Stefania Croci su disoccupazione agricola dati non veri e fuorvianti
“In merito al settore agricolo ed alla disoccupazione agricola si parla senza sapere”. Lo dichiara Stefania Crogi, Segretario Generale della Flai Cgil (nella foto), commentando i dati di un dossier della Confartigianato riportati sul Corriere della Sera in un dettagliato articolo di Sergio Rizzo.
“Il sistema descritto per la disoccupazione agricola, con dati fuorvianti, fa riferimento a norme modificate nel 2007 ed oggi superate da leggi che hanno riformato il sistema della disoccupazione agricola”.
“Un problema grave esiste – dichiara Stefania Crogi - ed è quello che oltre il 35% dei lavoratori agricoli non raggiungono le 51 giornate di lavoro, non avendo così diritto a nulla, lavoratori di serie B: questo è il vero e grave problema. A questo si aggiungono le piaghe del caporalato, del sottosalario, del lavoro nero che nel Mezzogiorno tocca punte del 90% e non a causa dei lavoratori. Quanto alle lavoratrici, sono sì “fantasma” ma non perché parassite di un sistema bensì perché sfruttate, pagate meno degli uomini, invisibili nell’accedere a diritti e tutele. Inoltre, ricordiamo forse una cosa ovvia: in agricoltura il lavoro stagionale è una condizione strutturale, quindi la disoccupazione agricola è una forma di tutela per chi lavora stagionalmente non per una “scelta” ma perché non può fare altrimenti. Stupisce – conclude il Segretario Generale della Flai Cgil - che un giornalista di esperienza come Sergio Rizzo abbia voluto additare proprio nella disoccupazione agricola la madre di tutti gli sprechi del Sud”.
12 Giugno 2012
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