A SAN MARTINO DELLE SCALE
Niente vasche antincendio
"Pagate, ma mai realizzate"
Nella località alle porte di Palermo, frazione di Monreale, quattro anni fa sono state abbattute decine di alberi per creare un'area dove sarebbero sorte, secondo il piano, le vasche antincendio. E' l'ennesima incompiuta.
Il progetto c'è, lo spazio pure, ma le vasche antincendio no. E' questa la denuncia di chi abita a San Martino delle Scale che, circa quattro anni fa, ha visto sparire un estesissimo roveto e alberi di pino per la creazione delle vasche che dovevano servire agli elicotteri per raccogliere l'acqua in caso di incendi nella zona. E in una giornata come oggi, in cui il Palermitano è nella morsa delle fiamme, ci si chiede "perché, nonostante il finanziamento erogato dalla Regione e lo spazio "recuperato" a scapito delle bellezze naturali, questo progetto non sia mai stato, in effetti realizzato".
A parlare è Rosario Lo Cicero, residente nella frazione del Comune di Monreale: "Sono stati creati alcuni viottoli per arrivare nei pressi del Castellaccio, ma ciò ha comportato l'abbattimento di decine e decine di alberi. Oltre alla distruzione dell'area verde, al momento, di vasche non c'è nemmeno l'ombra - aggiunge - e i canadair vanno a raccogliere l'acqua al mare. L'area che dovrebbe ospitare le vasche - precisa - viene attualmente utilizzata dal Cai (Club Alpino Italiano) per parcheggiare auto e Suv". Una protesta condivisa dal consigliere Pd del Comune di Monreale, Massimiliano Lo Biondo che sottolinea: "Si tratta dell'ennesima cattedrale del deserto, abbandonata dalle istituzioni locali e regionali. Un progetto che in un colpo solo ha penalizzato un luogo storico come quello dove sorge il castello, sperperando, d'altro canto, denaro pubblico".
A parlare è Rosario Lo Cicero, residente nella frazione del Comune di Monreale: "Sono stati creati alcuni viottoli per arrivare nei pressi del Castellaccio, ma ciò ha comportato l'abbattimento di decine e decine di alberi. Oltre alla distruzione dell'area verde, al momento, di vasche non c'è nemmeno l'ombra - aggiunge - e i canadair vanno a raccogliere l'acqua al mare. L'area che dovrebbe ospitare le vasche - precisa - viene attualmente utilizzata dal Cai (Club Alpino Italiano) per parcheggiare auto e Suv". Una protesta condivisa dal consigliere Pd del Comune di Monreale, Massimiliano Lo Biondo che sottolinea: "Si tratta dell'ennesima cattedrale del deserto, abbandonata dalle istituzioni locali e regionali. Un progetto che in un colpo solo ha penalizzato un luogo storico come quello dove sorge il castello, sperperando, d'altro canto, denaro pubblico".
06 Agosto 2012
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