di Maria Teresa Camarda
PALERMO - E' una finanziaria "tridimensionale" quella di cui parla Musumeci in conferenza stampa, circondato da buona parte della sua giunta: dota la Regione degli strumenti necessari per la programmazione, dà regole precise nei settori dove regna il caos, c'è massima attenzione per fasce deboli e sviluppo. In più, prevede tagli - dove possibile - ai costi della politica. "Noi continuiamo a ribadire la nostra soddisfazione - ha detto il governatore - per una manovra che è stata approvata con un civilissimo confronto tra governo e parlamento, quando avevano detto che sarebbe stato un conflitto a fuoco. La Finanziaria deve essere patrimonio di tutti ed è per questo che abbiamo subito accolto molte delle proposte arrivate dalle opposizioni. Non tocca a noi fare le pagelle dei gruppi parlamentari ma pensiamo che sia un documento apprezzabile da molti punti di vista".
Musumeci illustra, attraverso la proiezione di alcuni documenti, gli investimenti che la manovra predispone nei differenti settori. Uno su tutti è particolarmente caro al governatore: "Abbiamo stanziato 365 milioni per le fasce più deboli della popolazione. 271 milioni di euro per i disabili gravi e gravissimi, 5 milioni per i piani di cura individuali, 32 milioni gli alunni disabili e 11 milioni per i disabili psichici. Stanziati anche 14 milioni per le persone affette da autismo". Sono invece 887 milioni di euro i fondi stanziati per le imprese, tra cui, la cifra più sostanziosa, 700 milioni di euro, per i crediti delle imprese del settore rifiuti, poi 53 milioni di euro per il consolidamento patrimoniale di Irfis e sempre per Irfis 84 milioni di euro destinati alle aziende. Musumeci sottolinea anche l'ottimo impegno sul fronte degli enti locali: "Nella manovra ci sono 477 milioni, ma soprattutto ci sono nuovi criteri per la ripartizione, anche meno iniqui. E ci sono 5 milioni per i comuni virtuosi, che è solo un primo passo in una direzione che intendiamo seguire". E se un primo passo si compie in questa direzione, un'ultima chance è offerta invece all'Istituto per il vino e l'olio: "Lo rifinanziamo, ma è l'ultima possibilità. Se non tornerà ai fasti del passato, non ci sarà una seconda opportunità".
Il presidente della Regione snocciola cifre: 115 milioni per la creazione di nuove infrastrutture e la tutela dei centri storici, 66 milioni per la tutela del patrimonio storico e artistico e la promozione turistica, 53 milioni per il rinnovo del contratto dei regionali, 6,9 milioni per il rinnovo del contratto dei forestali, 16,9 milioni per l'agricoltura, 17,5 per scuole e università. "Anche se a parer mio - sottolinea Musumeci - gli Ersu devono essere riformati".
Dopo aver elogiato ancora una volta il lavoro di governo e Parlamento per arrivare a questo risultato, Musumeci annuncia l'intenzione di presentare la prossima manovra "entro la fine dell'anno". E l'assessore all'Economia Gaetano Armao aggiunge: "Il Defr potrebbe arrivare entro giugno".
Musumeci non nega che, sulla questione Pip, i lavoratori che dal 1 gennaio 2019 saranno assunti in Resais, partecipata della Regione, potrebbe arrivare un'impugnativa da parte dello Stato. "Resta il fatto che noi abbiamo avuto il coraggio di compiere un'azione di cui tutti hanno parlato negli anni passati, ma nessuno aveva mosso un dito. E' un'iniziativa prima di tutto - dice il governatore - di recupero sociale. Vedremo quale sarà la sorte e ci comporteremo di conseguenza". Poi aggiunge: "Ci sono deputati regionali che hanno costruito le proprie campagne elettorali sui lavoratori ex Pip. Ma ora la ricreazione è finita".
Il presidente della Regione racconta anche i passi che il suo governo sta seguendo nel contenzioso con lo Stato. "Abbiamo grande rispetto per lo Stato e per il governo centrale, ma lo Stato deve avere altrettanto rispetto nei confronti della Sicilia. A noi è stato tolto tanto negli ultimi decenni, pensiamo di avere aperto un contenzioso che non è improntato a stupido rivendicazionismo ma al diritto sacrosanto di potere ottenere quello che ci è stato indebitamente tolto". Una cifra che, stando ai conti riferiti da Musumeci, si aggira sui 600 milioni l'anno. "Se volete - ha aggiunto - può essere considerata una manovra provocatoria ma serve ad aprire un ragionamento con lo Stato".
intanto, all'Ars è tempo di "collegato": "Il 9 maggio dovrebbe arrivare in Aula con alcune riforme molto importanti: gli Iacp si fonderanno nell'Agenzia per la casa, Crias e Ircac diventeranno un polo per il finanziamento delle imprese, è prevista la soppressione dell'Esa e torneremo sull'accorpamento dell'Istituto zootecnico regionale con quello per l'Incremento ippico.
Infine, Musumeci annuncia che "la stagione delle riforme comincerà tra qualche settimana. Consorzi bonifica, forestali, ipab, ex province, rifiuti e acque, diritto allo studio, legge elettorale. E andremo avanti con il coinvolgimento di tutti i gruppi parlamentari". "In questa terra - conclude Musumeci - bisogna avere il coraggio di cambiare qualcosa, se temiamo le rivolte della gente o il malcontento delle lobby, allora ci fermeremo sempre agli ultimi posti delle regioni italiane"
03 Maggio 2018
Fonte: livesicilia.it
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