Le proposte del movimento braccianti e forestali
Riconferma delle giornate lavorative, aggressione al lavoro nero, riconoscimento di attività usurante e salvaguardia del territorio. E' il poker di proposte del Movimento braccianti e forestali SiFus lanciato alla politica. Il leader del movimento, Maurizio Grosso, ha lanciato un appello a tutti i partiti e le istituzioni. Nella sede di via Ughetti si sono presentati solo Francesco Forgione (Sel), Giovanni Burtone (Pd) e il presidente del Consiglio Comunale di Palagonia, Salvo Grasso. La richiesta di braccianti e forestali è quella di approvare quattro norme. La prima per «la riconferma delle giornate lavorative dell'anno precedente, qualora, i braccianti a causa di calamità o crisi di mercato, siano stati, oggettivamente, impossibilitati a lavorare». La seconda vuole colpire il sommerso e le aziende "supermarket di giornate lavorative", «inasprendo i controlli ispettivi, attivando un numero verde con cui il bracciante possa denunciare rimanendo anonimo e riattivando le assunzioni tramite ufficio di collocamento per le ditte con oltre 20 dipendenti». Altra proposta - si è detto - mira a «riconoscere il lavoro bracciantile quale lavoro quasi usurante». La quarta riguarda «il trasferimento delle risorse idonee per l'assestamento e il consolidamento idrogeologico del territorio, solo alle Regioni che dispongano di una legge idonea». Non è il caso della Sicilia. Per questo il movimento richiama la proposta di legge di iniziativa popolare del SiFus per la tutela del territorio e la stabilizzazione di tutti i forestali siciliani.
Vittorio Fiorenza
15 Febbraio 2013
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