23 agosto 2012

I DEPUTATI SONO A CACCIA DEI PRECARI



Dagli aumenti alle promesse bipartisan
parte la caccia ai 60 mila voti dei precari

di ANTONIO FRASCHILLA
LA CACCIA al voto del precario è partita. In palio ci sono i consensi di 61 mila lavoratori che con le famiglie poterebbero arrivare al triplo che dipendono dalla Regione e, quindi, dalla politica. Oggi a Villafrati, in provincia di Palermo, i rappresentanti dei 6 mila Asu, precari impiegati in enti locali, onlus e perfino parrocchie, pagati dalla Regione 530 euro al mese, hanno chiamato a raccolta il mondo politico.

Appuntamento alle 17 per un incontro pubblico nel paese simbolo del precariato: 60 dipendenti comunali, 60 Asu. Al centro del dibattito, la mancata copertura dell'assegno per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, causa Regione senza soldi. Annunciata la presenza di deputati di tutti gli schieramenti, da Marianna Caronia del Pid a Salvino Caputo del Pdl passando per Nino Dina e Salvatore Lentini dell'Udc. E c'è già chi denuncia il rischio di "mercimonio da campagna elettorale sulla pelle degli Asu": parole di Pietro Alongi, vicepresidente della Provincia, candidato alle regionali nella lista del Pdl, la stessa di Caputo, suo principale avversario.

Queste elezioni comunque non si giocheranno solo sulla pelle degli Asu. Ma anche sui dipendenti della formazione: in ballo ci sono 3 mila esuberi già denunciati dai vari enti, che però ancora non hanno deciso in base a quale criterio individuare i dipendenti da licenziare. Risultato? Nei grandi enti, dal Cefop all'Enfap, in questi giorni c'è una vera e propria processione di onorevoli che chiedono di salvare i loro "protetti" dalla scure dei tagli. E poi ci sono i 27 mila forestali, per i quali mancano in bilancio 150 milioni. L'assessore ai Beni culturali, Amleto Trigilio, ha annunciato l'utilizzo dei forestali nei siti archeologici, insieme alle associazioni di volontariato venatorie e ambientaliste: "Una mossa elettorale", attaccano i sindacati. Che dire poi del problema dei 22.500 lsu impiegati negli Enti locali, che rischiano di non vedersi rinnovato il contratto per i tagli ai Comuni: non c'è deputato che in questi giorni non abbia scritto un comunicato stampa per "difendere questi lavoratori".

La pressione politica è fortissima in queste ore anche nelle società regionali, con l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, che ha denunciato il rischio di voto di scambio: il riferimento è ai 250 interinali della Multiservizi che ambiscono ad essere assunti dalla nuova società Servizi ausiliari Sicilia. Per loro si "battono" politici e sindacalisti impegnati nelle prossime regionali. Ma altre vertenze sono alle porte: ad esempio la Trinacria onlus, che gestisce i Pip, ha bisogno di altri 2,8 milioni par garantire l'aumento a tutti i 3.200 tra ex detenuti e disoccupati disagiati: "Questi soldi vanno garantiti", dice Salvo Barone, sindacalista. Candidato nelle liste dell'Idv.

Gli Asu In seimila senza assegno sicuro
"Faremo una società per loro"

"Sugli Asu c'è qualche candidato che sta lanciando illusioni, facendo i propri interessi". La denuncia arriva da Pietro Alongi, candidato alle prossime regionali nella lista del Pdl, la stessa di deputati come Salvino Caputo che da mesi intervengono sul problema di questi precari. Oggi i 6.000 Asu si sono dati appuntamento a Villafrati per un incontro pubblico al quale hanno invitato deputati regionali e candidati alle prossime elezioni per trovare una soluzione alla loro vertenza. La Regione non ha i soldi per garantire il loro assegno mensile da 530 euro al mese da ottobre a dicembre. I precari lavorano in Enti locali, onlus e parrocchie e da mesi chiedono certezze. Tanti i politici che promettono soluzioni: "Io andrò a Villafrati, e proporrò una norma per istituire una sorta di Resais nella quale far confluire tutti i 6.000 Asu, garantendo loro un regolare contratto  -  dice Marianna Caronia del Pid  -  a differenza di altri deputati, da tre anni mi batto per loro".

I forestali
Niente risorse per 27 mila guardiani dei boschi
la Regione vuole metterli nei siti archeologici

Una grande vertenza sulla quale provano a inserirsi deputati di tutti gli schieramenti è quella dei 27 mila forestali. La Regione non ha in cassa i 150 milioni di euro necessari a garantire lo stesso numero di giornate dello scorso anno. Alcuni forestali da maggio non prendono quindi alcuno stipendio e la scorsa settimana sono scesi in piazza a Palermo. Oggi l'assessore ai Beni culturali, Amleto Trigilio, insieme ai colleghi Alessandro Aricò e Francesco Aiello, presenterà oggi un'intesa per far lavorare i forestali nei siti archeologici, insieme ad associazioni di volontariato nel settore venatorio e ambientale. Per i sindacati, si tratta di una mossa elettorale: "Si creano illusioni di nuovo precariato e non si capisce con quali soldi i forestali lavoreranno nei siti", dicono Michele D'Amico, del Cobas-Codir, Enzo Abbinanti della Cgil e Gianni Borrelli della Uil. Il governo Lombardo però ha intenzione di andare avanti, anche se a oggi i fondi non sono stati trovati.

La Formazione

I carrozzoni costretti a tagliare personale
aiuto cercasi per evitare la mobilità
La politica preme anche sugli enti di formazione, che nonostante i fondi in arrivo grazie all'Avviso 20 (280 milioni di euro per avviare i corsi del vecchio Prof), hanno annunciato 3 mila esuberi di personale. In diversi enti sono già pronte le lettere di licenziamento, ma ancora non è stato individuato un criterio per individuare il personale da mettere in esubero. Così in diversi enti, dal Cefop all'Enfap appena rilevato da una cordata d'imprenditori vicini al Pd, si assiste in questi giorni a una quotidiana processione di deputati che chiedono di salvare i loro "protetti". "Ci sono deputati che chiedono un nostro intervento anche per far trasferire personale da una sede a un'altra", dice un sindacalista di lungo corso nel settore della formazione. "Ci sono problemi seri, il Cefop vuole mettere 350 persone in cassa integrazione, l'Anfe 170, ci vuole una riforma seria che il governo Lombardo non ha voluto fare", dice Salvatore Lentini, deputato dell'Udc candidato alle prossime elezioni.

Gli Lsu
Enti locali, di elezione in elezione
con l'obiettivo del contratto stabile

A chiedere un intervento dei deputati sono anche i 22.500 precari degli enti locali, che non solo non verranno stabilizzati, ma rischiano anche di non vedersi rinnovato il contratto il primo gennaio, a causa del patto di stabilità e della stretta del governo Monti alle assunzioni in Comuni e Province. Non c'è deputato che non sia intervenuto sulla loro situazione e l'Ars ha votato ben due leggi impugnate puntualmente dal commissario dello Stato. Il governo adesso, con gli assessori Massimo Russo, Gaetano Armao e Giuseppe Spampinato, ha chiesto un incontro a Palazzo Chigi per "affrontare il nodo della stabilizzazione di questo personale" e i candidati alla presidenza già assicurano una soluzione: "Sicuramente non li licenzierò, proporrò loro di lavorare  -  dice Rosario Crocetta,  -  nel settore dell'energia solare, perché possiamo attingere dai fondi europei per ben 5 miliardi e mezzo di euro non compresi nel patto di stabilità".

Gli interinali

Al lavoro per pochi mesi nelle spa pubbliche
adesso c'è chi li propone per l'assunzione
"C'è il rischio di voto di scambio nelle società regionali con promesse di assunzioni irrealizzabili". L'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha lanciato nei giorni scorsi l'allarme. Il riferimento è alla partita dei 250 interinali della Multiservizi, che hanno lavorato negli anni scorsi anche per appena un mese nella società regionale, e che ambiscono ad un'assunzione nella nuova azienda Sas. A chiedere una loro stabilizzazione sono stati diversi deputati, a partire dal presidente della commissione Bilancio dell'Ars, Riccardo Savona, e sindacalisti come Pietro La Torre della Uiltucs, che potrebbe candidarsi alle prossime regionali nella lista dell'Udc. Ma anche al Cas, il consorzio autostrade, si è aperta una partita da sapore elettorale: quella che riguarda i casellanti stagionali. "Il governo Lombardo sta chiamando 97 stagionali da una graduatoria dichiarata illegittima, e altri precari rimangono così alla porta", dice il deputato messinese Giovanni Ardizzone.

23 Agosto 2012



Non abboccate i Sindacati hanno ragione, a tutti adesso gli è venuto l'interessamento dei precari.

Però gli amici dei Confederali che anch'essi cercheranno i voti, potevano e dovevano fare di più.
E' molto probabile che quest'anno per la prima volta si torna indietro rispetto all'anno precedente, il rischio è altissimo, addirittura non sappiamo come andrà a finire l'anno prossimo.
Se siamo in queste condizionidi di chi è la colpa? Penso di chi ci ha governato, non solo in questa legislatura.




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