26 febbraio 2019

LAVORA POCO E PRODUCE POCHISSIMO. "L'ARS COSTA PIÙ DELLA CASA BIANCA"


Dal sito livesicilia.it

di Andrea Cannizzaro
I pentastellati passano in rassegna le ore di lavoro e le leggi approvate, poi commentano i lavori dell'aula: "Da Miccichè troppe forzature".


PALERMO - L’Assemblea regionale siciliana è più cara della Casa bianca. Mentre il consiglio regionale siciliano costa 137 milioni di euro la residenza del presidente degli Stati Uniti d’America costa 136 milioni. Con questa curiosità i deputati del Movimento cinque stelle hanno descritto in una conferenza stampa i costi dell’Assemblea.

Ma non sono solo questi i numeri a dare dell’occhio. Secondo i calcoli del M5s, dividendo le ore in cui l’Ars si è riunita, 246 ore e mezza, per i soldi che vengono utilizzati per pagare i consiglieri regionali, 15 milioni circa, si ottiene che
un minuto di seduta in Sala d’Ercole costa circa mille euro.

I pentastellati però denunciano soprattutto la scarsa produttività di Palazzo dei Normanni. “Non vogliamo denigrare la nostra istituzione - ha commentato Francesco Cappello - ma dare un senso al prodotto che realizziamo. Purtroppo - ha proseguito - assistiamo solo al fatto che il governo regionale stoppa le iniziative del parlamento per fare valere le proprie ma poi non fa approvare nemmeno quelle. Abbiamo approvato la finanziaria, adesso abbiamo quattro collegati ma, per il resto, vediamo solo nebbia”.

Nella conferenza stampa i deputati del M5s passano in rassegna le ore di lavoro, le presenze dei deputati, il numero degli atti presentati da ciascun gruppo e da ciascun deputato. Ma per i pentastellati la causa dell’inerzia dell’Ars non è da attribuire solo al presidente Miccichè. “L’Assemblea - ha detto Francesco Cappello - è lo specchio di questo governo. La responsabilità è tanto di Miccichè che di Musumeci. Il governo regionale non esercita il suo potere di iniziativa e così determina l’inconcludenza dell’Ars. I tempi inoltre così sono dettati dalla tenuta degli accordi in seno alla maggioranza”.

Al gruppo del Movimento cinque stelle non piace la programmazione del lavori d'aula e il modo in cui Gianfranco Miccichè la dirige e così durante l'incontro i deputati non risparmiano gli affondi. “Il presidente dell'Ars - ha affermato Stefano Zito - ha un potere assoluto: può fare e rifare le votazioni fino a che non raggiunge il risultato che più gli garba. Ecco perchè - ha chiosato - occorrerebbe istituire sanzioni verso il presidente e soprattutto prevedere l’istituto della sfiducia”.

Tra le carte del dossier c’è un esame degli atti presentati. Le leggi approvate nel 2018 sono state 21 a fronte di 394 disegni di legge presentati. I deputati del M5s rivendicano poi di essere il gruppo che ha presentato il maggior numero di atti: il 44,75%. Secondo è il Partito democratico (20,82%) seguito dal gruppo di Diventerà Bellissima (10,18%) e dall’Udc (7,98%).

Nel 2018 sono state lavorate 246 ore e 33 minuti. “Quanto lavora - ha fatto notare il deputato Stefano Zito che ha curato il report -per un mese e mezzo un lavoratore full time”. Mediamente a settimana l’assemblea ha lavorato mediamente cinque ore a settimane. Aprile 2018, quando è stata approvata la Finanziaria, è il mese in cui i deputati hanno lavorato di più, 66 ore. Subito dopo nel mesi di maggio, però si è registrato il record negativo: l’assemblea si è riunita per 4 ore e 34 minuti. Un mese di ferie se si considera che ad agosto durante le vacanze l’Assemblea si è riunita per 4 ore.

Ma per Stefano Zito non è solo una questione di quantità ma soprattutto di qualità. “A parte gli atti dovuti e quindi i documenti finanziari - ha commentato - non c’è stata una riforma, un testo normativo che sapesse risolvere un problema dei siciliani. A confronto con il primo anno del governo Crocetta sono stati approvati meno ddl”. Il primo anno della presente legislatura infatti sono state approvate 21 leggi mentre nel 2013 furono ne furono approvate 22. “Non è una questione di numeri - ha spiegato il deputato - ma se noi scomputiamo dalle leggi approvate nello scorso anno i documenti finanziari, rimane poca cosa mentre nel primo anno del governo Crocetta c’erano più testi normativi di riforma e meno atti dovuti, di bilancio. Abbiamo - ha così chiosato - quest’arma straordinaria che è lo Statuto, ma non lo utilizziamo per la principale attività che questo ci consente di fare: legiferare”.

Infine, i deputati, con Elena Pagana, avanzano due proposte. La prima è attivare l’articolo 36 del regolamento interno per fare valere la decadenza dei deputati che risultino per tre volte consecutive assenti non giustificati. Poi il gruppo presenterà una proposta di modifica del regolamento per introdurre delle sanzioni pecuniarie per punire le assenze. “La commissione  per il regolamento - ha denunciato Pagana - è stata convocata solo per inserire due deputati segretari nel Consiglio di presidenza dell’Ars. Presenteremo degli emendamenti al regolamento per inserire queste regole. Speriamo che anche grazie all’attenzione che stiamo rivolgendo a questo tema il presidente Miccichè possa convocare la commissione e consentire la discussione di queste proposte”.
26 Febbraio 2019 

Fonte: livesicilia.it





1 commento:

  1. Ecco, caro presidente Musumeci, quando pensa ai tagli da effettuare..., quei famosi 53 milioni di euro qui nel suo palazzo li recupera senza nuocere a nessuno.
    Lo spreco inutile ed improduttivo è provocato proprio dalla sua assemblea, quindi si autotagli lei stesso se si ritiene una persona corretta, diversamente continui a fare quello che hanno fatto tutti gli altri emeriti presidenti che abbiamo avuto alla Regione,....., chiaro no?

    Giuseppe Spagnuolo.

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