il sostegno, le buone idee e
la legittimità della rappresentanza, nella vita dell’ente o
dell’impresa. Al sindacato intereessa che i comuni e le imprese superino
la crisi, che non si perdano posti di lavoro. Non accettiamo la logica
antagonista, che ci libera delle responsabilità ma non aiuta né la
pubblica amministrazione né le imprese”.
Quante chance avete per farcela?
E’ possibile salvare i posti di lavoro e mandare a casa amministratori
spreconi e incompetenti, tagliare sprechi, privilegi, clientele? Ogni
volta che si muove qualcosa, in piazza ci vanno oloro che perdono il
posto di lavoro, divenendo di fatto strumenti di ricatto…
“Formazione, forestale, 118,
partecipate, sanità: sono queste le scommesse. Uscire dal circolo
vizioso che lei denuncianva attraverso le buone pratiche, la produzione
di reddito, l’efficienza. E’ un processo non breve, ma è importante che
il sindacato non proteggerà il sistema decotto e clientelare. Mai.
Suspichiamo una strategia condivisa che il governo e le forze politiche.
A differenza di altri arriviamo a questo appuntamento dopo avere
studiato la crisi epocale che stiamo attraversando. Abbiamo idee chiare,
progetti di risanamento e sviluppo da proporre alla pubblica
amministrazione e alle imprese private. Strumenti che mettano in moto
l’economia”.
Ci metterete la faccia…
“Ci assumiamo le nostre responsabilità,
ci siamo attrezzati, anticipando la riforma dell’amministrazione
regionale, l’abolizione delle province. Le nove strutture provinciale
sono state superate da cinque aree. Una radicale riorganizzazione
interne avviata per costruire un modello più adatto alle sfide
dell’economia e della società”.
E’ una scelta nazionale o siciliana della Cisl?
La Cisl si muove ovunque lungo queste direttrici, ma la Sicilia ha fatto da battistrada, siamo più avanti…”
21 Aprile 2013
Nel 3° Congresso del 27 e 28 aprile 2005, Hotel
Saracen Club – Isola Delle Femmine (PA)
Tutto il gruppo dirigente
si impegnava ad accompagnare le iniziative programmate a sostegno
della piattaforma sindacale unitaria del 18/12/2002, per il riordino e il
rilancio del settore forestale in Sicilia ormai inadeguato ai bisogni della
collettività ed alla esigenze dei lavoratori. La FAI riteneva improcrastinabile,
riammodernare un settore vitale per il rilancio della ruralità, fondamentale
per il presidio del territorio e per la
prevenzione dei dissesti idrogeologici, che sempre più interessano molte
zone della Sicilia, avvicinando la forestazione a canoni di produttività. Per
fare ciò è indispensabile individuare un’unica cabina di regia per la gestione
delle risorse, così come anche è indispensabile stabilizzare l’occupazione,
valorizzando le professionalità esistenti nel settore ed avvicinando sempre più
i lavoratori alla funzione rinnovatrice del sistema del bosco nel panorama
socio ambientale collettivo.
Per leggere la relazione clicca quì.
Leggi anche la "Mozione conclusiva del 3° Congresso Territoriale"
Ebbene L'On. Lupo oltre ad avere avuto un passato nella Segreteria Generale Cisl di Palermo, è tutt'ora Segretario Regionale del Partito Democratico, è giusto ricordare che nella passata legislatura il Pd appoggiava il Governo Lombardo e adesso è parte integrante dell'esecutivo del Presidente Crocetta. Quindi poteva/no approvare tutti quei provvedimenti che venivano discussi nei vari congressi e non solo. Qualche esempio?
Perchè nessuno di questi punti è stato seriamente preso in considerazione? Anche se Lei non risponderà, Le ricordo che questi sono: Rivendicazioni Sindacali.
Possiamo definirle promesse non mantenute?
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.