PATTO DI STABILITA'
Comuni senza soldi e stop agli stipendi, ora la Regione chiede aiuto a Roma
di Riccardo Vescovo
Senza più trasferimenti regionali, la crisi di liquidità degli enti locali si sta espandendo in tutta l'Isola e molti già non pagano gli stipendi ai dipendenti. A Pozzallo l'ultimo stipendio pagato dal Comune risale a maggio, trenta giorni di ritardo si registrano anche a Pachino, salari di agosto in pericolo a Favara e Aragona
PALERMO. A Pozzallo, nel Ragusano, l'ultimo stipendio pagato ai dipendenti del Comune risale al mese di maggio. Trenta giorni di ritardo si registrano anche a Pachino, nel Siracusano, mentre in provincia di Agrigento, a Favara e Aragona, le prime difficoltà finanziarie rischiano di far slittare le buste paga di agosto.
È così che la crisi di liquidità dei Comuni siciliani si sta espandendo a macchia d'olio colpendo quella categoria dei dipendenti pubblici che fino ad oggi sembrava blindata. L'assessore al Bilancio, Alessandro Baccei, ha già aperto un tavolo tecnico alla Regione che coinvolge tutti i dipartimenti e quindi tutti i settori dell'economia, che ben presto rischiano di essere interessati dallo stesso problema. Negli uffici della Formazione e istruzione, ad esempio, il dirigente generale Gianni Silvia ha già scritto a Baccei spiegando che se non potrà spendere i fondi comunitari, sarà costretto a rinviare i progetti di edilizia scolastica oil pagamento del buono scuola.
La questione è legata ai mancati trasferimenti dei fondi regionali. Ma attenzione, non è dovuta a una mancanza di liquidità, di soldi. Lo stop ai trasferimenti è imposto da una regola chiamata patto di stabilità. Si tratta di un limite alla spesa della pubblica amministrazione introdotto nel 1997 a livello europeo per migliorare i bilanci dei Paesi membri. Nel tempo, però, questo vincolo è diventato troppo stringente e ormai da qualche anno, a partire dall'estate, gli enti locali si trovano in difficoltà perché pur avendo soldi in cassa non possono spenderli pena sanzioni salatissime.
16 Agosto 2015
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