«Pulizia» nei siti archeologici
Volontari e forestali eliminano l'erba
nell'area Palmintelli
Un altro intervento ha riguardato il sito di Vassallaggi che è stato reso accessibile
Ripristinare la «sagoma originaria», eliminare le piante infestanti e favorire l'accessibilità a due importanti siti archeologici presenti sul territorio: questo lo scopo delle attività di manutenzione e pulizia eseguiti nell'area "Palmintelli", a Caltanissetta, ed al sito archeologico di Vassallaggi, ricadente in territorio di San Cataldo. L'iniziativa è stata messa in campo dal Parco archeologico di Sabucina, Capodarso e delle aree archeologiche di Caltanissetta e dei Comuni limitrofi, diretto da Carmela Bonanno, avvalendosi della collaborazione della squadra antincendio dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Caltanissetta, diretto dal Luciano Geraci e coordinata da Luigi Stoppia. Ciò nell'ambito di un accordo regionale tra il Dipartimento per i Beni Culturali e Identità siciliana ed il Dipartimento Foreste demaniali.
«Sono stati eseguiti lavori di pulizia e diserbo in due dei siti archeologici che ricadono nel perimetro del Parco Archeologico - spiega la dott. ssa Bonanno -. Nel centro di Caltanissetta, le siepi di lavanda e rosmarino dell'area demaniale di Palmintelli hanno riacquistato la loro sagoma originaria grazie all'opera della squadra antincendio, coordinata dal funzionario direttivo geom. Giuseppe Sardo, con la collaborazione di Salvatore Mulè. Inoltre, sulla sommità della collina, la grande grotta utilizzata fino agli anni ‘50 come abitazione è stata preparata per ospitare un presepe vivente in occasione delle festività natalizie».
Questo, invece, il monitoraggio eseguito a Vassallaggi: «Gli uomini della squadra antincendio, cioè Salvatore Vancheri, David Vecchio, Salvatore Aprile, Corrado Colasberna, Giacomo Gibilaro, Francesco Salerno, Angelo Graci, Cataldo Diliberto, Tommaso Burcheri, Maurizio Sardo, Josè Lunetta, Lorenzo Naro, Salvatore Faraci, Calogero Farlisi, Bruno Salvatore Famiano e Paolo Forti, eliminando arbusti e piante infestanti, hanno reso accessibili ai visitatori gran parte delle aree di interesse archeologico e le numerose grotte presenti utilizzate, nel corso dei secoli, non solo come sepolture, ma anche come ripari o depositi di attrezzi agricoli. Nel corso dei lavori di pulitura, gli uomini della squadra coordinata dal funzionario direttivo geom. Salvatore Scarlata hanno anche messo in evidenza il tratto di una conduttura per il deflusso delle acque, che è stata poi rilevata per inserirla nella planimetria generale del sito. Per il grande impegno nell'eseguire i lavori, si ringraziano gli operai ed il personale tutto della squadra antincendio dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Caltanissetta».
Claudio Costanzo
04 Dicembre 2012
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