16 maggio 2012

NULLA DI FATTO. LAVORI D'AULA RINVIATI A MARTEDI 22 MAGGIO

Sintesi seduta d'aula


Rinvio dello svolgimento, ai sensi dell’articolo 159, comma 3, del Regolamento interno, di
interrogazioni e interpellanze della rubrica “Infrastrutture e mobilità”


Rinvio della discussione di disegni di legge
PRESIDENTE. Si passa al III punto all’ordine del giorno: discussione di disegni di legge.
Onorevoli colleghi, comunico che, con nota prot. 3096/Gab del 15 maggio 2012, protocollata al
numero 4439/AulaPg in pari data, l’assessore per l’economia, avvocato Gaetano Armao, ha
trasmesso, per le determinazioni di competenza, l’allegata richiesta proveniente dalla Ragioneria
Generale e connessa all’esigenza di un differimento della trattazione dei disegni di legge posti
all’ordine del giorno della seduta dell’ARS di mercoledì 16 maggio 2012.
Dò lettura della nota prot. n. 29423 del 15 maggio 2012, a firma del Ragioniere Generale della
Regione, dottor Biagio Bossone:
«In relazione a recenti confronti con gli organi statali è emersa l’esigenza di approfondimenti e
verifiche che inducono a prospettare l’opportunità di differire di qualche giorno la trattazione dei
disegni di legge in oggetto, al fine di meglio calibrare le misure finanziarie da adottare, con
opportuni emendamenti, ai testi posti all’esame dell’Aula».
Onorevoli colleghi, in considerazione delle superiori richieste, rinvio la trattazione del III punto
dell’ordine del giorno.

Sull’ordine dei lavori
PANEPINTO. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PANEPINTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il rinvio della seduta odierna certamente
mette a nudo una serie di questioni aperte, per cui mi rivolgo a lei, signor Presidente, che non ha mai
svolto un semplice e mero ruolo notarile in questo Parlamento, ma di fatto è stato protagonista, ha
partecipato, ha dato contributi importanti ed essenziali per le attività di quest’Assemblea
parlamentare.
Noi oggi ci troviamo di fronte a due vicende che, rispetto a tante altre, rischiano di creare non solo
problemi di ordine pubblico, ma anche un grave e grande disagio economico e sociale in una Sicilia
che certamente non è una regione della ricca Germania.
Oggi, alle 11.00, l’onorevole Savona ha convocato la II Commissione per capire e comprendere
per intero dei numeri che sono ballerini nonchè la questione che riguarda l’avviamento al lavoro di
ventisettemila persone.
Ieri non si è trovato modo di comprendere quante risorse siano necessarie, quante disponibili
quante ce ne sino sul PSR, con una situazione che sostanzialmente può scoppiare da un minuto
all’altro, perché ad oggi questa Regione non è nelle condizioni di comprendere e capire che risposte
dare, quelle risposte che la gente ormai non chiede a soggetti precisi ma alla politica.
Ormai tutto si chiede alla politica, c’era un tempo in cui tutto si chiedeva alle divinità, agli dei,
oggi si chiede alla politica.
Signor Presidente, in ordine a questo problema, le chiedo di intervenire nelle forme e nei modi che
riterrà più utili per attenzionare questa vicenda, considerato che la norma impugnata sul mutuo potrà
essere promulgata solo dopo il 5 giugno e che, se sommata ad un’altra che andrà a scoppiare nelle
prossime settimane, riguarderà questa volta non qualche centinaio di persone ma altri ventiduemila
contrattisti siciliani che, dopo il 31 dicembre, non potranno proseguire le loro attività. E il
Commissario dello Stato ha detto che il Parlamento non ha competenza relativamente ad una norma
che proponeva la proroga, al 31 dicembre 2013.
Noi ci ritroveremo, nei prossimi mesi, ad avere circa 50 mila persone fuori dal campo del lavoro e
non stiamo parlando del caso degli operai forestali, ma stiamo parlando di quel settore che, nei tanti
Comuni siciliani, rappresenta l’unico comparto con 100, 200, 300, 400 unità lavorative, che mette in
condizione di poter creare reddito per tutte le altre attività (dal commercio, alle attività artigianali)
cioè, sostanzialmente il sostentamento quasi alimentare arriva da queste risorse, dai salari che
vengono percepiti dagli operai forestali.
Signor Presidente, siccome tutti noi siamo consapevoli di essere ormai alle ultime settimane di
legislatura,
così come ci dicono i giornali, come ci ha dichiarato il Presidente della Regione, la
pregherei non di assumere ruoli suppletivi, perché il Governo c’è, non è in Aula ma c’è, ma
cominciare da oggi a fare assumere a questo Parlamento un ruolo che confermi la dignità di questa
Assemblea legislativa e, al tempo stesso, impedisca una deriva qualunquistica, una deriva che ci
porterà alla delegittimazione complessiva non solo dei Parlamentari ma della politica e l’alternativa
alla politica è altro, e sicuramente non rientra nelle regole della democrazia.
Signor Presidente, consapevole della sua sensibilità, del ruolo che ha svolto in questi anni, la prego di essere puntualmente presente in queste vicende, sulla vicenda dei forestali e sulla vicenda dei contrattisti, chiedendo l’incontro sia al Presidente della Camera, al Presidente del Senato, e
magari facendosi promotore di un incontro con tutti i Parlamentari nazionali siciliani, affinché si
possa attenzionare una questione che riguarda - ripeto - 22 mila persone; poi si potrà discutere
all’infinito sul luogo, funzioni, responsabilità.
Di fatto, oggi, la Sicilia rischia di perdere qualcosa come quasi 50 mila persone, numeri che hanno
carattere biblico e non c’è né esagerazione né eccesso nel riportarli.
Signor Presidente, la invito ad assumere, nella sua funzione di Presidente di questa Assemblea, le
iniziative necessarie affinché non cada tutto in un caos, non cada tutto nella difficoltà di individuare
punti di responsabilità e punti di assunzione di atti e di provvedimenti.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, non vi è dubbio che la Presidenza si assumerà tutte le
responsabilità che il momento storico impone, ma non vi è dubbio che anche la richiesta di rinvio di
questa seduta da parte del Governo, dalla Ragioneria generale, serve - credo - e servirà a focalizzare
la risoluzione dei problemi che, onorevole Panepinto, ci stanno molto a cuore e che sono soprattutto
quelli dei forestali, dei contrattisti degli enti locali, ma anche dei teatri, perché anche nel settore
culturale in Sicilia si muove un indotto molto importante. Per cui, se la seduta oggi verrà rinviata,
verrà rinviata per trovare una soluzione a questi problemi che sono i problemi più urgenti in questo
momento in Sicilia.
MANCUSO.
Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANCUSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi iscrivo a questo esercizio retorico della
dialettica perché, da quello che si legge nelle ultime settimane, ci sono colleghi che si ergono a
paladini di situazioni che sono improponibili e, come oggi ci scrive l’assessore Armao, naturalmente
viene rimangiato tutto quello che è stato affermato, al contrario, in Commissione Bilancio.
Qualcuno si è assunto, ed è stata la maggioranza, la responsabilità di trasmettere in Aula testi che
già conoscevamo, che non potevano avere nessun tipo di sbocco legislativo. Lo hanno fatto con un
atto di arroganza e infatti, quando abbiamo lasciato i lavori della Commissione la settimana scorsa,
loro hanno rilanciato cercando di tappare diversi buchi con proposte che non reggono sotto il profilo
finanziario ed economico.
Signor Presidente, lei forse più di me è preoccupato di quello che potrà accadere nelle prossime
ore in Sicilia. Non ci sono soltanto i 27 mila forestali, i 22 mila precari, ci sono i 2 mila operatori dei
trasporti, ma ci sono soprattutto quelle imprese che aspettavano, con la copertura del cofinanziamento regionale, un miliardo di euro di fondi europei.
Sappiamo bene che questa scelta del Governo ha distrutto la Sicilia, dove la copertura era stata
data con il cosiddetto mutuo e oggi perderemo un treno che non è quantificabile sotto il profilo
economico. Questo non può passare nel silenzio di un’Assemblea che aspetta la seduta della
Commissione Bilancio di questa mattina, che non risolverà nulla.
Non si può risolvere nulla, dato
che le scelte fatte sul bilancio sono state scelte che hanno messo in ginocchio la Sicilia.
Abbiamo invocato le dimissioni dell’assessore per l’economia, Gaetano Armao, proprio per dare
credibilità, in questo momento storico, agli interlocutori che devono aiutare la Sicilia che, come ha
detto l’onorevole Panepinto, non stanno in questa terra ma stanno al governo centrale. Non credo che
ci possano essere presidenti della Camera e del Senato, parlamentari nazionali, che hanno la volontà
di riparare quello che è stato danneggiato irrimediabilmente dall’assessore per l’economia.
Mi sembra che la politica, prima di chiedere a Roma, deve dare dimostrazione che questo è possibile secondo la credibilità delle proposte, ma soprattutto di chi le deve rappresentare.
Ci presenteremo in Commissione Bilancio ponendo come condizione che l’assessore per l’economia non possa rappresentare queste gravose istanze in nessun tavolo perché, quando lo ha fatto, non solo ha portato delle notizie non corrispondenti al vero, ma ha fatto perdere di credibilità il Governo regionale e questo Parlamento.
Non è possibile, perché questo Parlamento oggi ha davanti un muro invalicabile che è fatto anche
di soggettività rispetto alle rappresentazioni e alle rivendicazioni che la Sicilia deve fare. 

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.