Acquaviva. Ribalta televisiva nazionale su «Report», ma il sindaco contesta i dati sui precari «Non li posso licenziare»
La Giunta comunale di Acquaviva Platani: da
sinistra Massimo Castellana, Fabiana Castiglione, il sindaco Salvatore
Caruso, Giuseppe Caruso e Antonio Puntrello, foto lasicilia.it
Acquaviva Platani. Ribalta televisiva nazionale domenica sera per la piccola Acquaviva Platani. Nell'ambito di «Report», il programma televisivo di inchiesta in onda su Raitre e condotto in studio da Milena Gabanelli, si parlava delle imminenti elezioni in Sicilia, con l'isola chiamata ad eleggere il proprio governatore. Com'è nello spirito del programma sono state fatte le pulci alle tante spese "pazze", a cominciare dalle indennità dei parlamentari isolani e quindi si è anche parlato di dipendenti precari e forestali.
Ad Acquaviva l'inviata della Gabanelli, Claudia Di Pasquale, ha intervistato il sindaco Salvatore Caruso, introducendo l'intervista coi numeri dei precari che lavorano al Comune.
Secondo i calcoli della giornalista, c'è un esubero di personale comunale rispetto alla popolazione, di ben l'800%. Ed alla domanda se il Comune di Acquaviva sia in grado di stabilizzare i tanti precari, il sindaco ha risposto no e su quel monosillabo si è chiuso il servizio sulla piccola comunità.
Sentito in merito ieri il primo cittadino di Acquaviva ci ha detto: "Gli inviati di Report sono venuti in Municipio ai primi di ottobre e l'intervista è durata una ventina di minuti. Francamente non ho visto la puntata domenica sera perché mi trovavo a Mussomeli per la campagna elettorale, ma sono stato informato. In realtà l'intervista diceva ben altro e non so dove hanno preso quei numeri. Forse ho risposto così bene che hanno preferito tagliarmi... ".
E quale era la sua risposta completa?
"Al Comune lavorano 11 dipendenti effettivi, 7 Lsu e 37 contrattisti. Da quel che ci dice la Corte dei conti c'è un esubero, ma non così ridondante come è stato detto a Report. La verità è che tutti i sindaci del territorio hanno tali problemi. Comunque alla domanda se avevo in bilancio i soldi per stabilizzare i precari ho detto no, ma ho aggiunto che siamo l'unico Comune in Italia, almeno ritengo, ad avere istituito un assessorato alla stabilizzazione che è retto dal dott. Massimo Castellana, a riprova che ci poniamo il problema della stabilizzazione di questi lavoratori la cui preziosa opera nei vari servizi, compreso cimitero, biblioteca e quant'altro, sono diventati indispensabili. Nessuno può ipotizzare di mandarli a casa. Anche l'assessore Castellana è stato intervistato ma evidentemente il taglio era tale che non interessava il problema nella sua storica realtà, piuttosto nell'immediatezza dei numeri che sono quelli che sono. Ma come si fa a mandare a casa dei lavoratori? ".
R. M.
23 Ottobre 2012
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