11 ottobre 2012

LETTERA APERTA DI UN OPERAIO 78ISTA




(Ricevo e pubblico)


Lettera aperta
 

Da decenni, ormai, noi operai forestali viviamo sulla nostra pelle e quella dei nostri cari il disagio della precarietà e dell’inevitabile difficoltà economica che questa ci causa. Disagio accompagnato, in alcuni casi, anche da situazioni prossime alla povertà e alla miseria che, come spesso è accaduto in passato, potrebbe costringere molte famiglie a lasciare i propri cari e le proprie cose per avventurarsi nell’incertezza dell’emigrazione. Questo perché, sin da quando l’Azienda Forestale è stata istituita, la manodopera non è stata vista come un mezzo per garantire lavoro alla gente, e quindi come una ricchezza dell’intera collettività, ma solo come un contenitore elettorale da dove attingere voti e favori (il cosiddetto clientelismo) per sé e per gli amici di turno. 
Ciò, negli anni, è stato possibile solo grazie alle coperture politico-istituzionali che hanno garantito, alimentato e sostenuto tale principio utile a perpetrare all’infinito questo metodo massonico-mafioso. Di conseguenza, è ovvio che le nostre condizioni di lavoro non hanno mai interessato nessun politico (di qualsiasi colore partitico), figuriamoci poi la nostra tanta decantata stabilizzazione. Invece, e questo dovrebbe ormai essere chiaro a tutti, quel che veramente gli interessa è di poterci rendere il più possibile ricattabili grazie al sistema del favoritismo (la promessa di un favore in cambio del voto). Sistema che poi, alla fine, si traduce solo in un semplice cambio di qualifica o, come avveniva fino a poco tempo fa (ma forse anche oggi), a qualche misero giorno di lavoro in più. Cosa che ha reso purtroppo generazioni di operai forestali (non tutti, ovviamente) degli stupidi servi accondiscendenti privi di dignità.
In tutta questa melma, non bisogna poi dimenticare i sindacati di categoria (CGIL, CISL, UIL e UGL) che, in tutti questi anni, hanno potuto fare i loro porci comodi adempiendo al loro compito: sedarci e addomesticarci ogni qualvolta gli è stato chiesto dai loro padroni.
Da tutto questo noi dobbiamo trarre insegnamento, e quindi non dobbiamo cadere più nell’inganno di sostenere altri pseudosindacati (come il CODIRES e il SIFUS), che da un lato predicano bene e dall’altro razzolano male. E a testimonianza di ciò ci sono gli incontri da loro organizzati con alcuni candidati e le telefonate che riceviamo in cui ci chiedono, senza mezzi termini, il voto per il loro “salva forestali” prescelto. Ma c’è di più, addirittura ci sono alcuni di questi cosiddetti sindacalisti (vedi Maurizio Grosso, ad esempio) che per risolvere i nostri problemi, a detta di lui (ma sicuramente sta pensando di risolvere i suoi di problemi), si è candidato: come dire, così fan tutti.
Sin da sempre ho sostenuto l’idea che un sindacato, per essere veramente tale, non deve legarsi ne’ ad un partito ne’ ad un politico. Deve rimanere a tutti i costi svincolato da qualsiasi catena, da qualsiasi subalternità. E questo perché dal momento in cui si chiede un favore, inevitabilmente poi bisogna contraccambiare. Allo stesso modo un Maurizio Grosso, ammesso che riesca nel suo intento, dovrà per forza di cose fare accordi (o inciuci) con qualche altro parlamentare, e questo a lungo andare riporterà agli equilibri di sempre: come dire, cambiare tutto per non cambiare nulla.
Il 28 ottobre, se veramente vogliamo intraprendere un percorso di emancipazione, non andiamo a votare. La disobbedienza e la lotta, per la liberazione dallo sfruttamento e da ogni forma di schiavitù, sono il primo passo verso il vero cambiamento.
 

Nissoria (En), 10 ottobre 2012
Francesco Di Clemente Operaio 78ista




2 commenti:

  1. Sono completamente d accordo con te, ma come è vero che non tutti i forestali sono fannulloni, é anche vero che non tutti i sindacalisti sono uguali.
    Per questo ti dico che Arcangelo Ferrara non pensa ai suoi porci comodi bensì é uno dei pochi che da sabato quasi da solo é costantemente presente al .sit in di San Cataldo mentre molti colleghi sono a farsi i c....i suoi...... quindi non facciamo guerra aperta a chiunque cerchiamo invece di seguire persone coerenti indipendentemente dalla sigla.. io sono a tua disposizione..vieni a San Cataldo e combatti con noi se credi nella stabilizzazione

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  2. CARO FRANCESCO, COME TE ANCHE IO SONO UN OPERAIO,101STA NELL'ANTINCENDIO DA QUASI TRENT1ANNI, DALL'86 PER LA PRECISIONE...PER CUI FIGURATI SE NON CONDIVIDO AL 100% LA TUA ANALISI. ANCHE IO PER ANNI NON HO VOTATO, O MEGLIO VOTAVO SOLO PER I REFERENDUM O LA POLITICA LOCALE O DI QUARTIERE, PROPRIO PERCHE' PIU'DEMOCRATICO L'UNO PIU' VICINA AL CITTADINO L'ALTRA, MENTRE PER LA POLITICA DICIAMO PIU' ALTA DI LIVELLO, NON AVENDO MAI TROVATO ALCUNO CHE MI RAPPRESENTASSE....NON VOTAVO. DETTO QUESTO, NEL PIENO RISPETTO DELLA LIBERTA' DI SCELTA, PENSO CHE ADESSO PER NOI SICILIANI "PIU' DEBOLI" SIA ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE DARE UN SEGNALE CHIARO! MA COME? NON VOTANDO, E POTREI ESSERE PURE D'ACCORDO, CHE RISULTATO OTTERREMMO? CRESCEREBBE UN MOVIMENTO DI DISSENSO, DI ANTIPOLITICA...BENE! E POI? COSA FARANNO STI MIGLIAIA DI SICILIANI TUTTI UNITI DAL COMUNE DENOMINATORE DEL NON VOTO? COME SI ORGANIZZERANNO PER PORTARE AVANTI LE LORO PROPOSTE? QUALI SONO LE LORO PROPOSTE? LE LORO SOLUZIONI? A QS DOMANDE VORREI AVERE DELLE RISPOSTE CONVINCENTI, CHE SIANO VERAMENTE L'ALTERNATIVA. IO NON HO SOLUZIONI, NE ILLUMINATE IDEE...DA MODESTO OPERAIO "PENSANTE" FACCIO QS RAGIONAMENTO: MA SE CI FOSSI IO SEDUTO LI NELLO SCRANNO, COSA POTREI FARE PER I MIEI COLLEGHI, PER I MIEI CONCITTADINI, PER LA MIA TERRA, PER I MIEI FIGLI E I MIEI GENITORI? EBBENE, NON POTENDO ESSERCI DI PERSONA SEDUTO SULLO SCRANNO A PREMERE BOTTONI, FACCIO IL POSSIBILE AFFINCHE' QUALCUNO CHE GODE DELLA MIA FIDUCIA,POSSA ARRIVARE LI'....AGGIUNGO NELLA SPERANZA CHE ANCHE COSTUI NON TRADISCA! IN SINTESI PENSO CHE BISOGNA ANDARE A VOTARE, E VOTARE SOLO PERSONE DI CUI ABBIAMO LA CERTEZZA CHE POSSANO ONORARE LA NS FIDUCIA E CHE PORTINO AVANTI PROGRAMMI VALIDI. AUGURI ALLA NS INEGUAGLIABILE SICILIA!

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