01 gennaio 2013

IL 2012 ANNUS HORRIBILIS PER IL LAVORO




«Il 2012 annus horribilis per il lavoro»

La denuncia del segretario provinciale della Cgil Massimo Raso. L'impegno per l'anno nuovo


Massimo Raso, foto lasicilia.it

Il 2012 è stato un anno da dimenticare per quanto concerne l'occupazione in provincia di Agrigento. Estremamente preoccupanti sono i dati forniti nel bilancio di fine anno dalla Cgil agrigentina.
Su tutti spicca la «messa in discussione» dell'Italcementi di Porto Empedocle, con la decisione dei vertici dell'azienda di avviare alla cassa integrazione tutti i lavoratori. In soldi ogni operaio riceverà circa 900 euro.
Diverso il discorso per le imprese e lavoratori dell'indotto, i quali nulla riceveranno dall'Italcementi. Per porto Empedocle e per l'intera provincia, una delle pagine più nere in tema di occupazione. Spento il forno che da anni aveva alimentato e prodotto cemento commercializzato in tutta Europa, da alcuni mesi circa 250 persone e le loro famiglie vivono con enormi difficoltà economiche. Una scelta che non lascia presagire nulla di buono per il futuro e per il quale, secondo la Cgil occorrerebbe una ripresa della mobilitazione unitaria e cittadina che sembra essersi smarrita.
Ma e' stato l'anno del disastro nel settore edile. I dati diffusi dalla Cassa Edile parlano chiaro: negli ultimi quattro anni le ore lavorate sono diminuite del 26 per cento, qualcosa come 1 milione e 300 mila di ore in meno. Scende anche il numero di operai, calato del 19 per cento che, in valori assoluti significa che si sono persi 1.580 posti di lavoro. E' stato l'anno di tante battaglie per difendere il diritto al lavoro, al rispetto dei contratti, al salario, in tutti i settori: dai forestali agli operatori ecologici, dai dissalatori alle forze dell'ordine, dai bancari ai chimici, passando per metalmeccanici e trasporti, fino ai pensionati. Ma e' stato anche l'anno della ripresa dell'iniziativa forte nelle scuole per studenti e insegnanti.
«E' stato - dice il segretario generale della Cgil di Agrigento, Massimo Raso -, l'anno dei tanti "sit in" e degli scioperi generali. Non c'è stata categoria che non ha dovuto scendere in piazza: la Cgil ha fatto la sua parte, come sempre e continuerà a farla. Per il nostro sindacato e' stato l'anno del cambio della guardia alla Cgil, a seguito della decisione di Mariella Lo Bello di candidarsi a sindaco della città, e comunque siamo riusciti a metabolizzare tutto questo e ad andare avanti». Ricordiamo che Mariella Lo Bello non è riuscita a guidare la città ma è stata nominata assessore regionale dal presidente Crocetta.
Sul fronte della situazione a livello nazionale e l'evidente acuirsi della crisi economica che sta attanagliando il Paese, e causa di un maggiore impoverimento, che colpisce particolarmente la popolazione anziana, la Cgil indica quale responsabile il Parlamento, che ha modificato alcune delle parti ritenute "peggiori" della proposta del Governo.
In particolare è stata ridefinita l'iniziativa di carattere fiscale (che sarebbe costata circa 400 euro annuali per una coppia di lavoratori e circa 300 per una coppia di pensionati) anche superando l'aumento dell'aliquota del 10% dell'Iva.
Rimane aperta la questione dell'aumento dell'aliquota "ordinaria" dell'Iva (già portata dal Governo al 21% con effetti molto negativi) prevista per luglio 2013, che dovrà assolutamente essere evitata nella prossima legislatura.
«Non si può - continua Raso - che rimarcare criticamente il fatto che l'unico intervento, alla fine, di sostegno fiscale sia relativo al carico familiare, sia pure in relazione al reddito, e non alla condizione dei lavoratori e dei pensionati in generale su cui pesa, oggi, la stragrande maggioranza dell'imposizione sul reddito - aggiunge Raso -. Il Parlamento ha poi ridotto l'impatto previsto per la finanza locale sia riducendo il taglio dei trasferimenti che alleggerendo il Patto di Stabilità. Viceversa non c'è stata alcuna limitazione degli ulteriori tagli al Fondo sanitario nazionale e questo determinerà che, per la prima volta, non verrà sottoscritto il "Patto per la salute", e cioè l'accordo di gestione interistituzionale, fra Conferenza delle Regioni e Governo. Va segnalata anche la ricostituzione di alcuni Fondi sociali nazionali, a partire da quello per la non autosufficienza, anche se in misura del tutto inadeguata. Mentre continua la politica dei tagli per l'istruzione, l'università e la ricerca pubblica.
Il Parlamento ha, inoltre, migliorato la proposta di introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, che il Governo aveva dovuto avanzare in quanto, ormai, assunta dal concerto europeo. Quest'introduzione è sicuramente un fatto politico significativo e testimonia come, anche a livello europeo, la semplice riproposizione della politica dell'austerità sia ormai in grave difficoltà».
Da ultimo, grazie all'iniziativa della Cgil, sia a livello generale che delle categorie, sono stati realizzati parziali ma significativi risultati sulle ricongiunzioni onerose, sulla proroga per gli sfratti e per i precari della pubblica amministrazione (con l'obiettivo di salvaguardare occupazione e qualità dei servizi), circa gli interventi per le popolazioni terremotate.
In particolare è dovuto all'ostinata azione della Cgil il rifinanziamento fino a 1,7 miliardi per gli ammortizzatori in deroga nel 2013.
La Cgil ribadisce la necessità di una nuova politica economica che affronti la più grande emergenza del Paese: l'aumento della disoccupazione oltreché della precarietà. Sia nei termini del ritorno di quella di lungo periodo (in particolare ma non solo nel Sud), sia nell'esplosione di quella giovanile, sia nel consolidarsi di un basso livello dell'occupazione femminile. In tal senso il Direttivo nazionale ha convocato l'assemblea nazionale di programma per il 30 e 31 gennaio a Roma, nel cui ambito verrà presentata al Paese la proposta di un secondo "Piano del Lavoro" della Cgil.
Nel nuovo anno il Sindacato si aspetta risposte a cominciare dai vertici del nuovo Governo Regionale.
«Abbiamo un nuovo Governo, con cui ci confronteremo e di cui possiamo valutare solo i primi passi - continua Raso -. Siamo fiduciosi, ma siamo anche sicuri che avremo orecchie attente ed una disponibilità al confronto mai avute prima. Ci attendono scelte importanti su questioni che ci trasciniamo irrisolte da anni: precari, macchina burocratica, acqua, rifiuti ».
La presenza nella compagine governativa di Mariella lo Bello che inorgoglisce e responsabilizza ancora di più la Cgil, non fa deflettere la tradizionale autonomia della Cgil dalla politica,. pronta a giudicare i fatti, stando dalla parte del mondo del lavoro e spingendo per soluzioni che portino a casa risultati per chi rappresentiamo e nell'interesse della Sicilia. Il 2013 sarà l'anno dell'impegno, e l'obiettivo è quello di trasformare i tanti "tavoli" attivati in percorsi più fattivi e concreti per far ripartire l'economia di questa provincia. Per fare questo però occorrerebbe un ruolo più deciso da parte di tutte le forze economiche e sociali in grado di intavolare con il nuovo Governo della regione e con quello che uscirà eletto a livello nazionale, più stringenti relazioni e risultati sulle emergenze del nostro territorio: centri storici, sviluppo termale, infrastrutture scolastiche e civili, investimenti turistici, rilancio del sottosuolo avendo a cuore le ragioni della salute e dell'ambiente, credito.
«Su questo la Cgil agrigentina si spenderà con tutte le proprie forze da sola ed insieme a quelle forze che ci staranno - conclude il segretario generale Massimo Raso -. L'attività politica organizzativa della Cgil partirà come ogni anno da Sciacca dove il 4 gennaio commemoreremo la figura di Accursio Miraglia assassinato dalla mafia il 4 gennaio del 1947, per ribadire il nostro fermo No alla mafia, vero ostacolo allo sviluppo di questa nostra terra».
A metà gennaio prossimo la Cgil pensa di convocare una riunione per definire la strategia del sindacato per il 2013 ed un rinnovato assetto organizzativo nel territorio.

31 Dicembre 2012
 




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