09 febbraio 2015

FORESTALI A RISCHIO, SCATTA IL PIANO DELL'EMERGENZA. SCENDONO IN CAMPO L'UGL E L'UNIONE DEI COMUNI VALLE DEGLI IBLEI









Palazzolo. Per circa 30 anni la Forestale ha costituito la base principale su cui ha poggiato la precaria economia dei Comuni montani.
Da qualche anno a questa parte, però, è iniziata la fase delle "vacche magre" del settore con tagli da parte della Regione fino alla fase che si prevede per l'anno in corso dove sono a rischio centinaia di posti di lavoro.
E con il taglio dei posti di lavoro è a rischio anche la sopravvivenza di migliaia di famiglie che aspettano l'apertura dei cantieri della zona montana per sbarcare il lunario.
Considerate queste negative prospettive, l'Ugl, tramite il segretario provinciale Tonino Galiato e quello provinciale del settore Vincenzo Larosa, ha aperto la vertenza sulla forestale e su richiesta dello stesso sindacato il presidente dell'Unione dei Comuni "Valle degli Iblei" Nellino Carbè ha convocato una riunione per venerdì che si terrà nell'aula consiliare del Comune di Palazzolo, invitando tutti i sindaci dei Comuni montani.
Le convocazioni sono state già recapitate agli interessati, sollecitati a monitorare la situazione dei lavoratori forestali.
«Stante la rilevanza della questione in oggetto - si legge nella convocazione - è auspicata la presenza della deputazione regionale che, con maggiore cognizione di causa, potrà certamente dare il proprio contributo».
La preoccupazione per il settore forestale è scaturita da quanto dichiarato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, secondo il quale «i tagli sono indispensabili per ottenere da Roma un aiuto per affrontare l'emergenza economica. Si partirà dai forestali».
«Il processo di riforma - si legge nelle carte da depositare a Palazzo d'Orleans - dovrà essere propedeutico a un piano straordinario per accompagnare alla pensione tutti i soggetti che hanno più di 60 anni. Una platea che ammonta circa a seimila unità».
Questa è la prima mossa che prevede, inoltre, la riduzione del numero degli addetti al servizio antincendio attivo introducendo il limite di età e i livelli di professionalità in linea con il grado di specializzazione e il rischio che ne deriva. Con trasferimento dal settore antincendio al normale impianti da operativo perderà l'indennità extra che vale circa il 10% della paga. Per il resto il piano prevede riduzione dell'organico del 25-30% e la riduzione dei costi del 30%.
Per sopperire ai tagli inoltre la bozza di Caleca e Baccei prevede una perdita dei costi di copertura a regime del 10%, al termine del triennio, si arriverà al 30%.
Paolo Mangiafico


08 Febbraio 2015



Nota
Colleghi, non fatevi infinocchiare e non credete alle favole. Sembrerà strano, solo noi uniti possiamo risolvere e vincere la partita


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