07 febbraio 2015

UN PIANO CONTRO IL RISCHIO ESONDAZIONI. LE MANUTENZIONI SI REALIZZEREBBERO CON UNA PARTE DEI 1,5 MLD DEI FONDI FSC ED ESEGUITE DAI FORESTALI




Un Piano contro il rischio esondazioni

di Giovanna Naccari



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L’assessore al Territorio Maurizio Croce: “Potrebbe partire quest’anno con risorse che non provengono dal bilancio regionale”. Le manutenzioni si realizzerebbero con una parte dei 1,5 mld dei fondi Fsc ed eseguite dai forestali


PALERMO – Interventi straordinari agli argini di fiumi e torrenti per evitare il rischio esondazioni in caso di piogge abbondanti. Il piano è inserito nella Legge di stabilità che deve essere approvata dall’Ars. Potrebbe partire quest’anno, con risorse che non provengono dal bilancio regionale.


Il progetto è stato illustrato dall’assessore al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, al Forum del Quotidiano di Sicilia.
“La maggior parte dei disastri ambientali - dice Croce, già commissario straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia e Puglia - avvengono nel momento in cui ci sono esondazioni di fiumi e torrenti. E la maggior parte delle esondazioni accadono perché i torrenti e i fiumi non sono manutenzionati”.


La mancanza di interventi è dovuta a due motivi: “Fiumi e torrenti che non possono essere manutenzionati perché le sponde sono occupate abusivamente, e questo tema percorre una sua strada anche se in Sicilia il fenomeno è minore - spiega l’assessore - e assenza di investimenti nelle manutenzioni ordinarie”.


Ecco quindi l’idea dell’esponente del governo, apprezzata dal presidente Rosario Crocetta che, come gli altri governatori, oggi è commissario per gli interventi sul territorio: “Abbiamo circa 25 mila forestali, abbiamo anche l’Esa con i trattori e i trattoristi, quindi riteniamo di avere uomini e mezzi per i lavori da effettuare”.


L’assessore Croce poi va alla parte economica: “Le opere si possono realizzare con parte dei fondi di sviluppo e coesione (Fsc) destinati alla Sicilia tra quelli che la Commissione europea e lo Stato individuano per interventi contro il dissesto idrogeologico”.
Facendo i calcoli sui fondi Fsc, si tratta di circa 9 miliardi di euro da dividere a tutte le regioni, di cui 1,5 miliardi per la Sicilia. “Se da questa somma - afferma l’assessore Croce - ritagliamo una cifra adeguata, possiamo pensare di fare manutenzione straordinaria degli argini di fiumi e torrenti con i forestali e con l’Esa. In questo modo rendiamo produttivi una parte dei lavoratori, che togliamo dal bilancio regionale e dell’Esa e, soprattutto, iniziamo a realizzare interventi di prevenzione del rischio, piuttosto che di emergenza”. 


Croce guarda lontano: “Il piano di manutenzione io comunque lo sto portando avanti. C’è intanto un tavolo aperto con l’unità tecnica di missione contro il dissesto idrogeologico creata da Palazzo Chigi - conclude l’assessore - che materialmente farà la sintesi degli accordi di programma. Il piano comunque dovrebbe essere effettivo da giugno, quando partirà concretamente la nuova programmazione 2014-2020”.


Nei mesi scorsi, secondo le direttive emanate dal dipartimento Ambiente per gli interventi di manutenzione straordinaria sul demanio idrico fluviale, gli uffici del Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale avevano definito un elenco di opere di concerto con i Geni civili, nell’ambito dei fondi Pac (piano di azione e coesione), che toccavano tutte le province. Poi il governo nazionale ha deciso di ritirare le risorse inutilizzate per altre destinazioni.


“Gli interventi con i Pac non impegnati al 30 settembre sono oggetto di confronto tra le regioni e il governo nazionale - conclude l’assessore Croce - al momento ci concentriamo sulla Finanziaria”.
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06 Febbraio 2015
http://www.qds.it/18535-un-piano-contro-il-rischio-esondazioni.htm



Nota
Egregio Assessore Croce condividiamo tutto, però bisogna aumentare le giornate lavorative. 
Questa è la nostra aspirazione e il nostro obiettivo!

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