06 dicembre 2016

QUALORA IL LAVORATORE DIPENDENTE RICEVE LA RETRIBUZIONE IN RITARDO EGLI HA DIRITTO AGLI INTERESSI SULLO STIPENDIO

Interessi dello stipendio pagato in ritardo

Qualora il lavoratore dipendente riceva la retribuzione in ritardo rispetto a quanto stabilito dalla legge o dal contratto collettivo nazionale di lavoro, egli ha diritto agli interessi sullo stipendio. Gli interessi di stipendio sono legati al danno che il lavoratore ha subito nell'ottenere in ritardo il pagamento del suo salario. Non potendo disporre della somma che gli spettava, il lavoratore potrebbe aver pagato a sua volta in ritardo i suoi creditori (ad es. la banca per le rate di mutuo). Se ti interessa avere delle informazioni sul calcolo del tuo stipendio netto visita la pagina che abbiamo preparato per te: clicca qui.

Importi e maturazione degli interessi dello stipendio


Gli interessi dello stipendio maturano dalla data in cui il salario sarebbe dovuto essere corrisposto.
Essi vanno calcolati sulla somma di denaro rivalutata in base alla svalutazione monetaria. Questo perchè il credito (cioè il salario corrisposto inritardo) solo se rivalutato rappresenta il valore reale del debito originario.

Altra specificazione interessa l'ammontare su cui calcolare gli interessi, che deve essere pari all'importo lordo e non netto del debito. Ciò dipende dal fatto che il lavoratore ha un credito verso il datore di lavoro pari ad una somma lorda; sarà poi lo stesso dipendente a rappresentare la parte debitrice nei confronti del fisco. Inoltre il lavoratore può chiedere al proprio datore di lavoro anche i risarcimenti dei danni morali per il salario arrivato oltre tempo limite per via di un periodo vissuto in non perfette condizioni psico-fisiche, vista la situazione di precarietà ed incertezza.

Tasso di interesse legale

Il tasso di interesse legale è stato modificato dal Ministero dell'Economia con il decreto del 12 dicembre 2007. Che riporta:
  • Visto l'art. 2, comma 185, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, recante "misure di razionalizzazione della finanza pubblica" che, nel fissare al 5 per cento il saggio degli interessi legali di cui all'art. 1284 del codice civile, demanda al Ministro dell'economia e delle finanze la facolta' di modificare detta misura sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell'anno;
  • Visto il proprio decreto ministeriale 1° dicembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 286 del 10 dicembre 2003 con il quale la misura del cennato saggio di interesse e' stata fissata al 2,5 per cento in ragione d'anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2004;
  • Visto il decreto legislativo 1° settembre 1995, n. 385 - testo unico della legge in materia bancaria e creditizia;
  • Visti il rendimento medio annuo lordo dei predetti titoli di Stato e il tasso d'inflazione annuo registrato;

Decreta:
Art. 1.
La misura del saggio degli interessi legali di cui all'art. 1284 del codice civile e' fissata al 3 per cento in ragione d'anno, con decorrenza dal 1° gennaio 2008.
Sei un dipendente Pubblico? Abbiamo preparato per te una Guida su come consultare le informazioni che ti riguardano sul Portale NoiPa.

Il diritto alla retribuzione del lavoro è disciplinato dall'art. 36 della Costituzione e dell'art. 2099 del Codice Civile. Con tali articoli si impone al datore di lavoro di rispettare i vincoli contrattuali, compresa la data di erogazione dello stipendio, imposti per legge o dai CCNL a livello nazionale o locale. Rispettare tale scadenza è importante anche ai fini del conteggio delle ore di lavoro mensili.

I problemi “reali”


Questo è tutto quello che è scritto sulla “carta”. Purtroppo la realtà odierna è di valore esattamente opposto. Se prima era una fortuna avere un posto di lavoro, negli ultimi tempi con la crisi economica che si è sviluppata in modo clamoroso in Italia diventa neanche sicuro percepire il salario secondo i contratti stipulati. Sempre più spesso si sentono storie di lavoratori che ancora devono percepire mesi arretrati dello stipendio o che la stessa mensilità viene percepita in due tranche, nella formula acconto e saldo. Per chi ha famiglia e spese fisse da pagare, come può essere la rata di un mutuo, questa situazione getta nel panico tutte quelle persone che non sanno come fare per ovviare a questa vicenda e sono costretti a chiedere soldi in prestito dai propri genitori o parenti per non cadere in guai seri.
Purtroppo in questo quadro, i lavoratori hanno proprio le mani legate perchè la carenza di lavoro esistente attualmente in Italia (la disoccupazione è arrivata nel 2014 quasi al 13%) fa sì che licenziarsi potrebbe essere un boomerang perchè un’altra occupazione non la si trova dall’oggi al domani. Situazioni al limite che portano gli stessi dipendenti a protestare violentemente contro i datori di lavoro, a scioperare per chiedere tutte le mensilità arretrate che si accumulano gettando i lavoratori sull’orlo della disperazione.
Il mancato pagamento dello stipendio è una ricaduta negativa sull’economica reale, visto che non essendoci soldi da spendere, i consumi crollano e da qui deriva tutta la spirale pericolosa di aziende che chiudono o che licenziano il personale per mancanza di introiti e di soldi in cassa.
Il problema, come detto prima, è che simili vicende non sono purtroppo casi sporadici ma sono altresì storie che si ripetono e che si sentono spesso tra i cittadini comuni. Solo un superamento dell’attuale periodo economico e della relativa stagnazione in atto può portare a un rovesciamento del quadro appena descritto, con il rilancio della crescita e di conseguenza anche dei consumi.


Fonte della notizia: http://www.arealavoro.org/interessi-dello-stipendio-pagato-in-ritardo.htm






Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.