Il vicepresidente dell'Ars Santi Formica
"Sfiducia entro 15 giorni
Non c'è più tempo da perdere"
Perché ritiene importante accelerare i tempi?
“I motivi sono diversi. A cominciare dal 'peccato originale' di questo governo, nato con un ribaltone e da allora più attento agli equilibri politici che ai bisogni dei siciliani”.
Va bene. Però il presidente Lombardo ha annunciato già le dimissioni. Perché, secondo lei, la data del 28 luglio è troppo lontana?
“Il discorso è molto semplice. Entro quest'anno bisogna sciogliere alcuni nodi importantissimi riguardanti tanti lavoratori siciliani. Il 31 dicembre del 2012, infatti, scadono i contratti di trentamila Asu degli enti locali. E servirà, per risolvere questa situazione, una stretta collaborazione col governo nazionale. Senza dimenticare i 27 mila Forestali, che per quest'anno pagheremo con il mutuo. Ma non si può certamente pensare di andare avanti così. E non sono queste le uniche emergenze”.
A cosa si riferisce?
“Penso ai diecimila operatori della Formazione, molti dei quali rimasti senza stipendio, nonostante da tempo si potessero utilizzare le somme del Fondo sociale europeo. E ancora, non possiamo ancora rallentare la spesa dei Fondi europei”.
E a cosa serve anticipare i tempi dello scioglimento dell'Assemblea?
“Se andassimo al voto il 28 ottobre, il governo si insedierebbe non prima di dicembre. Fuori tempo massimo, ad esempio, per seguire l'iter della Finanziaria nazionale con un governo forte, e non dimissionario e smantellato”.
Insomma, è una questione di credibilità del governo regionale...
“Certamente. Serve quantomeno un governatore non dimissionario, che possa interloquire battendo i pugni sul tavolo, su diverse questioni”.
Ad esempio?
“Mi riferivo prima alla questione dei precari, ma penso anche alla discussione sui traferimenti legati al Federalismo fiscale, visto che finora abbiamo assistito solo a tagli e non a compensazioni”.
Lei crede che questo governo non sia più all'altezza?
“Io vado oltre. Il rischio vero è che un governatore che ha già annunciato che non si ricandiderà, possa sfruttare questi mesi per lavorare solo per creare o rinsaldare alleanze in vista delle prossime elezioni regionali. Che pensi, insomma, alle urne e non al buon funzionamento della macchina amministrativa”.
Quindi, la soluzione sarebbe il voto a settembre.
“Io avrei votato anche a luglio. E lo dico da tempo. Se solo tutti quanti ci fossimo accorti prima di quello a cui stavamo andando incontro...”.
Ma per luglio, non c'è più tempo.
“E allora dovremo votare non più tardi di metà settembre. Penso a metà del mese. Comunque prima possibile”.
Molti suoi colleghi nutrono dubbi sulle dimissioni di massa, e sarebbero più convinti su una mozione di sfiducia.
“Io penso che dovremmo abbandonare tutti questi bizantinismi. E convincerci che mettere fine a questa legislatura vada sono nell'interesse dei siciliani”.
A dire il vero, tanti deputati non sono convinti nemmeno sulla data: votare a settembre significherebbe fare campagna elettorale d'estate.
“E allora? Forse non ci siamo accorti che in campagna elettorale ci siamo già. E il clima mi pare davvero una questione accessoria. Marginale. Tutto va commisurato alla situazione che stiamo vivendo e al rischio concreto della cancellazione di tanti posti di lavoro. Crede che il caldo possa essere un fattore decisivo? Non scherziamo...”.
Per votare a settembre, però, che si tratti di dimissioni o di mozione di sfiducia, bisogna far presto.
“E infatti io stesso chiederò ufficialmente, e con me sono certo lo farà il mio gruppo, la calendarizzazione della mozione non più tardi del 15 giugno”.
Crede che alla fine ci saranno i numeri per approvare questa mozione?
“Secondo me ci sono. E questo si deve anche alla meritevole campagna che avete portato avanti voi di Live Sicilia. Chi ha aderito, dovrà essere consequenziale...”.
A noi risulta che manchi ancora l'adesione di qualche deputato...
“Io penso che uscirà fuori dal Pd. Il partito dovrà anche scegliere. Dopo tutto quello che ha detto Cracolici, come si fa a non considerare essenziale la sfiducia?”.
A dire il vero, questa esigenza non è avvertita nemmeno dal presidente Cascio. Ha detto che è convinto che si voterà ad ottobre, e che uno o due mesi di anticipo non cambieranno molto.
“Non dobbiamo dimenticare che Cascio ricopre un ruolo che gli impone determinate dichiarazioni. Lui è una figura di garanzia. Ma ho parlato con lui e in quell'occasione era d'accordo sulla necessità di rispondere a certe urgenze. E del resto, ha anche detto che è disposto ad accogliere la mozione, se viene richiesta la calendarizzazione”.
Questo significa davvero il rischio di andare a votare in costume da bagno.
“Di fronte alla situazione tragica della Sicilia, davvero non mi sembra un problema serio”.
31 Maggio 2012
Egregio On. noi invece non dimentichiamo i 2 ddl che portano la sua firma e che dovevano mirare ad un aumento delle giornate lavorative.
Le vostre dimissioni farebbero tornare i siciliani alle urne per eleggere 90 deputati e non 70 come il Senato della Repubblica ha deliberato e che la Camera si appresta a confermare. Andatevene pure, ma per sempre...........
Si, andatevene tutti AFFANCULO. Da torrettista Enna
RispondiEliminaE portatevi dietro tutta la vostra sporca politica e politici, brutti ladri e BUFFONI.
RispondiEliminasiete tutti uguali prendete la gente per il culo.ma stavolta vi attaccate al tram da parte mia .andate tutti a fare in culo
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