L’ultimo sport di moda: attaccare i forestali
di Giuseppe Messina
Il clima torrido degli ultimi giorni non ha arrestato lo slancio verso il vuoto del governo regionale. Un esecutivo che finalmente riesce a stupire per solerzia. L’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali ha annunciato, Francesco Aiello, nelle scorse ore, che la giunta ha reperito i circa 105 milioni di euro necessari per mantenere in vita i forestali siciliani.
A parte l’indubbio effetto calmierante per gli operai forestali, pronti allo sciopero generale, per il resto sembra più una commedia che una misurata azione di governo.
Senza dover essere smentiti, la comunicazione dell’assessore Francesco Aiello del reperimento di ulteriori somme da destinare al comparto forestale appare come il titolo di una commedia shakespeariana. Proprio così, scritta fra il 1602 e il 1603 ed ispirata alle novelle di Boccaccio, e conosciuta in Italia col titolo: “Tutto è bene quello che finisce bene (All’s well that ends well)”.
Così come Elena per conquistarsi definitivamente l’amore del marito – Bertram, conte di Rossiglione – gli tende un tranello, il governo Lombardo ha già pronto il “sacco” a danno dei forestali.
Proprio così. Senza una programmazione, senza un coordinamento delle attività, con graduatorie distrettuali illegittime, senza un coordinamento tra tre diversi dipartimenti regionali (Azienda foreste demaniali, Corpo forestale, Dipartimento lavoro), senza garanzie occupazionali e retributive, il governo regionale – appesantito da gravi responsabilità politiche e amministrative – affonda il colpo.
Ad uscire allo scoperto l’assessore alle infrastrutture e mobilità, Andrea Vecchio, il quale dipinge il comparto dei forestali come un covo di truffatori.
Accuse gravissime, se non sono corredate da prove inconfutabili. Che il settore debba rientrare nella legalità, non vi è dubbio. Che debbano rispettarsi le norme che regolamentano il settore, è un fatto necessario. Come indifferibile è fare chiarezza sulle graduatorie di collocamento. Ma che questo debba avvenire con un colpo di spugna e senza un confronto ed un percorso da tracciare con tutti gli attori del sistema, appare come il prezzo per l’esborso di ulteriori 105 milioni di euro. E in tutto questo perché fare ricadere la responsabilità solamente sui lavoratori o su di una frangia di essi?
E poi, non appare univoco l’indirizzo del governo. Infatti, mentre Andrea Vecchio tuona contro una ipotesi di truffa, il suo collega di giunta, Francesco Aiello, ne elogia l’operato. Aiello si spinge oltre dichiarando: “La prevenzione degli incendi e la valorizzazione del patrimonio boschivo passa innanzitutto dalla professionalità dei forestali e dei loro interventi, che sono di assoluta priorità, soprattutto nella stagione estiva, periodo in cui l’Isola è particolarmente esposta al fuoco e al rischio di pericolosissimi disastri ambientali”.
Quindi una domanda: l’assessore al Territorio e Ambiente, Alessandro Aricò, che fine ha fatto? Non è forse lui più interessato del collega Vecchio? Perché mai questo silenzio in un momento di emergenza sociale? Le solite stranezze a cui ci ha abituato il Governo Lombardo. Tanti annunci e poca chiarezza.
Che la crisi ci sia non ci sono dubbi, che il bilancio regionale presenta un buco di 5,3 miliardi di euro è un dato di fatto emerso dalla Relazione di parifica della Corte dei Conti. Che il costo delle consulenze esterne sia esorbitante è una certezza.
Ma è altrettanto indubbio che da oltre trent’anni il sistema forestale si regge sulle attuali regole. Quindi la truffa – se esiste – è stata perpetrata da almeno un trentennio senza che nessuno se ne accorgesse.
Siamo ad un punto di non ritorno, l’innesto di nuovi assessori nella giunta Lombardo non fa che pregiudicare ulteriormente il clima sociale in Sicilia. Anziché assumersele fino in fondo le responsabilità, il governo regionale si diletta adesso “alla caccia alle streghe”. Eppure questo governo ci ha abituato al precariato. Un sistema fondato sui paradossi, quello di Lombardo, i precari stabilizzati ed i lavoratori precarizzati.
Il disappunto prima che dell’esecutivo regionale è dei lavoratori forestali che rischiano ogni giorno la vita sul posto di lavoro, spesso carente delle elementari misure di sicurezza. Per non scordare gli addetti allo spegnimento degli incendi stritolati da procedure non sempre chiare che mettono a rischio l’incolumità anche del cittadino.
Il governo regionale faccia “il mea culpa” prima di immaginare un’operazione di pulizia, peraltro di difficile comprensione, dato che l’esercito di dipendenti regionali, per esempio, pare sia stato incrementato da Lombardo di almeno 5 mila unità senza alcun concorso.12 Luglio 2012
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