Gli intendimenti del premier e del suo sottosegretario
Niente soldi da Roma alla Sicilia prima delle riforme
Solo dopo l’Ars sarà in condizione di varare la Finanziaria ma con risicatissimi margini di manovra rispetto agli accordi romani
Duccio Gennaro
Prima le riforme, poi gli aiuti. Matteo Renzi ed il suo sottosegretario Graziano Del Rio (foto)
lo hanno detto senza mezzi termini a Rosario Crocetta nel corso
dell´incontro tenutosi a Roma per parlare di un eventuale "soccorso"
finanziario del Governo nazionale. Roma vuole vedere e leggere il
pacchetto delle riforme. Delrio ha chiesto che la Regione invii i testi
delle riforme annunciate. Ottenuta la garanzia che quello è il piano,
Roma dovrebbe aprire la borsa. Solo dopo l’Ars sarà in condizione di
varare la Finanziaria ma con risicatissimi margini di manovra rispetto
agli accordi romani. Il pacchetto comprende la riduzione della spesa per
i forestali, il taglio di varie indennità che oggi avvantaggiano i
regionali rispetto agli statali, la riforma delle pensioni che adegua
l’assegno che riceveranno i regionali a quello che ricevono i
ministeriali. E poi ancora, la definitiva cancellazione delle Province e
la loro sostituzione con i liberi consorzi di Comuni e la riduzione
delle attuale 33 partecipate. In cambio di quelle che oggi appaiono
grandi montagne da scalare per Crocetta e la sua amministrazione il
Governo Renzi dovrebbe aprire la borsa.
In cambio il governo regionale otterrebbe un forte sconto (almeno 600 milioni) sulla spesa a carico della Regione per finanziare la sanità e il trasferimento di entrate fiscali per almeno 2 miliardi oggi trattenute dello Stato. Solo così si potrà arrivare, ad aprile, al varo di una Finanziaria che dovrà coprire un buco di almeno 3 miliardi e mezzo. La trattativa è aperta ma fa già gridare allo scandalo vari gruppi politici a Palermo, tra cui Forza Italia, che parla di commissariamento di fatto della Regione.
In cambio il governo regionale otterrebbe un forte sconto (almeno 600 milioni) sulla spesa a carico della Regione per finanziare la sanità e il trasferimento di entrate fiscali per almeno 2 miliardi oggi trattenute dello Stato. Solo così si potrà arrivare, ad aprile, al varo di una Finanziaria che dovrà coprire un buco di almeno 3 miliardi e mezzo. La trattativa è aperta ma fa già gridare allo scandalo vari gruppi politici a Palermo, tra cui Forza Italia, che parla di commissariamento di fatto della Regione.
07 Febbraio 2015
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