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Il silenzio del Governo sul ‘pasticcio’ dei forestali
Tutto tace sull’accorpamento tra CFS e Carabinieri. Protesta dei sindacati che chiedono rispetto per il Corpo Forestale
La ‘telenovela’ dell’accorpamento del personale del Corpo Forestale dello Stato all’Arma dei Carabinieri si arricchisce di un nuovo colpo di scena. Secondo quanto riportato da Insider del Fatto Quotidiano, in seguito alla valutazione dei profili del personale dipendente del Cfs,
il Comando generale dell’Arma avrebbe dato l’ok per l’inserimento di
sole 3mila unità sulle oltre 7mila che compongono attualmente il Corpo
Forestale.
“Per varie ragioni, oggettive e soggettive, dai profili di carriera, alle condizioni psico-fisiche
e altro”, scrive Insider, oltre la metà del personale verrebbe
dirottato verso le forze di Polizia, della Guardia di Finanza o presso
il Ministero delle politiche agricole e forestali.
I sindacati del Cfs ,dal Sapaf alla Cgil, dall’Ugl, alla Cisl, all’Snf e al Dirfor, prontamente hanno chiesto lumi a Tullio del Sette, Comandante generale dell’Arma, e all’attuale comandante della Forestale Cesare Patrone.
“Apprendiamo da un articolo intitolato comparso ieri sul sito di “Insider – Il Fatto Quotidiano” on line – scrivono i segretari generali Marco Moroni del SAPAF, Danilo Scipio dell’UGL – CFS, Andrea Laganà del SNF, Pompeo Mannone della FNS CISL, Francesca Fabrizi della CNF – CGIL e Maurizio Cattoi del DIRFOR–
che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, abbia
preventivamente deciso di non far transitare quasi 4000 dipendenti dei
ruoli del Corpo forestale dello Stato per diverse ragioni tra cui i
limiti di età, profili di carriera e l’idoneità fisica, rendendo di
fatto inapplicabile l’assorbimento del CFS nell’Arma, fortemente voluto
dal Governo nonostante le nostre proteste e le dure critiche di
associazioni, partiti, magistratura ed addetti ai lavori”.
Marco Moroni, segretario Sapaf
“Se
il contenuto dell’articolo fosse confermato – concludono i sindacati –
oltre a rivelarsi un clamoroso boomerang per le scelte politiche di
Renzi e Madia che vogliono imporre la militarizzazione della tutela ambientale
e dei Forestali, ci troveremmo di fronte ad un pericolosissimo caso di
dossieraggio oppure ad una fuga di notizie coperte da privacy”.
Secca la smentita dei vertici dei Carabinieri
che in una nota hanno sottolineato come la notizia sia destituita di
ogni fondamento. Tace il Governo che, dopo l’improvvisa accelerazione
della riforma della pubblica amministrazione, ha fissato per il 1
gennaio 2017 la data dello scioglimento effettivo del Corpo Forestale.
Dieci mesi durante i quali, c’è da scommettere, si
assisterà a nuovi colpi di scena tra ricorsi amministrativi, proteste
dei lavoratori, fughe di notizie. Tutte circostanze che confermano la
problematicità di una scelta che non ha convinto proprio nessuno e che
rischia di compromettere la tutela del patrimonio naturalistico e
paesaggistico del nostro Paese.
20 Febbraio 2016
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