10 agosto 2015

EMERGENZA CINGHIALI. ENPA: CONTRO I CINGHIALI NON BASTANO LE FUCILATE



Emergenza cinghiali.

Enpa: contro i cinghiali non bastano le fucilate




domenica 9 agosto 2015
Redazione

«Ciò che è accaduto a Cefalù è una tragedia per la quale desidero esprimere, a nome dell'associazione, il nostro cordoglio e la nostra solidarietà ai familiari della vittima, ma al contempo è necessario evitare politiche persecutorie, basate su un'ondata di forte emotività, contro animali colpevolizzati per avere reagito a quello che hanno percepito come un possibile pericolo». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che sottolinea al contempo come questo evento così doloroso sia conseguenza della strategia fallimentare seguita in materia faunistica a livello sia nazionale e locale (Regioni e Province). Una strategia, come Enpa denuncia da anni, finalizzata non tanto alla gestione scientifica e razionale (ma anche etica) dei selvatici, quanto alla ricerca del consenso dei cacciatori - categoria sempre più minoritaria - attraverso le leve della libertà di sparo, dei ripopolamenti venatori, degli abbattimenti presuntamente "selettivi".

«Anzitutto è doveroso chiarire che gli animali selvatici non si "divertono" ad attaccare altri esseri viventi. Nel caso di Cefalù è probabile che il cinghiale fosse un esemplare femmina con cuccioli al seguito - aggiunge Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa - e che essa si sia sentita minacciata dall'avvicinarsi dei cani e dell'uomo, che, per gli ungulati rappresentano dei predatori. Viene dunque da chiedersi coma mai, pur insistendo il territorio di Cefalù in un parco regionale, non sia prevista una adeguata attività di informazione su come comportarsi in caso di incontri con i selvatici».

Questo, tuttavia, è solo un aspetto del problema. L'altro è rappresentato dalla questione dei ripopolamenti venatori, cioè dal'immissione della cosiddetta fauna "pronto caccia" che, per garantire il divertimento delle "doppiette", può alterare le caratteristiche demografiche delle specie. «Come mai - prosegue Brutti - quando si parla di presunti danni da selvatici, alcuni si affrettano a chiedere uccisioni e non chiedono invece di fermare tutti i ripopolamenti, vera possibile fonte di squilibrio? Un'operazione, questa, con cui si illudono gli agricoltori, indotti a credere che l'unica soluzione al "problema" sia rappresentata dalle fucilate».

Ma così non è, poiché, nonostante 20 anni di abbattimenti, il nostro Paese si trova ancora a gestire allarmi di questo genere. Invece, occorre applicare correttamente la legge 157/1992 la quale prescrive, oltre a censimenti scientifici delle popolazioni, il ricorso prioritario e obbligatorio ai metodi ecologici; gli unici in grado di intervenire efficacemente e in maniera duratura sulla demografia delle specie e sulla prevenzione dei danni. Occorre infine prevedere urgentissimi ed immediati controlli sulle aziende che allevano cinghiali a fini "alimentari" - pratica che dovrebbe essere vietata del tutto - in quanto accade spesso che alcuni esemplari fuggano dalla cattività, ma è anche necessario intervenire sull'allevamento allo stato brado dei suini, con cui i cinghiali potrebbero riprodursi.

«L'unico modo per evitare il ripetersi di tragedie come quella di Cefalù - conclude Brutti - è di smettere di compiacere una categoria sempre più minoritaria e sempre più isolata dal'opinione pubblica del nostro Paese, applicando finalmente i metodi ecologici obbligatori prescritti dalla legge e favorendo una politica di controlli rigorosi, di censimenti attendibili, di monitoraggi, di divieti e di limitazioni ai ripopolamenti». 

09 Agosto 2015
http://www.cefalunews.net/2014/?id=46239




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Da Il Caleidoscopio delle Madonie


Vitello vittima di un cinghiale




Intanto, secondo quanto riportato sul blog “Quale Cefalù” nelle scorse ore si è verificata un'altra irruzione di un cinghiale  nell’atrio di un abitazione “ad un tiro di schioppo” dal luogo dove si è consumata la tragedia dell’8 agosto. Pare che un suido nel rincorrere un “cagnolino domestico” abbia “sfiorato” le gambe del proprietario della villetta. Lo stesso non avrebbe esitato ad imbracciare il fucile quindi ad abbattere l’esemplare (vedi foto “Quale Cefalù”).







Un video amatoriale postato su facebook da un incredulo avventore che, percorrendo una stradina, vicina al paese di Castelbuono, vede sbucare dal ciglio della strada decine e decine di cinghiali. Suidi per la verità, frutto di una ibridazione avviata diversi anni fa dall'incrocio fra maiali e cinghiali retti. 
Le Madonie











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