Lavoratori delusi e amareggiati. Il Sifus chiede incontro con Crocetta
«Zoom sul comparto forestale»
Foto lasicilia.it
I lavoratori forestali aderenti all'associazione di categoria Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione), altamente seccati e delusi delle loro prospettive occupazionali sempre più incerte, sono tornati a far sentire le loro voci di protesta. Mobilitati dai rappresentanti sindacalisti, i braccianti forestali hanno occupato simbolicamente e pacificamente le aule consiliari di 62 comuni. Alle loro proteste si sono aggiunte le critiche delle rispettive amministrazioni comunali che hanno condiviso e gli aspetti della vertenza sollevata dal Sifus «contro l'inadeguata azione adottata nel settore agroforestale dal Governo regionale, che penalizza il comparto, piuttosto che rilanciarlo alla sopravvivenza dei turnisti forestali». E' quanto ha detto il primo componente della segreteria regionale del "Sifus", Maurizio Grosso.
«Si tratta - ha aggiunto - di ottimizzare la gestione, esperendo una programmazione a sollievo del precariato storico, qual è quello cui appartengono i lavoratori braccianti. Non ha senso riproporre la garanzia delle 78-101-151 giornate lavorative previste dalla legge regionale n. 14/06 (78-101-151), che corrisponderebbe ad un clamoroso ritorno al passato. Altri problemi sono nel prendere atto del vuoto di programmazione per gli avviamenti al lavoro, come pure nel ritardo che concerne la mancata liquidazione di una parte significativa degli stipendi relativi al 2012. Stando accanto ai lavoratori, è arrivato il momento di sederci, come abbiamo chiesto, attorno a un tavolo con il governatore Crocetta e i vertici dell'amministrazione regionale per focalizzare l'attenzione sul comparto forestale e decidere sul percorso degli interventi da attivare per uno dei settori più importanti per l'economia siciliana».
Con tali intenti, nei giorni scorsi i responsabili del Sifus hanno fatto al Presidente della Regione alcune specifiche richieste. Prima fra tutte, la garanzia degli stessi livelli occupazionali del 2011 e cioè le 101,151 e 180 giornate lavorative, dentro un ottica di programmazione degli interventi legati al rispetto del ciclo biologico delle piante. Inoltre, l'accelerazione dell'approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione di tutti i forestali in un quadro di pubblica utilità, attingendo la spesa dalle ingenti risorse stanziate dai fondi europei. Le altre rivendicazioni vanno dall'immediato pagamento degli stipendi pregressi, al rinnovo del contratto integrativo regionale scaduto da 12 anni.
CARMELO LOIBISO
07 Aprile 2013
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