Il Csm boccia l’aspettativa e il collocamento fuori ruolo di Ingroia. Il presidente della Regione: “Rischio commissariamento”
PALERMO - Cominciano i primi problemi attorno alla maggioranza che
sostiene il governatore della Sicilia Crocetta. Il primo segnale lo si è
avuto nel corso dell’elezione dei grandi elettori del Presidente della
Repubblica martedì scorso in Aula a Palazzo dei Normanni. La votazione
ha rischiato di tenere fuori proprio il governatore che ha ottenuto
appena 29 preferenze. Una dozzina di franchi tiratori, espressione della
crescente area del dissenso che va da settori del Pd all’Udc.
I motivi sono i più svariati: dalle ultime designazioni assessoriali, al Turismo e ai Beni culturali, alla nomina di Antonio Ingroia per la presidenza di “Riscossione Sicilia”. A questo proposito ieri pomeriggio la terza commissione del Csm ha dato all’unanimità il suo parere negativo all’autorizzazione per Ingroia a ricoprire l’incarico di presidente di “Riscossione Sicilia”. La commissione ha respinto le richieste avanzate da Ingroia per ottenere l’aspettativa e il collocamento fuori ruolo. Già era nell’aria un orientamento negativo sulla base di tre precedenti (per guidare la direzione del personale dell’Agenzia delle entrate, per fare il direttore amministrativo della Asl 20 di Verona, e per il ruolo di direttore generale della Asl di Palermo).
Intanto nella tarda mattinata di ieri si è tenuto il vertice di maggioranza per discutere di bilancio e finanziaria che, riveduti e corretti, avranno poi il via libera definitivo della Giunta prima di approdare alle Commissioni e il 17 in Aula. A margine della riunione il presidente Crocetta ha dichiarato che non si faranno tagli alla sanità e che si stanno rivedendo “soluzioni produttive per la formazione”. “Salvaguardiamo i posti di lavoro, pensiamo ad una serie di aiuti anche per le imprese, tra cui l’istituzione dei Trinacria Bond - ha aggiunto il governatore -. Taglieremo solo sulle partecipate inutili che verranno raggruppate e su una serie di spese inutili dei vari assessorati”.
Questo il calendario: dopo il vertice di maggioranza e la riunione di Giunta, Crocetta darà il via alla nuova versione del bilancio di previsione per il 2013 e alla legge di stabilità; i due documenti subito dopo dovrebbero essere depositati in commissione Finanze dell’Ars e alle Commissioni di merito. Alle 15 di ieri il governatore ha incontrato una delegazione di precari che ha protestato animatamente contestando la proroga dei contratti ottenuta dal governo fino a luglio. “Sono disposto a chiedere la stabilizzazione – ha detto Crocetta - ma la Sicilia verrebbe commissariata e i comuni resteranno senza una lira in bilancio.
Parlare di stabilizzazione dei precari in questo momento significa
violare una legge nazionale e pertanto bloccare e danneggiare il settore
invece di sostenerlo. Poi dovrete assumervi la responsabilità di quanto
chiedete”. Crocetta ha ribadito che il governo regionale chiederà
all’esecutivo nazionale una proroga al 31 dicembre in attesa che si
formi un nuovo esecutivo per ridiscutere l’intero assetto del precariato
in Sicilia.
“Faremo la manovra attraverso l’utilizzo produttivo di una parte
del precariato risparmiando sulle esternalizzazioni di alcuni servizi e
dunque tutti i precari avranno confermato il monte ore - ha detto
Crocetta Abbiamo trovato copertura finanziaria anche per i
forestali”.
Infine nei provvedimenti finanziari che la Giunta si appresta a varare si troveranno i soldi per i precari, i forestali e per la cultura, con una parte sostanziale della tabella che andrà però rivista secondo un criterio diverso. Gli enti meritori saranno premiati mentre chi pensa di rubare denaro pubblico può scordarsi alcun tipo di contributo” ha concluso il presidente della Regione.
11 Aprile 2013
Sicuramente l'impossibilità di stabilizzazione riguarderà anche noi, ma Presidente come si può tornare indietro? Con questo provvedimento si conferma che siamo la categoria più emarginata della Sicilia, di SERIE B. Presidente Crocetta: non ce lo aspettavamo! Addirittura ha anche cestinato quella speranza di accordo del 14 maggio 2009, poteva servire per tamponare proprio questa situazione di incertezza.
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