La crisi del lavoro:il punto tra Ato, Megaservice, forestali
Facciamo il punto sulle diverse crisi occupazionali aperte nel nostro territorio, da Trapani a Castelvetrano.
RIFIUTI. Manifestazione regionale oggi dei lavoratori
degli Ato e delle società loro fornitrici a Palermo. Già la settimana
scorsa ci sono stati davanti tutte le Prefetture siciliane i sit in dei
lavoratori degli Ato organizzati da Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti
per «denunciare la gravissima situazione verso cui sta precipitando il
sistema dei rifiuti in Sicilia che coinvolge 12 mila operatori e la
tenuta delle condizioni igienico-sanitarie di tutti i comuni».
MEGASERVICE.Le lavoratrici e i lavoratori della
Megaservice hanno deciso, in accordo con le organizzazioni sindacali, di
sospendere l`occupazione del tetto di Palazzo Riccio di Morana, sede
della Provincia Regionale di Trapani. Il presidio si è spostato
nell`atrio del Palazzo dove i 68 dipendenti monteranno un gazebo. Un
altro presidio dei lavoratori, sempre con gazebo, si svolge a tempo
indeterminato dinnanzi la sede della Prefettura di Trapani. La decisione
di sospendere l`occupazione, intraprendendo altre forme di lotta, è
maturata a seguito della disponibilità e della sensibilità espressa dal
Commissario straordinario della Provincia Darco Pellos che, comprendendo
la grave situazione dei dipendenti, si è attivato per provvedere,
attraverso lo sblocco delle somme fatturabili, al pagamento di almeno
una parte dei sette mesi di stipendi arretrati e per chiedere una deroga
sulla spending review in considerazione del fatto che la Megaservice è
una società di importante rilevanza economica e occupazionale. Il
Commissario Darcos ha, inoltre, annunciato che incontrerà i due
liquidatori, così come faranno in separata sede Cgil, Cisl e Uil, per
comprendere gli orientamenti circa i percorsi da intraprendere per i
lavoratori della Megaservice in vista dell`incontro all`Assessorato al
Lavoro in programma il 24 aprile alle 11.
FORESTALI. Oltre un centinaio di lavoratori forestali
hanno protestato la settimana scorsa davanti l’ufficio provinciale
dell’Azienda demanio forestale per chiedere il loro immediato avvio a
lavoro. La manifestazione è stata organizzata dalle segreterie
provinciali di Trapani di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl. I segretari di
categoria Tommaso Macaddino (Uila Uil), Giacoma Giacalone (Flai Cgil) e
Massimo Santoro (Fai Cisl), insieme a una delegazione di lavoratori,
sono stati ricevuti dal dirigente provinciale reggente dell’azienda
forestale Giarrizzo al quale hanno illustrato le difficoltà in cui
vivono i lavoratori del comparto in attesa di iniziare a svolgere i
propri incarichi. “Vorremmo conoscere – hanno chiesto i tre sindacalisti
– le ragioni per cui ancora oggi i forestali non sono stati chiamati a
lavorare. La situazione economica e sociale di questa gente si fa ogni
giorno più disperata, poiché essi vedono negati i diritti acquisiti a
fatica negli anni, messi in discussione da un Governo lontano dai loro
bisogni e da quelli delle rispettive famiglie. Sarebbe necessaria –
hanno aggiunto infine – una più puntuale programmazione dei lavori di
cantiere anche attraverso degli strumenti economici comunitari come il
Psr, non solo a tutela dei lavoratori, ma anche del nostro patrimonio
boschivo”. Il dirigente Giarrizzo, dopo avere ascoltato le motivazioni
della protesta ed avere espresso la propria solidarietà ai lavoratori,
ha messo in luce quali sono le difficoltà oggettive in cui l’Azienda
versa, difficoltà solo in parte superate. Tra queste vi sono state la
assenza di fondi per pagare i fornitori e l’impossibilità di utilizzare i
mezzi di trasporto a causa della mancanza di copertura assicurativa e
di carburante. A termine dell’incontro, il dirigente dell’Azienda
forestale ha sottoscritto insieme ai rappresentanti sindacali un verbale
dell’incontro (in allegato), che si è impegnato a far avere già in
giornata al dirigente regionale, nonché all’assessore regionale di
riferimento, e ha affermato il proprio impegno a far partire i contratti
dei lavoratori con contratto di 151 giornate entro il mese di aprile.
CASTELVETRANO. Dopo quattro anni si esauriscono gli
ammortizzatori in deroga e per 18 unità del centro medico e di
riabilitazione “Vanico” si profila il licenziamento. Tutto ha avuto
inizio nel 2008, quando già allora i tagli alla sanità della Regione
hanno cominciano a far sentire i primi effetti sulle strutture
convenzionate e sui loro lavoratori. Tra le aziende del settore in crisi
vi fu anche quella del “Vanico”. Una legge emanata proprio quell’anno,
consentì, su suggerimento dei sindacati, di applicare la cassa
integrazione in deroga. I licenziamenti paventati non ebbero più corso e
il livello occupazionale fu garantito. La cassa integrazione, da
allora, è stata rinnovata ogni anno. Nel 2013, a febbraio, è arrivato
dalla Regione un accordo quadro che non ammetteva più proroghe, dopo
quattro anni, alle aziende convenzionate dei settori sia dei trasporti
sia della sanità. Conseguentemente la cassa integrazione per i
dipendenti del «Vanico» non si è potuta più applicare. Niente più
ammortizzatori in deroga per le 18 unità che hanno già ricevuto la
lettera di preavviso del licenziamento.
BOOM CASSA INTEGRAZIONE. È boom di Cig in Sicilia,
dove a marzo i cassintegrati hanno raggiunto quota 28.470. Rispetto ai
primi 3 mesi del 2012, quando sono state autorizzate 9.640.839 ore di
cassa integrazione, quest'anno si è già raggiunto quota 10.135.093, ma
il timore è che la differenza possa essere più marcata a fine anno.
Infatti in Sicilia a marzo sono state autorizzate 4.839.882 ore di cassa
integrazione più del doppio rispetto a quelle di febbraio (2.239.850).
Se quella straordinaria è raddoppiata quella in deroga è addirittura
decuplicata passando da 210.678 a 1.905.615 ore. Nell'isola il settore
più a rischio è quello dell'industria con 2.558.552 ore autorizzate a
marzo seguito dal commercio a quota 1.741.195.
23 Aprile 2013
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