Viaggio tra i 28 mila dipendenti
Forestali, doppio lavoro
e proroghe vicine: paga l'Europa
di Accursio Sabella
Mentre l'assessore alle Infrastrutture Vecchio punta l'indice contro la possibile "truffa" dei lavoratori della Forestale, quello alle Risorse Agricole Aiello promette il prolungamento dei contratti, attraverso l'utilizzo dei fondi comunitari. E Panorama scrive: "A Godrano più forestali dell'intero Molise"
L'ultimo affondo è quello dell'assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Vecchio, che ha deciso di intestarsi “un'operazione di legalità e trasparenza” sugli oltre 28 mila forestali a carico della Regione siciliana: “C'e' il sospetto, infatti, - ha detto Vecchio - che molti di loro svolgano una doppia e, in qualche caso, tripla attività".
Si tratta, come detto, solo dell'ultimo “caso” che riguarda una categoria discussa e numerosa. Quasi completamente precaria. Ma in grado, ad esempio, di impegnare la commissione bilancio dell'Assemblea regionale in snervanti sedute per reperire i fondi per quegli stipendi. E per la quale, però, la Regione sta lavorando a un'ulteriore proroga dei contratti. Pagati dall'Europa, ovviamente.
I lavoratori forestali costano qualcosa come 693 milioni di euro l'anno. Metà dei quali a carico della Regione, il resto dell'Inps, che garantisce il sussidio di disoccupazione nei mesi in cui i dipendenti non lavorano. Un peso economico che ha obbligato la Regione nei mesi scorsi persino ad accendere un mutuo col quale erogare queste buste paga. Un mutuo bocciato dal Commissario dello Stato che ha sancito un principio fondamentale: “I mutui possono essere chiesti soltanto per gli investimenti, non certo per pagare stipendi”.
Così, la politica s'è mossa diversamente. L'Ars ha sforbiciato un po' qua e un po' là. E ha reperito inizialmente 96 milioni di euro, quindi, notizia di poche ore fa, il governo ha trovato altri 105 milioni. Una decisione che ha scatenato proprio l'ira di Andrea Vecchio: “Il governo siciliano, con mio vivo disappunto, - ha detto - ha certamente compiuto uno sforzo straordinario, visto il momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo, per riuscire a destinare 105 milioni di euro ai forestali”. Soldi buoni, comunque, per scongiurare lo sciopero generale dei lavoratori. “Sono state trovate le risorse – ha annunciato l'assessore alla Risorse agricole Francesco Aiello - per la prosecuzione della campagna 2012 e gli operatori potranno continuare a svolgere serenamente la loro preziosissima attività. Le nuove risorse riavviano l'attività e non pregiudicano l'accordo del 2009, che prevedeva l'aumento delle ore lavorative".
Già, perché all'orizzonte c'è proprio l'aumento delle ore di lavoro per gli operatori della forestale. Frutto di un accordo che risale al 2009. Ma dove troverà, la Regione, i soldi per pagare queste proroghe per gli oltre 28 mila lavoratori della forestale? Semplice: l'Europa. Questo, almeno, il frutto dell'incontro tra l'assessore Aiello e i sindacati di categoria Fai, Flai e Uila svolto a Catania mercoledì. “Dal faccia a faccia – si legge in una nota dei sindacati - è emerso che è intenzione del governo regionale rispettare l’accordo del maggio 2009, ma anche che l'ente è in grado di far rispettare le giornate assegnate ai forestali così come previste dalle legge 14/06, e inoltre, che tutti i lavoratori dell’Azienda forestale vedranno prolungato il loro attuale rapporto di lavoro”. Un impegno lavorativo che crescerà fino a 90 giorni per i lavoratori sotto contratto per 151 giorni l'anno, a 60 per chi lavora 101 giorni, a 25 per chi ne lavora 68 l'anno. E che potrebbe crescere ancora. L'accordo cui fanno riferimento i sindacati, infatti, aveva previsto l'innalzamento a 101, 151 e 180 ore per le tre categorie dei lavoratori.
Il problema, però, è sempre quello: mancano i soldi. Ma il governo avrebbe già comunicato la soluzione. Per i prolungamenti dei contratti di lavoro servono altri 60 milioni circa. "Adesso vanno trovate le opportune soluzioni per il rispetto dell’accordo - sottolineano le tre sigle - Stando alla situazione attuale, mancherebbero circa 60 milioni di euro che il governo regionale si è impegnato a reperire attraverso i fondi comunitari”.
La benedetta Europa. Che torna buona per sostenere un comparto finito anche recentemente, al di là delle dichiarazioni dell'assessore regionale alle Infrastrutture, al centro delle polemiche, a causa di un'inchiesta del settimanale Panorama, rilanciata da un editoriale sul quotidiano “Libero”.
E tra le storie paradossali raccontate da Panorama, spicca certamente quella di Godrano, paesino alle porte di Palermo. Tra i suoi 1.096 abitanti, 190 sono forestali. Devono occuparsi di una superficie boschiva di 2mila ettari. E il settimanale sottolinea l'assurdità della vicenda, attraverso un confronto con un'altra Regione, il Molise, che si affida a una squadra di 172 forestali, operativi su 160 mila ettari di superficie forestale, per di più su un totale di 320 mila abitanti, contro i mille di Godrano. «Il 90 per cento dei miei concittadini lavora nei boschi – ha ammesso a Panorama il sindaco Matteo Cannella, anche lui forestale - e senza la Regione potremmo tutti emigrare al Nord».
E il caso di Godrano non è assolutamente “unico”. La distribuzione dei 28.542 dipendenti forestali (tra braccianti, addetti antincendio, guardie e amministrativi) a volte è difficilmente comprensibile. A Pioppo (frazione di Monreale) su 2.366 abitanti si contano 383 addetti alle cure del verde, per 2.400 ettari di bosco. Quasi quanti ne conta l'intero Piemonte: appena 404, ma a fronte di 922.000 ettari. A Sortino, in provincia di Siracusa, 437 tutori dei boschi per 9.000 abitanti e 2.500 ettari di superficie boschiva, contro 460 dell'intera Lombardia che conta 9.837.717 abitanti e la bellezza di 660.000 ettari di patrimonio forestale. E ancora, Marineo (sempre nel palermitano) "vanta" 301 forestali su 6.814 abitanti, per 1.100 ettari di bosco, più di tutta l'Umbria che ha 279 tutori del verde su 982.232 abitanti per più di 300.000 ettari di patrimonio da salvaguardare.
Si tratta, come detto, solo dell'ultimo “caso” che riguarda una categoria discussa e numerosa. Quasi completamente precaria. Ma in grado, ad esempio, di impegnare la commissione bilancio dell'Assemblea regionale in snervanti sedute per reperire i fondi per quegli stipendi. E per la quale, però, la Regione sta lavorando a un'ulteriore proroga dei contratti. Pagati dall'Europa, ovviamente.
I lavoratori forestali costano qualcosa come 693 milioni di euro l'anno. Metà dei quali a carico della Regione, il resto dell'Inps, che garantisce il sussidio di disoccupazione nei mesi in cui i dipendenti non lavorano. Un peso economico che ha obbligato la Regione nei mesi scorsi persino ad accendere un mutuo col quale erogare queste buste paga. Un mutuo bocciato dal Commissario dello Stato che ha sancito un principio fondamentale: “I mutui possono essere chiesti soltanto per gli investimenti, non certo per pagare stipendi”.
Così, la politica s'è mossa diversamente. L'Ars ha sforbiciato un po' qua e un po' là. E ha reperito inizialmente 96 milioni di euro, quindi, notizia di poche ore fa, il governo ha trovato altri 105 milioni. Una decisione che ha scatenato proprio l'ira di Andrea Vecchio: “Il governo siciliano, con mio vivo disappunto, - ha detto - ha certamente compiuto uno sforzo straordinario, visto il momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo, per riuscire a destinare 105 milioni di euro ai forestali”. Soldi buoni, comunque, per scongiurare lo sciopero generale dei lavoratori. “Sono state trovate le risorse – ha annunciato l'assessore alla Risorse agricole Francesco Aiello - per la prosecuzione della campagna 2012 e gli operatori potranno continuare a svolgere serenamente la loro preziosissima attività. Le nuove risorse riavviano l'attività e non pregiudicano l'accordo del 2009, che prevedeva l'aumento delle ore lavorative".
Già, perché all'orizzonte c'è proprio l'aumento delle ore di lavoro per gli operatori della forestale. Frutto di un accordo che risale al 2009. Ma dove troverà, la Regione, i soldi per pagare queste proroghe per gli oltre 28 mila lavoratori della forestale? Semplice: l'Europa. Questo, almeno, il frutto dell'incontro tra l'assessore Aiello e i sindacati di categoria Fai, Flai e Uila svolto a Catania mercoledì. “Dal faccia a faccia – si legge in una nota dei sindacati - è emerso che è intenzione del governo regionale rispettare l’accordo del maggio 2009, ma anche che l'ente è in grado di far rispettare le giornate assegnate ai forestali così come previste dalle legge 14/06, e inoltre, che tutti i lavoratori dell’Azienda forestale vedranno prolungato il loro attuale rapporto di lavoro”. Un impegno lavorativo che crescerà fino a 90 giorni per i lavoratori sotto contratto per 151 giorni l'anno, a 60 per chi lavora 101 giorni, a 25 per chi ne lavora 68 l'anno. E che potrebbe crescere ancora. L'accordo cui fanno riferimento i sindacati, infatti, aveva previsto l'innalzamento a 101, 151 e 180 ore per le tre categorie dei lavoratori.
Il problema, però, è sempre quello: mancano i soldi. Ma il governo avrebbe già comunicato la soluzione. Per i prolungamenti dei contratti di lavoro servono altri 60 milioni circa. "Adesso vanno trovate le opportune soluzioni per il rispetto dell’accordo - sottolineano le tre sigle - Stando alla situazione attuale, mancherebbero circa 60 milioni di euro che il governo regionale si è impegnato a reperire attraverso i fondi comunitari”.
La benedetta Europa. Che torna buona per sostenere un comparto finito anche recentemente, al di là delle dichiarazioni dell'assessore regionale alle Infrastrutture, al centro delle polemiche, a causa di un'inchiesta del settimanale Panorama, rilanciata da un editoriale sul quotidiano “Libero”.
E tra le storie paradossali raccontate da Panorama, spicca certamente quella di Godrano, paesino alle porte di Palermo. Tra i suoi 1.096 abitanti, 190 sono forestali. Devono occuparsi di una superficie boschiva di 2mila ettari. E il settimanale sottolinea l'assurdità della vicenda, attraverso un confronto con un'altra Regione, il Molise, che si affida a una squadra di 172 forestali, operativi su 160 mila ettari di superficie forestale, per di più su un totale di 320 mila abitanti, contro i mille di Godrano. «Il 90 per cento dei miei concittadini lavora nei boschi – ha ammesso a Panorama il sindaco Matteo Cannella, anche lui forestale - e senza la Regione potremmo tutti emigrare al Nord».
E il caso di Godrano non è assolutamente “unico”. La distribuzione dei 28.542 dipendenti forestali (tra braccianti, addetti antincendio, guardie e amministrativi) a volte è difficilmente comprensibile. A Pioppo (frazione di Monreale) su 2.366 abitanti si contano 383 addetti alle cure del verde, per 2.400 ettari di bosco. Quasi quanti ne conta l'intero Piemonte: appena 404, ma a fronte di 922.000 ettari. A Sortino, in provincia di Siracusa, 437 tutori dei boschi per 9.000 abitanti e 2.500 ettari di superficie boschiva, contro 460 dell'intera Lombardia che conta 9.837.717 abitanti e la bellezza di 660.000 ettari di patrimonio forestale. E ancora, Marineo (sempre nel palermitano) "vanta" 301 forestali su 6.814 abitanti, per 1.100 ettari di bosco, più di tutta l'Umbria che ha 279 tutori del verde su 982.232 abitanti per più di 300.000 ettari di patrimonio da salvaguardare.
16 Luglio 2012
Ma perchè ci si scandalizza su Godrano et simili o quanto meno si pone la questione (strumentalizzandola!)in toni comunque scandalistici, senza motivo!! (in quanto a mio modesto avviso non c'è niente di anomalo)
RispondiEliminaNormalmente le persone che hanno voglia di lavorare onestamente si rivolgono ai comparti dove ci sono maggiori opportunità!
Mi spiego ...In sicilia tralasciando qualche realtà nell'area Catanese, non esistono industrie di qualsiasi tipo e natura (per colpa di chi ????)quindi una delle poche fonti di reddito sopratutto nelle aree piu interne sapete cos'è ?? Il comparto agroforestale !!
Quindi nulla di anomalo!
Immaginate dove lavorano molti Piemontesi/Lombardi ?? alla FIAT in rapporto di almeno 2 adulti a famiglia
A Taranto sapeate dove vanno a lavorare tutti??? nel senso letterale del termine)?? in un acciaieria che si chiama ILVA (che tra l'altro dispensa tumori a destra ed a manca!!!)
Di esempi ce ne sono decine in tutta Italia ed in nessun posto ci si sogna di porli come uno scandalo bensì come un opportunità di crescita e sviluppo!
Ma noi si sà siamo in Sicilia ed è tutta un'altra storia!!!
Saluti Alex