Ricevo e pubblico
Aggiornamento della sezione "Sicurezza forestale. Valutazione dei rischi e partecipazione dei lavoratori". (scheda n° 36, a sinistra del blog)
IL SECONDO UOMO IN TORRETTA
di Salvino Carramusa
Alcune ore dopo ho letto alla pagina 146 del televideo Rai-Tv del 19 Agosto una notizia correlabile e di grande interesse di cui parlerò di seguito.
Flai, Uila e Fai, tra l’altro, argomentano che “un lavoratore da solo in cima ad una montagna, spesso oltre i 1.000 metri di altezza, distante dagli altri siti operativi dell’area boscata non può essere soccorso celermente ne in caso di malore ne di infortunio accidentale “.
Il primo soccorso, specie nei casi più importanti e gravi, necessita per definizione della presenza minima di un secondo operatore. L’obbligo di assicurare il primo soccorso è stabilito dagli art.li 45 e 18, comma 1, lett. b) del D.Lgs 81/08.
L’Ispettorato di Palermo, a partire dall’anno 2009, aveva in parte ottemperato a tali obblighi in quasi tutti i distretti anche in conseguenza di alcuni infortuni ed all’iniziativa della maggioranza dei torrettisti.
La necessità di un secondo operatore A.T.A.I. fu ulteriormente approfondita e chiarita nel 2013 nel corso di una riunione tra il Dirigente generale Dott. Di Rosa, il Capo del S.I.F. di Palermo Ing. A. Ganci, le OO.SS. di categoria e il Dirigente dello S.Pre.Sal di Palermo. Quest’ultimo, in merito, diede un parere articolato e favorevole che sembrava conclusivo.
La Finanziaria del 2014 spostò in capo alle U.P.A. i compiti di gestione dello antincendio affidando ai S.I.F. quelli meramente organizzativi. In pratica cambiò il Datore di lavoro. Quel processo che, almeno a Palermo, sembrava risolto si bloccò nuovamente. Non sarebbe stato così difficile, nell’ambito delle rispettive competenze, individuare nella fattispecie gli obblighi specifici ed in un contesto di cooperazione. In ogni caso il nuovo Datore di lavoro doveva assicurarsi che i torrettisti operassero in condizioni di sicurezza anche sotto il profilo qui trattato.
Con la Finanziaria 2015 il Datore di lavoro, a livello provinciale, si individua nuovamente nei S.I.F..
Il nuovo Capo del Servizio di Palermo, il Dott. Pandolfo, con il quale vi sono state interlocuzioni a vari livelli, ha sin’ora dimostrato adeguata disponibilità ad affrontare e risolvere il problema. Specie ora che è stato reintegrato il famoso 20%. Ma ad oggi non vi è alcun concreto riscontro.
Andiamo ora alla notizia cui facevo cenno all’inizio, letta sul televideo del 19 Agosto anche grazie ad una zanzara impertinente che non mi faceva dormire.. . Notizia che a mio avviso ha un significativo rapporto di analogia con i contenuti qui trattati. “Tempi di soccorso, indagato Amministratore Delegato Trenitalia”, questo era il titolo della pagina che così proseguiva: “ gli A.D. della Società Ferroviaria Trenitalia, Vincenzo Soprano, e SVI ( Società Viaggiatori Italia), una filiale della francese SNCF, Frédéric Fhal, sono indagati dal PM Guariniello, nell’ambito dell’inchiesta sui rischi legati alla presenza di un solo macchinista su alcuni treni in Piemonte”. “Per il PM che ipotizza i reati di violazione del Testo Unico sulla Sicurezza dei lavoratori e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, il tempo per soccorrere un macchinista colto da malore, specialmente in galleria, è troppo: 40 minuti”.
Una veloce ricerca di fonti pregresse mi ha permesso di individuare un articolo comparso sul Corriere della Sera del giorno precedente, di cui riporto il seguente interessante periodo: “Sia Trenitalia che SVI, avevano ricevuto alcuni mesi fa, delle prescrizioni da parte degli Ispettori mandati da Guariniello, che avrebbero dovuto rispettare per minimizzare i rischi. Ma secondo quanto risulta alla Procura, queste indicazioni non sarebbero state rispettate. Per questo motivo il PM ha indagato formalmente entrambi gli Amministratori”.
Dunque il Giudice più famoso d’Italia , in materia di sicurezza sul lavoro, ipotizza l’omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nel caso in cui un lavoratore sia costretto ad operare isolatamente e quindi non ha possibilità di ricevere soccorso tempestivo in caso di infortunio o malore importante: nella fattispecie il macchinista. Ma tra i tanti casi, come sappiamo, vi è sicuramente quello del torrettista.
Mi auguro che questa analogia possa contribuire a chiarire definitivamente la necessità del raddoppio in H24 degli operatori nelle torrette di avvistamento incendi.
Ringrazio gli operatori e i colleghi radiofonisti per aver tenuto alta l’attenzione su questa problematica ed in particolare Giuseppe Costa per la vigile e costante iniziativa.
Ringrazio la FLAI e le altre OO.SS di categoria per l’impegno sin qui profuso.
Palermo lì 20 Agosto 2015
Salvino Carramusa, L.T.I.
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