03/Agosto 2018
“Consideriamo sbagliato nel merito e nel metodo quanto approvato dalla prima commissione della regione Sardegna per il passaggio degli operai idraulico-forestali dal contratto nazionale a un contratto di comparto nel sistema regionale. È un cambiamento che danneggia i lavoratori su più fronti, a cominciare da quello economico e da quello legato agli strumenti di welfare. Il futuro dei dipendenti dell’Agenzia Forestas non può essere deciso con queste modalità, calando dall’alto disegni di legge privi di un confronto con le parti sociali e di una specifica valutazione delle tante ripercussioni che si avranno sull’intero settore. Non si tratta di una regionalizzazione ma di una cancellazione, decisa in modo unilaterale, del contratto nazionale. Una scelta che, tra le altre cose, farebbe perdere a 1300 lavoratori semestrali la disoccupazione agricola, i contributi e la certezza del proprio futuro, dividendo tra dipendenti di serie a e altri di serie b, nella speranza di ipotetiche promesse di stabilizzazioni che, già in passato, non sono state mantenute”.
Lo dichiarano il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, e il Segretario regionale della Fai Cisl Sardegna, Bruno Olivieri.
“Chiediamo urgentemente l’apertura di un confronto con il Presidente della Regione e proponiamo a Flai Cgil e Uila Uil di invocare un tavolo istituzionale con il Ministro Di Maio”, aggiunge Rota, “per avviare una concreta negoziazione sul rinnovo del contratto nazionale degli operai idraulico-forestali”.
“Ricordiamo – conclude Rota – che questo ccnl è scaduto da sei anni e che al momento manca una controparte con la quale contrattare il futuro di oltre 60 mila lavoratori, in un comparto che riteniamo strategico per tutto il Paese, sia in termini di sicurezza del territorio e dei cittadini che di crescita e sviluppo delle aree boschive”.
Fonte: www.faicisl.it
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