Già finita la pace all’Ars
Piovono nuove tasse sui siciliani
Piovono nuove tasse sui siciliani
di Manlio Viola
Nulla di nuovo sotto il sole dal punto
di vista politico, ma troppo sul fronte delle nostre tasche. E’ durata
appena 24 ore la pace in Assemblea regionale siciliana che ha permesso
di distribuire qualche prebenda e di esercitare qualche ulteriore taglio
dissennato. E adesso il governo va sotto e si rischia la cancellazione
di sicilia e Servizi ma tutti restano compatti per approvare l’ecotassa
che formalmente è a carico dei Comuni ma pagheranno i cittadini che
possono contare sul servizio peggiore
Una ventina gli articoli al vaglio oggi e
se tutto andrà secondo previsione la finanziaria potrebbe arrivare a
venerdì con la maggior parte del lavoro fatta ma con gli articoli clou
da analizzare. Ma le imboscate d’aula non sono mancate oggi, anche se
ieri sembrava che fossero state scongiurate.
L’opposizione non ha tirato scherzi
sulle norme che riguardano i precari, i Pip, i Forestali, tutte passate
con qualche polemica qua e la ma senza particolari problemi. Passata
anche l’ecotassa per i comuni che poi i Comuni stessi in parte
tratteranno e che scaricheranno sulle bollette della tari e dunque
pagheranno sempre i cittadini. In pratica la regione commina una ‘multa’
ai comuni che sono indietro con la differenziata. Questa somma il
Comune la ‘ricarica’ sulla tassa dei rifiuti e la gira alla regione
trattenendone una quota. E il cittadino del Comune inadempiente si trova
a pagare di più per un servizio meno efficiente. oltre al danno, la
beffa.
La norma rende, però, più conveniente
fare la differenziata grazie ad un emendamento dei 5 stelle condiviso
dal governo che stanzia a favore dei Comuni virtuosi 15 milioni di euro
da spendere per progetti di recupero e riciclo dei materiali. Peccato
che per essere considerati virtuosi occorre raggiungere il 65% di
differenziata, traguardo lontano per quasi tutti.
“C’è una Sicilia che ama premiare chi
crede nella differenziata”, afferma Giampiero Trizzino. “Noi rispondiamo
in questo modo a quegli assessori che vogliono punire i cittadini con
la costruzione di nuovi inceneritori”
Governo e maggioranza vanno, invece,
sotto su Sicilia e Servizi. Un emendamento all’articolo sulle
Partecipate inserisce un semplice ‘può’. Una parolina che, con un colpo
di spugna, azzera il Monopolio di sicilia e servizi. dalla pubblica
della legge la regione può avvalersi di Sicilia e servizi per i servizi
informatici ma non deve. Può anche rivolgersi altrove. il governo aveva
presentato un emendamento soppressivo che è stato bocciato.
Salvata, invece, Riscossione Sicilia
dopo che era stato bocciato nell’assestamento di bilancio, il contributo
da 8 milioni per ripianare il debito. Adesso la Finanziaria ne regala
17 alla Società guidata da Antonio Fiumefreddo che tanto clamore ha
creato a livello nazionale con le sue ‘denunce’. Su Riscossione Sicilia,
però, si addensano le nubi della cessione a Equitalia almeno nelle idee
di Forza Italia come dice il capogruppo Marco Falcone che “considera
strategico il sistema di riscossione dei tributi in Sicilia, riteniamo
però che lo strumento di cui la Regione si avvale, ovvero Riscossione
Sicilia Spa, sia totalmente inadeguato, sia dal punto di vista
gestionale che per la piattaforma di riscossione e le tecnologie
utilizzate. In ragione di questo, e nella necessità di rendere il
sistema virtuoso, riteniamo che si debba prevedere la cessione del
pacchetto di maggioranza relativa di Riscossione Sicilia ad Equitalia,
definendo altresì le procedure per la migrazione del personale
dipendente, con la salvaguardia dei livelli occupazionali”
Verso il salvataggio anche Sviluppo
Italia Sicilia. Inevitabile la reazione di antonio Ingroia ex magistrato
Presidente di Sicilia e Servizi che parla di ‘vittoria delle lobbies
affaristiche e accusa l’assessore Baccei di essere in conflitto di
interessi’. Un attacco prevedibile visto che alzare la voce e i
polveroni in Sicilia paga come dimostrano i trascorsi del Presidente
della regione e di Riscossione Sicilia solo per fare esempi recenti.
Insieme al finanziamento del precariato,
poi, è passato un articolo che aggiunge 800 mila euro ai fondi per
pagare gli stipendi ai testimoni di giustizia che sono stati assunti
dalla regione in base a una legge dello scorso anno. Soldi che si
sommano a quelli precedentemente previsti. I 47 testimoni sono ora a
carico della regione e costano 1 milione e mezzo.
La seduta è stata sospesa, come ieri,
intorno alle 20,10 e aggiornata a domani alle 11 per proseguire
nell’analisi della legge di stabilità regionale con la particolarità che
domani alle 13 sarà sospesa per un incontro con i sindaci dell’Anci
Sicilia per poi riprendere nel pomeriggio alle 16. domani sera potrà
essere più chiaro lo stato dell’arte e l’iter dei giorni successivi
24 Febbraio 2016
E lo stipendio di ottobre e dicembre quando lo percepiamo.....loro litigano, ma i loro miseri stipendi sono puntualmente ogni mese...la loro finanziaria e' a parte? Comunque anch'io ho delle spese, anch'io sono essere umano....non sono un robot....Pagate... Giuseppe M. Catania
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