24 aprile 2013

LA CRISI DEL LAVORO


La crisi del lavoro:il punto tra Ato, Megaservice, forestali


Facciamo il punto sulle diverse crisi occupazionali aperte nel nostro territorio,  da Trapani a Castelvetrano.
RIFIUTI. Manifestazione regionale oggi dei lavoratori degli Ato e delle società loro fornitrici a Palermo. Già la settimana scorsa ci sono stati  davanti tutte le Prefetture siciliane i sit in dei lavoratori degli Ato organizzati da Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per «denunciare la gravissima situazione verso cui sta precipitando il sistema dei rifiuti in Sicilia che coinvolge 12 mila operatori e la tenuta delle condizioni igienico-sanitarie di tutti i comuni».
MEGASERVICE.Le lavoratrici e i lavoratori della Megaservice hanno deciso, in accordo con le organizzazioni sindacali, di sospendere l`occupazione del tetto di Palazzo Riccio di Morana, sede della Provincia Regionale di Trapani. Il  presidio si è spostato nell`atrio del Palazzo dove i 68 dipendenti monteranno un gazebo. Un altro presidio dei lavoratori, sempre con gazebo, si svolge a tempo indeterminato dinnanzi la sede della Prefettura di Trapani. La decisione di sospendere l`occupazione, intraprendendo altre forme di lotta, è maturata a seguito della disponibilità e della sensibilità espressa dal Commissario straordinario della Provincia Darco Pellos che, comprendendo la grave situazione dei dipendenti, si è attivato per provvedere, attraverso lo sblocco delle somme fatturabili, al pagamento di almeno una parte dei sette mesi di stipendi arretrati e per chiedere una deroga sulla spending review in considerazione del fatto che la Megaservice è una società di importante rilevanza economica e occupazionale. Il Commissario Darcos ha, inoltre, annunciato che incontrerà i due liquidatori, così come faranno in separata sede Cgil, Cisl e Uil, per comprendere gli orientamenti circa i percorsi da intraprendere per i lavoratori della Megaservice in vista dell`incontro all`Assessorato al Lavoro in programma il 24 aprile alle 11.
FORESTALI. Oltre un centinaio di lavoratori forestali hanno protestato la settimana scorsa davanti l’ufficio provinciale dell’Azienda demanio forestale per chiedere il loro immediato avvio a lavoro. La manifestazione è stata organizzata dalle segreterie provinciali di Trapani di Uila Uil, Flai Cgil e Fai Cisl. I segretari di categoria Tommaso Macaddino (Uila Uil), Giacoma Giacalone (Flai Cgil) e Massimo Santoro (Fai Cisl), insieme a una delegazione di lavoratori, sono stati ricevuti dal dirigente provinciale reggente dell’azienda forestale Giarrizzo al quale hanno illustrato le difficoltà in cui vivono i lavoratori del comparto in attesa di iniziare a svolgere i propri incarichi. “Vorremmo conoscere – hanno chiesto i tre sindacalisti – le ragioni per cui ancora oggi i forestali non sono stati chiamati a lavorare. La situazione economica e sociale di questa gente si fa ogni giorno più disperata, poiché essi vedono negati i diritti acquisiti a fatica negli anni, messi in discussione da un Governo lontano dai loro bisogni e da quelli delle rispettive famiglie. Sarebbe necessaria – hanno aggiunto infine – una più puntuale programmazione dei lavori di cantiere anche attraverso degli strumenti economici comunitari come il Psr, non solo a tutela dei lavoratori, ma anche del nostro patrimonio boschivo”. Il dirigente Giarrizzo, dopo avere ascoltato le motivazioni della protesta ed avere espresso la propria solidarietà ai lavoratori, ha messo in luce quali sono le difficoltà oggettive in cui l’Azienda versa, difficoltà solo in parte superate. Tra queste vi sono state la assenza di fondi per pagare i fornitori e l’impossibilità di utilizzare i mezzi di trasporto a causa della mancanza di copertura assicurativa e di carburante. A termine dell’incontro, il dirigente dell’Azienda forestale ha sottoscritto insieme ai rappresentanti sindacali un verbale dell’incontro (in allegato), che si è impegnato a far avere già in giornata al dirigente regionale, nonché all’assessore regionale di riferimento, e ha affermato il proprio impegno a far partire i contratti dei lavoratori con contratto di 151 giornate entro il mese di aprile.
CASTELVETRANO. Dopo quattro anni si esauriscono gli ammortizzatori in deroga e per 18 unità del centro medico e di riabilitazione “Vanico” si profila il licenziamento. Tutto ha avuto inizio nel 2008, quando già allora i tagli alla sanità della Regione hanno cominciano a far sentire i primi effetti sulle strutture convenzionate e sui loro lavoratori. Tra le aziende del settore in crisi vi fu anche quella del “Vanico”. Una legge emanata proprio quell’anno, consentì, su suggerimento dei sindacati, di applicare la cassa integrazione in deroga. I licenziamenti paventati non ebbero più corso e il livello occupazionale fu garantito. La cassa integrazione, da allora, è stata rinnovata ogni anno. Nel 2013, a febbraio, è arrivato dalla Regione un accordo quadro che non ammetteva più proroghe, dopo quattro anni, alle aziende convenzionate dei settori sia dei trasporti sia della sanità. Conseguentemente la cassa integrazione per i dipendenti del «Vanico» non si è potuta più applicare. Niente più ammortizzatori in deroga per le 18 unità che hanno già ricevuto la lettera di preavviso del licenziamento.
BOOM CASSA INTEGRAZIONE. È boom di Cig in Sicilia, dove a marzo i cassintegrati hanno raggiunto quota 28.470. Rispetto ai primi 3 mesi del 2012, quando sono state autorizzate 9.640.839 ore di cassa integrazione, quest'anno si è già raggiunto quota 10.135.093, ma il timore è che la differenza possa essere più marcata a fine anno. Infatti in Sicilia a marzo sono state autorizzate 4.839.882 ore di cassa integrazione più del doppio rispetto a quelle di febbraio (2.239.850). Se quella straordinaria è raddoppiata quella in deroga è addirittura decuplicata passando da 210.678 a 1.905.615 ore. Nell'isola il settore più a rischio è quello dell'industria con 2.558.552 ore autorizzate a marzo seguito dal commercio a quota 1.741.195.

23 Aprile 2013




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