conferenza stampa del presidente della regione
Province, Crocetta: "Stiamo cambiando la storia della Sicilia"
Ha rivendicato la
paternità del disegno di legge di abolizione delle Province e spiegato
che i liberi consorzi di Comuni che nasceranno saranno enti di
programmazione e non di gestione della spesa. Bilancio, Gesip, forestali
e ticket sanitario "di solidarietà" gli altri temi toccati poi dal
governatore insieme agli assessori Cartabellotta e Bianchi.
"Con l'abolizione delle province
solo sulle indennità di carica risparmieremo oltre 10,3 milioni di euro
all'anno, per le attività istituzionali altri 50 milioni di euro
all'anno, se poi aggiungiamo anche le società partecipate e i debiti che
accumulano, raggiungiamo la somma di un risparmio di circa 100 milioni
l'anno". Già in mattinata il presidente della Regione siciliana Rosario
Crocetta, nel corso della trasmissione Coffee break su La7, aveva
commentato il provvedimento varato ieri dall'Ars; poi il tema è stato
ripreso lungamente nella conferenza stampa organizzata a Palazzo
d'Orleans. Sul ruolo svolto in Aula dal Movimento 5 Stelle che ha votato
a sostegno della maggioranza di governo, Crocetta ha spiegato che "la
proposta di legge ha avuto 58 voti mentre i deputati grillini sono 15,
io li ringrazio ma ognuno deve prendersi la sua parte. Condividiamo con i
grillini questo percorso - ha aggiunto - ma bisogna fare un percorso
leale. Io ho chiesto anche al Pdl di convergere su queste riforme ma il
Pdl vuole guardare al passato. I Cinque Stelle non sono come gli
indignados spagnoli, hanno scelto di partecipare, sono stati eletti e
ora hanno il preciso dovere di confrontarsi con le istituzioni".
In conferenza , a fianco del
governatore, gli assessori regionali Luca Bianchi e Dario Cartabellotta.
"Nessuno avrebbe scommesso un euro sul voto favorevole dell'Ars e di
franchi tiratori non ce ne sono stati - ha proseguito Crocetta -. Nel
Pdl sono invece nati casi di coscienza. Vi siete chiesti quanto fa
58-15? Grande rispetto ho per i grillini che hanno dato entusiasmo ma il
governo ce l'avrebbe fatta anche senza di loro questa volta. Che
dovevano fare, votare contro o astenersi? Questa non è la legge dei
grillini, l'ha presentata il governo e loro hanno risposto
positivamente. Se l'avessero voluta solo loro non si sarebbe nemmeno
discussa all'Ars". Il presidente della Regione ha poi sottolineato il
lavoro "prezioso" effettuato dal presidente della Commissione Affari
istituzionali Marco Forzese e dell'Ars Giovanni Ardizzone nel
velocizzare i lavori parlamentari. "I Cinque Stelle hanno compartecipato
ad un'azione che era nel mio e nel loro programma elettorale - ha
aggiunto -. Qui c'è un parlamento che cambia la storia della Sicilia e
fa cose importanti. Questa è una legge efficace, poi vedremo se la
stessa volontà si avrà quando andremo ad eliminare quegli enti inutili o
quelle partecipate dove ci sono dietro i nomi e i cognomi che non sono
così estranei agli interessi di tanti politici".
"Le condizioni poste dal Commissario di
Stato erano condivisibili - ha spiegato ancora Crocetta -. La sua
preoccupazione si riferiva soprattutto al fatto che non avevamo indicato
la data esatta prevista per la fine dei commissariamenti delle
Province. Tutto qui, così abbiamo scelto il 31 dicembre.
Anticostituzionale? In materia di ordinamento amministrativo noi
guardiamo lo Statuto. Poi se c'è un Commissario di Stato contrario
faremo le battaglie". E sempre di battaglie e rivoluzione il governatore
ha parlato in tema di attuazione dell'art. 37 dello Statuto, in base al
quale le imposte delle "imprese industriali e commerciali che hanno la
sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno
stabilimenti ed impianti" devono essere riscosse "dagli organi di
riscossione" della Regione. "Faremo domani un primo passaggio con il
ministro Grilli e gli porremo questo tema - ha detto Crocetta -. Se non
sarà d'accordo il governo nazionale avremo allora intenzione di farlo
noi il provvedimento, firmato da me e dall'assessore Bianchi con sarà
intimato alle agenzie di riscossione, di riscuotere i tributi per conto
della Regione. Il governo ricorrerà? Vedremo chi la spunta. Questa è
rivoluzione. Abbiamo avviato la procedura anche per l'istituzione
dell'Alta Corte dove muoveremo sulla stessa logica".
NIENTE GESTIONE DELLA SPESA NEI LIBERI
CONSORZI DI COMUNI. Il governatore ha tenuto a negare il concetto che la
legge sull'abolizione delle Province, come sostenuto dall'opposizione,
possa provocare maggiori costi e la moltiplicazione di enti
territoriali. "Mi pare che la clausola già inserita nel nostro ddl che
indica i nuovi liberi consorzi di Comuni come organismi di secondo
livello, dovrebbe evitare costi ulteriori. Per noi, ad ogni modo,
saranno enti di programmazione e non di gestione della spesa. I Consorzi
di liberi Comuni - ha detto Crocetta - potranno organizzarsi per quote
consortili ma non potranno assumere debiti, contratti o altro". Nel
progetto originario del governo sono previste aree metropolitane che non
faranno più parte dei consorzi come Palermo, Messina e Catania. "Sono
realtà a se' stanti che salviamo dal dissesto e a cui diamo un momento
di respiro. Tra i nuovi Consorzi che nasceranno dalla fusione di
territori con più di 150 mila abitanti ne prevediamo nell'area di
Marsala, Caltagirone, ma anche nei Peloritani e nei Nebrodi", ha
spiegato il governatore. I vertici dei consorzi non percepirebbero
alcuna retribuzione, uniche spese previste quelle di trasferta per
coloro che vivono al di fuori della sede del Comune del consorzio.
SPENDING REVIEW. Altro capitolo
affrontato in conferenza stampa, dove i rappresentanti del governo
regionale sono tornati a escludere rischi di default della Sicilia. "Ho
l'impressione che si suscita spesso questo spettro del default per
evitare di prendere delle decisioni. Non siamo a rischio default perché
le voci di spesa sono coperte ma dobbiamo rimpinguare alcune voci di
bilancio". A dirlo è l'assessore regionale all'Economia Luca Bianchi,
fugando le voci di rischio default, circolate nei giorni scorsi.
"Dobbiamo tagliare tutte le spese non indispensabili - ha detto - e
avvieremo tre riforme strutturali che andranno a regime nei prossimi tre
anni. Riguarderanno i forestali, i precari degli enti locali e poi il
tema delle partecipate, massimo sei". Poi ha ripreso la parola il
governatore. "Noi non lanciano allarmi, abbiamo segnalato alcune
problematiche legate al bilancio. Sono denunce che servono a dire che è
inutile pensare che si farà la tabella H o che dobbiamo tenere in piedi
il Cerisdi. Non possiamo togliere più soldi alla gente e alle imprese e
contribuire al dissesto della Regione. Non è allarmismo ma severità, si
taglieranno le spese inutili, abbiamo già iniziato e ci sono i primi
contenziosi". E anche i primi contrari, come tanti sono risultati quelli
che hanno detto 'no' in Commissione Sanità dell'Ars al ticket su
farmaci e ricoveri. "Vogliamo chiamarlo ticket di solidarietà? - ha
detto Crocetta -. Lo pensiamo per le classi abbienti. E' demagogia non
essere d'accordo, mi vergognerei anch'io a non pagarlo. Quei soldi
permetterebbero poi di sollevare il povero disgraziato dal pagamento
della visita specialistica. Il funzionamento del ticket lo spiegheremo
bene; non vogliamo tassare le classi meno abbienti, assolutamente.
L'idea di fondo è che chi può deve contribuire al pagamento dei servizi
per coloro in difficoltà".
GESIP. Sul tavolo aperto a Roma con il
governo per risolvere la vertenza dei lavoratori della Gesip Crocetta ha
chiarito che "non c'è alcuna differenza di posizione tra me e Bianchi.
Fino all'ultimo abbiamo cercato di evitare la cassa integrazione.
Eravamo a favore di un contratto di solidarieta' che utilizzasse i
lavoratori per progetti specifici, ad esempio per pulire la città. Ci
siamo trovati davanti a una posizione molto ferrea del Comune di Palermo
e non potevamo rischiare il licenziamento dei lavoratori. La politica
si fa affrontando la realtà, e mi pare che passare da 4 anni ai sei mesi
di cassa integrazione mi pare una svolta. In ogni caso in questo lasso
di tempo il Comune deve trovare una soluzione perche' non intendiamo
finanziare progetti improduttivi". "Sulla vicenda della Gesip c'è stata
un inspiegabile cambio di direzione del ministro Fornero che ci ha
mandato una mail in cui era scritto che la cassa integrazione era
applicabile a tutti i lavoratori dei dipendenti delle società
partecipate pubbliche". "Ci e' sembrato - ha aggiunto - un po' una sorta
di scaricabarile perché i costi ricadranno sulla Regione. Su invito del
Prefetto, anche per ragioni di ordine pubblico, abbiamo fatto una
mediazione che ci consente di mantenere aperto un tavolo con le
organizzazioni sindacali e Comune di Palermo". (
FORESTALI. A spiegare come il nuovo provvediamento intende utilizzare il personale della Forestale è stato l'assessore alle Risorse agricole e alimentari Dario Cartabellotta. "E' una forza lavoro qualificata che verrà utilizzata negli interventi di manutenzione del territorio. Usciranno
dal demanio forestale in cui sono stati confinati e procederemo al
riordino del sistema utilizzandoli in altri settori e per la
valorizzazione delle aree protette - ha detto Cartabellotta -. Stiamo puntando
all'unificazione delle attività e al riordino del sistema ovviamente
favorendo l'utilizzo di questi lavoratori. Tutto il territorio siciliano
ha una potenzialità turistica che se messa a sistema può incrementare
il turismo ambientale e così trasformeremo la forestale da problema in
opportunità".
20 Marzo 2013
Se usciamo fuori dal demanio forestale, chi si occuperà dei boschi?
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