17 ottobre 2021

FORMAZIONE DEI FORESTALI, L'ASSESSORE SCILLA HA DICHIARATO CHE LA REGIONE È TRA LE PRIME AD ACCOGLIERE LE NOVITÀ DEL TESTO UNICO. EBBENE, PROPRIO DAL TESTO UNICO SI EVINCE CHE LA REPUBBLICA RICONOSCE IL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE COME PARTE DEL CAPITALE NATURALE NAZIONALE E COME BENE DI RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO DA TUTELARE E VALORIZZARE PER LA STABILITÀ E IL BENESSERE DELLE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE


Formazione forestali, Scilla: «Regione siciliana tra le prime ad accogliere novità testo unico»


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La Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale  naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future.


DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2018, n. 34 
Testo unico in materia di foreste e filiere forestali. (18G00060) (GU Serie Generale n.92 del 20-04-2018)note: Entrata in vigore del provvedimento: 05/05/2018




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Strategia Forestale Nazionale, bozza 2020 - Le foreste e le filiere forestali. Il ruolo della prevenzione attiva attraverso la gestione forestale rappresenta il più efficace strumento di lotta antincendio

La proposta di SFN riprende tale approccio e indicando nella “Gestione Forestale Sostenibile lo strumento per frenare il processo di abbandono colturale e culturale dei boschi” mira quindi a far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di promuovere una nuova cultura della responsabilità per la tutela e gestione del territorio italiano nell’interesse dell’individuo e della collettività, contrastare l’abbandono delle aree montane e rurali del paese, al fine di garantire la sicurezza idrogeologica e la prevenzione dagli incendi boschivi, la lotta ai cambiamenti climatici il recupero ecologico, la conservazione del paesaggio e della biodiversità, nonché lo sviluppo di nuove “economie verdi” e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne del Paese.




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Paradossalmente, nelle 273 pagine del PNNR italiano la parola “incendi” non ricorre neppure una volta. Non ne parla neanche la Missione 2, componente 4, dedicata alla Rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Anche il piano presentato dal MITE con l’A.G. 297, su cui la 13a commissione è chiamata a dare il proprio parere, non cita in nessun modo la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi tra gli interventi previsti per il contrasto al dissesto idrogeologico del Paese (la superficie complessiva, in Italia, delle aree a pericolosità da frana e delle aree di attenzione è pari a 59.981 km quadrati, il 19,9 per cento del territorio
nazionale)

In un anno particolarmente critico per le nostre foreste, non solo per la superficie andata a fuoco - è il dato più alto a livello europeo, includendo pure Medio Oriente e Nord Africa - ma anche per la perdita di 6 vite umane e di milioni di animali selvatici, questa mancanza di visione complessiva è perfettamente esemplificata dal decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante “disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”: il governo è intervenuto d’urgenza con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di coordinamento e governance in materia di AIB, ma il testo ora in fase di conversione in legge (AS 2381) è ampiamente manchevole. Non interviene infatti sulle vere problematiche che pongono a rischio di distruzione il nostro patrimonio forestale ma prevede una serie di interventi frammentati, parziali e sicuramente non risolutivi, imponendo nuovi compiti alle Amministrazioni a invarianza di spesa o attingendo disordinatamente risorse dai capitoli più disparati (come il credito d’imposta per l’adeguamento dei posti di lavoro al COVID-19, la Strategia Nazionale per le Aree Interne, l’investimento 1 della Missione 2, componente 4 del PNRR, eccetera) per acquistare mezzi e attrezzature che con la lotta agli incendi boschivi spesso non hanno nulla a che fare.

Di seguito le nostre osservazioni, nella speranza di possibili e radicali modifiche in sede parlamentare.

Articolo 1. Coordinamento e governance AIB

Il legislatore si è accorto che occorre “rafforzare” coordinamento e governance sul fronte dell’antincendio boschivo e si affida alla Protezione civile. A nostro avviso (Federazione Rinascita Forestale e Ambientale) più che rafforzato il coordinamento attuale andrebbe completamente rivisto: proprio nel 2021 l’attuale modello ha dimostrato tutta la sua criticità.

In qualche modo oggi il legislatore comincia a prendere coscienza del malfunzionamento del sistema, e questo è un bene. Va però segnalato che il decreto in fase di conversione non risolve né migliora i problemi del sistema AIB in Italia (allegato 2, quattro casi emblematici): introduce anzi nuove criticità, a partire da un ulteriore livello di governance.
Le competenze AIB (prevenzione, gestione, repressione) sono strettamente correlate nella loro azione sul territorio e per dare risultati apprezzabili devono fare capo a un unico soggetto. Il loro smembramento in distinti ambiti di appartenenza istituzionale indebolisce e depotenzia la loro efficacia. I contributi pervenuti al MIPAAF riguardo alla Strategia Forestale Nazionale (SFN) in corso di stesura evidenziano, infatti, una “generale confusione non solo sulla distinzione tra azioni di prevenzione e azioni di lotta agli incendi boschivi, ma anche sulle competenze in materia”. Va quindi assolutamente segnalata, in questo contesto, la richiesta proveniente dal Consiglio Nazionale dei Geologi, dalle Regioni Abruzzo e Marche, da un gran numero di sindaci (tra cui quello dell’Aquila) e di Comunità montane (Valle Camonica, Ufita e Alta Irpinia) di ricostituire “una forza di polizia specialistica ad ordinamento civile” che, al pari dell’ex Corpo forestale dello Stato, “svolga in via esclusiva attività, oltre che di repressione, di prevenzione e vigilanza del territorio in materia forestale e gestionale dei boschi, di tutela di uso del suolo e del vincolo idrogeologico, di tutela paesaggistica e ambientale, di tutela della fauna e controllo venatorio, di lotta agli incendi boschivi, di predisposizione e gestione del catasto incendi, sorveglianza nelle aree naturali protette e di collaborazione con gli enti locali e le Comunità montane”.

Stralcio della Memoria scritta dalla Federazione Rinascita Forestale e Ambientale in merito all'esame del disegno di legge n. 2381 
(Conversione in legge del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile)





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