09 gennaio 2014

FORESTALI. MARZIANO (PD): BENE INNALZAMENTO A 55 ANNI PER FUORIUSCITA DA BACINO ANTINCENDIO


Forestali. Marziano: bene innalzamento a 55 anni per fuoriuscita da bacino antincendio



“L’età per l'uscita dal bacino dell'antincendio e il passaggio all'azienda forestale salirà da 50 a 55 anni: un risultato positivo, già dalla scorsa legislatura lavoro in questa direzione”. Lo dice Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, a proposito della manovra economica in discussione all’Ars. “Sono soddisfatto, lo scorso anno dopo un partecipata assemblea a Sortino con i lavoratori forestali avevo depositato un emendamento al ddl 467, approvato in commissione Agricoltura e oggi in commissione Bilancio. La mia proposta si spingeva oltre, chiedendo di innalzare a 60 l’età per la fuoriuscita dagli antincendio. Oggi un primo risultato, con l'assorbimento da parte del governo della mia proposta sulla 'quota 55', che è stata inserita nella Legge di Stabilità e che presto diventerà legge”. 
08 Gennaio 2014
http://www.pdars.it/primo-piano/item/761-forestali-marziano-bene-innalzamento-a-55-anni-per-fuoriuscita-da-bacino-antincendio


On. Marziano non sappiamo con chi ha condiviso questa norma, ma possiamo immaginarlo vista la sua esperienza sindacale con la Cgil. On. Marziano, siamo sempre più convinti che non deve essere un emendamento a decidere la fuoriuscita dall'antincendio a 55 anni, se è il caso, visita medica permettendo, anche a 60/65 anni. 

Ecco cosa diceva giustamente l'On. Venturino del Gruppo Misto:

Mi sembra barbara ed insopportabile l’idea che arrivati a 55 anni quelli dell’antincendio non devono più continuare a fare l’antincendio. Allora a che li sottoponiamo a fare alla visita per accertare qual è il loro stato di salute? Devono poter continuare, coloro i quali sono nelle condizioni di lavorare anche a 60 anni, devono continuare a fare l’antincendio, coloro i quali a 49 anni non sono in grado di fare l’antincendio devono passare alla manutenzione. Non so il motivo per il quale il fatto anagrafico e non quello di salute deve essere un’esclusione dalla possibilità per i lavoratori di continuare a lavorare.  







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