PROPOSTE CONCRETE PER LO SVILUPPO, IL LAVORO, LA GIUSTIZIA SOCIALE
DA CATANIA LA SFIDA DELLA UILA AI PARTITI
”Il sindacato, per dimostrare la sua autonomia dai partiti, (
autonomia dai partiti?) non deve
andare in ferie in attesa del responso delle urne. Creare fiducia,
creare lavoro, creare sviluppo è la strada obbligata e per percorrerla
sarà indispensabile individuare progetti e strumenti di politica
industriale mirati, in particolare, al sostegno di quei settori
produttivi che in questi anni hanno dimostrato con i fatti di saper
rimanere nel mercato e di saper competere realizzando una costante
crescita dell’export italiano, come l'agroalimentare”.
Stefano Mantegazza, Gaetano Pensabene e Nino Marino, segretari
nazionale, regionale e provinciale della Uila, l’organizzazione Uil dei
lavoratori agroalimentari e forestali, hanno illustrato oggi – venerdì
15 – a Catania le “Proposte della Uila per i primi 100 giorni della
nuova legislatura”. Presente il segretario della Uil di Catania, Angelo
Mattone. Per Mantegazza, Pensabene e Marino “l’agroalimentare è un
settore che coniuga la possibilità di crescita anche occupazionale del
Paese, la tutela e la valorizzazione del territorio, la capacità di
generare vitalità sociale ed economica nelle aree rurali e che rimane
l’unica opportunità per ridurre il crescente divario tra il Mezzogiorno e
il resto d’Italia. Oltre un milione e mezzo le lavoratrici e i
lavoratori che operano in questo settore che deve continuare a
perseguire due obiettivi strategici: la qualità delle materie prime,
delle produzioni e del lavoro e una effettiva integrazione di filiera
che ne è il presupposto. Condizioni di contesto imprescindibili dovranno
essere la riduzione della pressione fiscale e dei costi della
politica”.
Questi gli impegni prioritari che la Uila chiede alle forze politiche:
Sviluppo del settore agroalimentare attraverso
- una riforma della Politica agricola comune che preveda il mantenimento
degli attuali livelli di finanziamento comunitario delle produzioni
agricole italiane; la destinazione dei contributi europei solo ai veri
agricoltori; l'introduzione di sistemi assicurativi per proteggere i
redditi agricoli da crisi climatiche e oscillazioni di mercato;
- l’introduzione di norme utili a valorizzare le reti d’impresa,
stimolare la ristrutturazione dei servizi di logistica e assistenza
all’esportazione;
-
la realizzazione di un piano nazionale integrato per la gestione delle
acque, la difesa dei suoli, la valorizzazione del patrimonio boschivo;
- la definizione di una legislazione che consenta un migliore accesso al
credito e la promozione del Made in Italy;
- la generalizzazione del principio silenzio/assenso al fine di ridurre
obblighi e adempimenti a carico delle imprese (in particolare le piccole
medie imprese).
Tutela del lavoro attraverso
- la riforma del mercato del lavoro agricolo, con il coinvolgimento
delle parti sociali, anche attraverso una gestione informatica
dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
- l'immediata attuazione delle misure di contrasto al lavoro nero e di
repressione dello sfruttamento dei lavoratori previste dalla
legislazione vigente;
- il prolungamento degli attuali ammortizzatori sociali, ordinari ed in
deroga, per i lavoratori in mobilità o sospesi dal lavoro;
- lo sviluppo della bilateralità e del welfare contrattuale finalizzati,
in modo particolare, a sostenere i soggetti più deboli del mercato del
lavoro, la genitorialità e le pari opportunità;
- l’individuazione di una migliore gradualità nella realizzazione della
riforma delle pensioni.
Riduzione della pressione fiscale attraverso:
- la destinazione automatica a riduzione delle tasse dei proventi della
lotta all'evasione e all'elusione fiscale;
- la riduzione delle due prime aliquote Irpef senza ulteriori aumenti
dell’Iva;
- la definizione strutturale della tassazione al 10 % ( fino a 6.000
euro e nel limite di 45.000 euro di reddito annuo) della retribuzione
contrattata in azienda o sul territorio, collegata al miglioramento
della produttività delle imprese;
- la riduzione dell'Imu sulla prima casa rapportandola al reddito Isee e
la introduzione di un’aliquota base del 2 per mille per la prima casa
gravata dal mutuo;
- la riduzione delle addizionali regionali e comunali;
Riduzione dei costi della politica attraverso:
- la riduzione del numero dei parlamentari e dei componenti gli organi
elettivi degli enti territoriali;
- la riduzione e la trasparenza dei finanziamenti dei gruppi
parlamentari e consiliari regionali;
- riduzione dei rimborsi elettorali e la loro commisurazione ai voti
effettivamente raccolti dai partiti;
- la riduzione degli attuali livelli di amministrazione locale e
l'eliminazione di enti e società inutili.
15 Febbraio 2013
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