Al palo il Circuito del mito. I dirigenti cercano di far quadrare i conti
Massimo Gucciardo
Palermo. Il calendario di spettacoli del «Circuito del Mito» è ancora al palo, quantomeno la parte relativa a concerti, rappresentazioni teatrali e danza. Alla base di questo ritardo, che ha già fatto saltare diversi eventi, ci sono due motivazioni, una economica e una amministrativa. Per quanto riguarda il primo aspetto, il problema è lo sforamento del patto di stabilità, causa comune di molti dei problemi attuali della Regione, come - per fare alcuni esempi - il pagamento degli stipendi dei dipendenti regionali e dei forestali, i contributi per i comuni messinesi colpiti da calamità naturali, le indennità per i lavoratori della Formazione o le somme per consentire la riapertura delle scuole a settembre.
L'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, ha chiuso da tempo i cordoni della borsa perchè, a fronte di un fabbisogno complessivo annuo di circa 2,4 miliardi di euro, i limiti imposti dal governo nazionale (su diktat dell'Unione europea) parlano di un tetto di spesa fissato ad un miliardo. La giunta regionale nei giorni scorsi ha stilato una lista di priorità che prevede ai primi posti gli stipendi del personale, le scuole e i fondi comunitari a rischio restituzione, per un totale di 600 milioni. Il resto dovrà coprire le restanti emergenze e gli impegni dei vari assessorati.
E a questo proposito, alle 10 di lunedì prossimo si svolgerà una riunione dei dirigenti generali per fare quadrare i conti dei singoli uffici, e sostanzialmente per «spartirsi le briciole».
Al momento - del miliardo totale a disposizione della Regione - secondo le attribuzioni dell'economato, all'assessorato regionale al Turismo spetterebbero (fino al 31 dicembre 2012) soltanto 10 milioni. Una somma che mette parecchio in difficoltà gli uffici palermitani di via Notarbartolo, visto che a voler fare i conti dei soli impegni già presi, servirebbero 55 milioni. Di questi, circa 18-20 milioni sarebbero da destinare ai teatri «Vincenzo Bellini» di Catania, «Vittorio Emanuele» di Messina, «Massimo» e «Biondo» di Palermo e alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Soldi che per una parte preponderante servono a pagare il personale, e che rivestono quindi un elevato grado di priorità. Ci sono poi altri 7-8 milioni impegnati nelle gare d'appalto per le campagne istituzionali a scopo turistico, come «Sicilia mito in un'isola di luce», destinate alla diffusione dell'immagine della regione sia in ambito nazionale che all'estero. Poi ci sono miriadi di altre voci, più o meno sostanziose, come i contributi alle associazioni sportive, i musei, il calendario dei grandi eventi e naturalmente il Circuito del Mito. Quindi, sempre che i dirigenti dell'assessorato al Turismo non riescano a «strappare» ai colleghi del Bilancio altri soldi, eventualità quantomeno improbabile, la dotazione sarà quella. E con solo 10 milioni a disposizione sarà il momento delle scelte «lacrime e sangue», con la redazione di un elenco di priorità, e al momento non è facile capire cosa sarà finanziato e cosa resterà fuori.
A questo piano inclinato di difficoltà se ne interseca un altro, interno all'assessorato. Si tratta delle richieste di ulteriori informazioni sugli eventi previsti nella bozza del calendario del Circuito del Mito. Spiega l'impasse il direttore artistico del Circuito del Mito, Salvatore Presti, in una lunga intervista concessa alla testata on-line «BlogSicilia. it»: «Nonostante il mio progetto sia stato consegnato nei primi giorni di luglio - racconta - e quindi credendo che tutto potesse procedere con l'invio del progetto alla Corte dei Conti, si è registrato un altro stop. Il funzionario delegato, il 27 luglio scorso, chiede un centinaio di integrazioni istruttorie sulle schede artistiche da me presentate che hanno corredato, con la stessa logica di programmazione, anche la prima parte del cartellone del Circuito del Mito, quella già esitata positivamente dalla Corte dei Conti». Una procedura che ha rallentato di molto il percorso burocratico, ma che probabilmente è solo il minore dei problemi.
L'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, ha chiuso da tempo i cordoni della borsa perchè, a fronte di un fabbisogno complessivo annuo di circa 2,4 miliardi di euro, i limiti imposti dal governo nazionale (su diktat dell'Unione europea) parlano di un tetto di spesa fissato ad un miliardo. La giunta regionale nei giorni scorsi ha stilato una lista di priorità che prevede ai primi posti gli stipendi del personale, le scuole e i fondi comunitari a rischio restituzione, per un totale di 600 milioni. Il resto dovrà coprire le restanti emergenze e gli impegni dei vari assessorati.
E a questo proposito, alle 10 di lunedì prossimo si svolgerà una riunione dei dirigenti generali per fare quadrare i conti dei singoli uffici, e sostanzialmente per «spartirsi le briciole».
Al momento - del miliardo totale a disposizione della Regione - secondo le attribuzioni dell'economato, all'assessorato regionale al Turismo spetterebbero (fino al 31 dicembre 2012) soltanto 10 milioni. Una somma che mette parecchio in difficoltà gli uffici palermitani di via Notarbartolo, visto che a voler fare i conti dei soli impegni già presi, servirebbero 55 milioni. Di questi, circa 18-20 milioni sarebbero da destinare ai teatri «Vincenzo Bellini» di Catania, «Vittorio Emanuele» di Messina, «Massimo» e «Biondo» di Palermo e alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Soldi che per una parte preponderante servono a pagare il personale, e che rivestono quindi un elevato grado di priorità. Ci sono poi altri 7-8 milioni impegnati nelle gare d'appalto per le campagne istituzionali a scopo turistico, come «Sicilia mito in un'isola di luce», destinate alla diffusione dell'immagine della regione sia in ambito nazionale che all'estero. Poi ci sono miriadi di altre voci, più o meno sostanziose, come i contributi alle associazioni sportive, i musei, il calendario dei grandi eventi e naturalmente il Circuito del Mito. Quindi, sempre che i dirigenti dell'assessorato al Turismo non riescano a «strappare» ai colleghi del Bilancio altri soldi, eventualità quantomeno improbabile, la dotazione sarà quella. E con solo 10 milioni a disposizione sarà il momento delle scelte «lacrime e sangue», con la redazione di un elenco di priorità, e al momento non è facile capire cosa sarà finanziato e cosa resterà fuori.
A questo piano inclinato di difficoltà se ne interseca un altro, interno all'assessorato. Si tratta delle richieste di ulteriori informazioni sugli eventi previsti nella bozza del calendario del Circuito del Mito. Spiega l'impasse il direttore artistico del Circuito del Mito, Salvatore Presti, in una lunga intervista concessa alla testata on-line «BlogSicilia. it»: «Nonostante il mio progetto sia stato consegnato nei primi giorni di luglio - racconta - e quindi credendo che tutto potesse procedere con l'invio del progetto alla Corte dei Conti, si è registrato un altro stop. Il funzionario delegato, il 27 luglio scorso, chiede un centinaio di integrazioni istruttorie sulle schede artistiche da me presentate che hanno corredato, con la stessa logica di programmazione, anche la prima parte del cartellone del Circuito del Mito, quella già esitata positivamente dalla Corte dei Conti». Una procedura che ha rallentato di molto il percorso burocratico, ma che probabilmente è solo il minore dei problemi.
25 Agosto 2012
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