16 febbraio 2013

ECCO LE PROPOSTE CONCRETE DELLA UILA AI PARTITI




PROPOSTE CONCRETE PER LO SVILUPPO, IL LAVORO, LA GIUSTIZIA SOCIALE DA CATANIA LA SFIDA DELLA UILA AI PARTITI
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”Il sindacato, per dimostrare la sua autonomia dai partiti,  (autonomia dai partiti?) non deve andare in ferie in attesa del responso delle urne. Creare fiducia, creare lavoro, creare sviluppo è la strada obbligata e per percorrerla sarà indispensabile individuare progetti e strumenti di politica industriale mirati, in particolare, al sostegno di quei settori produttivi che in questi anni hanno dimostrato con i fatti di saper rimanere nel mercato e di saper competere realizzando una costante crescita dell’export italiano, come l'agroalimentare”. Stefano Mantegazza, Gaetano Pensabene e Nino Marino, segretari nazionale, regionale e provinciale della Uila, l’organizzazione Uil dei lavoratori agroalimentari e forestali, hanno illustrato oggi – venerdì 15 – a Catania le “Proposte della Uila per i primi 100 giorni della nuova legislatura”. Presente il segretario della Uil di Catania, Angelo Mattone. Per Mantegazza, Pensabene e Marino “l’agroalimentare è un settore che coniuga la possibilità di crescita anche occupazionale del Paese, la tutela e la valorizzazione del territorio, la capacità di generare vitalità sociale ed economica nelle aree rurali e che rimane l’unica opportunità per ridurre il crescente divario tra il Mezzogiorno e il resto d’Italia. Oltre un milione e mezzo le lavoratrici e i lavoratori che operano in questo settore che deve continuare a perseguire due obiettivi strategici: la qualità delle materie prime, delle produzioni e del lavoro e una effettiva integrazione di filiera che ne è il presupposto. Condizioni di contesto imprescindibili dovranno essere la riduzione della pressione fiscale e dei costi della politica”. Questi gli impegni prioritari che la Uila chiede alle forze politiche: Sviluppo del settore agroalimentare attraverso - una riforma della Politica agricola comune che preveda il mantenimento degli attuali livelli di finanziamento comunitario delle produzioni agricole italiane; la destinazione dei contributi europei solo ai veri agricoltori; l'introduzione di sistemi assicurativi per proteggere i redditi agricoli da crisi climatiche e oscillazioni di mercato; - l’introduzione di norme utili a valorizzare le reti d’impresa, stimolare la ristrutturazione dei servizi di logistica e assistenza all’esportazione; - la realizzazione di un piano nazionale integrato per la gestione delle acque, la difesa dei suoli, la valorizzazione del patrimonio boschivo; - la definizione di una legislazione che consenta un migliore accesso al credito e la promozione del Made in Italy; - la generalizzazione del principio silenzio/assenso al fine di ridurre obblighi e adempimenti a carico delle imprese (in particolare le piccole medie imprese). Tutela del lavoro attraverso - la riforma del mercato del lavoro agricolo, con il coinvolgimento delle parti sociali, anche attraverso una gestione informatica dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro; - l'immediata attuazione delle misure di contrasto al lavoro nero e di repressione dello sfruttamento dei lavoratori previste dalla legislazione vigente; - il prolungamento degli attuali ammortizzatori sociali, ordinari ed in deroga, per i lavoratori in mobilità o sospesi dal lavoro; - lo sviluppo della bilateralità e del welfare contrattuale finalizzati, in modo particolare, a sostenere i soggetti più deboli del mercato del lavoro, la genitorialità e le pari opportunità; - l’individuazione di una migliore gradualità nella realizzazione della riforma delle pensioni. Riduzione della pressione fiscale attraverso: - la destinazione automatica a riduzione delle tasse dei proventi della lotta all'evasione e all'elusione fiscale; - la riduzione delle due prime aliquote Irpef senza ulteriori aumenti dell’Iva; - la definizione strutturale della tassazione al 10 % ( fino a 6.000 euro e nel limite di 45.000 euro di reddito annuo) della retribuzione contrattata in azienda o sul territorio, collegata al miglioramento della produttività delle imprese; - la riduzione dell'Imu sulla prima casa rapportandola al reddito Isee e la introduzione di un’aliquota base del 2 per mille per la prima casa gravata dal mutuo; - la riduzione delle addizionali regionali e comunali; Riduzione dei costi della politica attraverso: - la riduzione del numero dei parlamentari e dei componenti gli organi elettivi degli enti territoriali; - la riduzione e la trasparenza dei finanziamenti dei gruppi parlamentari e consiliari regionali; - riduzione dei rimborsi elettorali e la loro commisurazione ai voti effettivamente raccolti dai partiti; - la riduzione degli attuali livelli di amministrazione locale e l'eliminazione di enti e società inutili.

15 Febbraio 2013


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