XVI Legislatura ARS
INTERPELLANZA
N. 34 - Misure urgenti per la tutela della riserva naturale
orientata 'Bosco d'Alcamo'.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per
il territorio e l'ambiente, premesso che:
la riserva naturale orientata Bosco d'Alcamo è
situata sulla sommità di Monte Bonifato nel
territorio comunale di Alcamo, ed è Riserva naturale
orientata per decreto della Regione Siciliana dal 29
giugno 1984;
la riserva, affidata in gestione alla Provincia
regionale di Trapani, si estende per 313,9 ettari,
di cui 201 zona A e 113 zona B o di pre-riserva;
in base agli articoli dell'atto di convenzione si
ravvisano molte anomalie o per meglio dire
violazioni ed inadempienze compiute dall'ente
gestore dall'atto di stipula ad oggi, rinvenibili
paragonando il dettato dell'articolato legislativo e
l'effettiva gestione avvenuta;
in data 29 settembre 2012, a causa dell'incuria
da parte dell'autorità addette alla manutenzione e
al controllo, denunciata da anni, un rovinoso
incendio ha devastato gran parte della riserva e del
suo patrimonio storico, culturale, floristico e
faunistico;
una volta superata la fase critica dell'incendio
non è stata attivata nessuna procedura di messa in
sicurezza dell'intera area della riserva, per cui vi
sono numerosi alberi e rami pericolanti che
rappresentano un reale pericolo per gli utenti e i
fruitori della riserva stessa;
considerato che:
il bosco di conifere, misto a latifoglie,
rappresenta l'ecosistema prevalente della riserva,
lo stesso bosco ricopre circa 28 ettari (rappresenta
poco meno del 90% dell'intera area protetta) ed è il
risultato di un'azione di rimboschimento che è stata
portata avanti, quasi ininterrottamente, dal 1919
sino agli anni 70 - 80;
il bosco di conifere, specie sui versanti Nord e
NordOvest, è frammisto ad un fitto sottobosco
spontaneo di latifoglie, rappresentato da Leccio
(Quercus ilex) e Roverella (Quercus pubescens), i
quali sono esemplari nati per inseminazione
naturale, e ciò dimostra, come risulta anche dalla
letteratura scientifica di inizio secolo (Ponzo, La
flora nei dintorni di Alcamo, 1905), che sulla
sommità del monte Bonifato, fino a tutto il secolo
XIX, esistesse un pregiato bosco di latifoglie, poi
andato distrutto a causa di incendi ed estesi tagli
tesi a favorire l'esercizio del pascolo;
è molto frequente anche la presenza del Frassino
nel piano inferiore. Sporadica e fuori luogo,
invece, è la presenza, a seguito dei rimboschimenti
effettuati, di alcune specie arboree esotiche, o
comunque estranee al contesto vegetazionale
mediterraneo: il cipresso argentato e macrocarpa
(Arizona, California), il Cedro deodara (Himalaya),
l'eucaliptus e l'acacia (Australia);
vi è un fittissimo sottobosco presente nel
versante Nord-Ovest, esposto ai venti carichi di
umidità e per ciò ricoperto dal muschio. Fra le
specie erbacee primeggiano per bellezza la Peonia e
diverse specie di orchidee selvatiche. Tra le
arbustive: il Lentisco, la Palma Nana, il Pungitopo,
la Ginestra, l'Euforbia, il Corbezzolo, la
Salsapariglia, il Rovo, il Prugnolo. Non mancano
alcune erbe aromatiche quali la Santoreggia, il
Timo, la Menta, l'Origano, l'Assenzio e la Ruta;
anche la fauna terricola risulta ben
rappresentata dal coniglio selvatico, la volpe,
l'istrice, il riccio, il topo quercino, la donnola,
nonché alcune specie di rettili;
tra i rapaci volteggiano maestosamente la Poiana,
il falco pecchiaiolo, il falco pellegrino e il
gheppio e tra i rapaci notturni: il barbagianni, la
civetta e l'allocco;
atteso che:
dal punto di vista storico-culturale in cima al
monte svetta la torre del Castello dei Ventimiglia,
reperto di notevole entità, reso poco fruibile dallo
stato di abbandono in cui versa la riserva;
sul versante Nord-Ovest del Bonifato si trovano
invece i ruderi del villaggio medievale, costituito
da abitazioni ad impianto unicellulare che si
sviluppano su di un tracciato topografico in senso
Est-Ovest, protetto da una cinta muraria spessa
oltre 2 metri e lunga circa un chilometro;
a Nord, fuori dalle mura, è invece ubicata la
Funtanazza, serbatoio indispensabile alla raccolta
delle acque provenienti dalla sorgente sovrastante;
visto che:
la Riserva Bosco di Alcamo è stata costituita con
Decreto n.206 del 29 Giugno 1984;
con Decreto del 26 Maggio 1988 (pubblicato sulla
G.U.R.S. parte I n.43 il 09.09.1989) - viene
stipulato atto di convenzione fra la Regione Sicilia
e la Provincia Regionale di Trapani per:
l'Affidamento della gestione delle Riserve Foce del
Fiume Belice e Dune Limitrofe - Bosco di Alcamo -
Isole dello Stagnone;
l'articolo 1 dello stesso decreto prevede la
'cura, salvaguardia e promozione scientifica' e non
sono mai stati organizzati convegni e/o mai è stato
prodotto materiale divulgativo\didattico per la
R.N.O. di Monte Bonifato, negli ultimi dieci anni;
l'articolo 2 prevede le 'Relazioni annuali' con
conseguente presunta commissione esaminatrice delle
stesse. Ma dallo stato di abbandono della Riserva,
non si capisce, cosa sia stato relazionato negli
ultimi 10 anni e se mai qualcuno abbia eseguito
controlli.
l'articolo 3 prevede che siano predisposti una
serie di apposizioni di cartelli contenenti
l'indicazione di 'Area di protezione della Riserva e
modalità di uso e divieti lungo il perimetro esterno
dell'area di protezione' e questi non sono mai stati
collocati e non è dato sapere se siano stati
finanziati dalla Regione Sicilia. Inoltre non è mai
stata realizzata una recinzione dell'area di Riserva
e non è chiaro se questa opera sia mai stata
finanziata;
l'articolo 4 dispone che, per il mantenimento
degli ecosistemi, devono essere predisposte misure
idonee ed invero, lo stato di incuria in cui versa
la Riserva dimostra esattamente il contrario;
l'articolo 5 fa invece menzione della prevenzione
e repressione degli incendi, attuabile, tra le altre
metodologie, anche attraverso la realizzazione di
viali tagliafuoco che dovrebbero essere realizzati
dall'Azienda foreste, così come previsto dalla
norma, e non da privati come sovente avvenuto;
gli articoli 7,8,9 e 10 prevedono invece
l'obbligo di presentare entro il 30 novembre di ogni
anno, relazione sui risultati conseguiti (quali ) ed
il piano di sistemazione della Riserva (se è stato
redatto, quali sono gli obbiettivi raggiunti);
nel lontano luglio 2007, a firma del personale
del Distaccamento Forestale di C/mmare del Golfo una
relazione di servizio, tempestivamente inoltrata sia
all'Ispettorato delle Foreste di Trapani che alla
Provincia Regionale di Trapani, documentava
abbondantemente lo stato di degrado e di abbandono
del bosco e dell'intera riserva;
appare non giustificabile da parte
dell'Amministrazione regionale il mantenimento della
Convenzione con l'ente gestore, allorquando si
ravvisano esplicitamente gravi violazioni allo
stesso atto di convenzione;
si interroga se lo stesso Ispettorato
Ripartimentale di Trapani ha provveduto ad informare
dello stato di abbandono del Monte Bonifato il
Comando Corpo Forestale e se la Provincia Regionale
di Trapani ha tempestivamente avvisato l'Assessorato
dello stato di pericolo segnalato dal personale del
Distaccamento Forestale;
per conoscere:
se non ritengano opportuno, alla luce delle
motivazioni suesposte, revocare immediatamente la
convenzione per la gestione della Riserva 'Bosco
d'Alcamo';
se non intendano adoperarsi per far sì che i
precetti previsti nel Decreto vengano rispettati e
la Riserva torni ad essere un luogo fruibile dai
cittadini siciliani e dai turisti;
se non ritengano opportuno adottare misure idonee
alla tutela e salvaguardia del patrimonio storico,
culturale, faunistico e floristico presente
all'interno della Riserva naturale orientata Bosco
d'Alcamo.
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