23 giugno 2017

ALLUVIONI, SOLO LA SICILIA IN ATTESA PER IL PIANO DI GESTIONE DEI RISCHI. IL BLOG: L'ASSESSORE LO BELLO AVEVA DETTO CHE I LAVORATORI FORESTALI POSSONO CONTRIBUIRE A LAVORARE SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO. MA TRA IL DIRE E IL FARE...


di Rosario Battiato 

Il distretto idrografico dell’Isola è rimasto l’unico ad attendere l’approvazione del Consiglio dei ministri. Lo scorso marzo un decreto ministeriale ha evidenziato 26 nodi da sciogliere

PALERMO – Potrebbe essere ormai imminente la definitiva approvazione del piano di gestione del rischio alluvioni che lo scorso marzo ha ottenuto il decreto del ministero dell’Ambiente di concerto con le Attività culturali in merito alla procedura di valutazione ambientale strategica (Vas) con le osservazioni da adottare. Il distretto idrografico della Sicilia è rimasto l’ultimo ad attendere l’approvazione in Cdm, dopo che tutti gli altri l’avevano già ottenuta lo scorso 27 ottobre. 

La direttiva europea in materia (2007/60/CE del 23 ottobre 2007) prevede delle misure idonee sulla base di un’attività di pianificazione con valutazione preliminare del rischio alluvioni (scadenza settembre 2011), elaborazione mappe della pericolosità e del rischio (22 dicembre 2013) e predisposizione ed attuazione dei piani di gestione del rischio alluvioni (22 dicembre 2015). La normativa, inoltre, prevede aggiornamenti costanti: alla scadenza del 2018 è previsto un primo riesame della valutazione ambientale del rischio con revisione delle mappe entro il 2019 e del piano di gestione nel 2021. 

La Sicilia è in ritardo, ma non troppo rispetto ai bacini idrografici d’Italia che hanno visto l’approvazione dei loro piani dal Cdm soltanto lo scorso ottobre. Il piano di gestione del rischio alluvioni siciliano, pubblicato il 28 dicembre del 2015 e attualmente online con tutti gli allegati sul vecchio sito dell’assessorato, è stato adottato nel febbraio del 2016 con il decreto del presidente della Regione siciliana ed è stato successivamente inviato alla Gazzetta Ufficiale italiana con l’avviso di pubblicazione relativo alla valutazione ambientale strategica.

Il decreto del ministero dell’Ambiente di concerto con il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo è arrivato lo scorso 14 marzo e ha espresso “parere di compatibilità ambientale sulla proposta del ‘Piano di gestione del rischio alluvioni del distretto idrografico della Sicilia’, sul relativo rapporto ambientale e sul Piano di monitoraggio”, ma ha anche sottolineato raccomandazione, condizioni e osservazioni che dovranno essere tenute in considerazione. Ci sono 26 punti (più uno del Mibact) da rispettare prima di procedere all’approvazione definitiva del piano. 

Tra i punti evidenziati c’è la necessità di individuare obiettivi ambientali specifici che si intendono perseguire con il Piano e che “devono essere concreti, articolati nel tempo e nello spazio e descritti in modo da essere misurabili e valutabili attraverso l’utilizzo di idonei indicatori e non, invece, formulati in modo generico”. Sottolineata, inoltre, la necessità di collegare la documentazione con i principali riferimenti comunitari e la definizione dei potenziali impatti positivi e negativi nell’ambito della valutazione degli effetti ambientali per ciascuna misura o azione del Piano.

Allo stato dei fatti, stando all’aggiornamento presente sul sito dell’Ispra, l’adozione del Pgra è presente per tutti i distretti idrografici (Alpi Orientali, Padano, Appennino settentrionale, Pilota Serchio, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sardegna) con approvazione in Consiglio dei ministri e pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Tutti i provvedimenti risalgono al 26 ottobre scorso e sono stati pubblicati lo scorso febbraio. Non c’è ancora la Sicilia.

L’assessorato del Territorio e dell’ambiente ha, intanto, approvato lo schema d’Accordo di collaborazione da utilizzare per la sottoscrizione di specifici accordi con le università e gli enti di ricerca, che erano già stati individuati in un decreto assessoriale del 2015 (Università siciliane, Enea, Ispra e Cnr) per effettuare le attività conoscitive e di aggiornamento tecnico-scientifico previste dal Piano di gestione del rischio alluvioni (Pgra) della Regione siciliana in attuazione della direttiva n.2007/60 e delle correlate norme di settore. 

23 giugno 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA 

Fonte: www.qds.it


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