27 marzo 2014

SONO SPARITE PREVISIONI DI SPESA CHE FINANZIAVANO LE PIU' DISPARATE FINALITA', A COMINCIARE DAI FORESTALI...



Variazioni bilancio 2014, il gioco
delle tre carte. Tutti i buchi…

Variazioni bilancio 2014, il gioco <br />delle tre carte. Tutti i buchi…
Dopo un paio di mesi di attesa che hanno lasciato con il fiato sospeso decine di migliaia di famiglie, la giunta regionale ha presentato all’Ars un disegno di legge di variazioni al bilancio di previsione 2014. Si tratta di una sorta di legge finanziaria bis, resa necessaria dalla maxi impugnativa del Commissario dello Stato sulla legge finanziaria per il 2014: ben 34 articoli, di cui 16 con la motivazione di inadeguata copertura finanziaria. Ciò ha comportato, come è ormai prassi consolidata da parte dell’Ars, l’impegno al Presidente della Regione di pubblicare la legge senza le parti impugnate. Il risultato, tuttavia, è stato che dal bilancio sono sparite previsioni di spesa per circa 500 milioni di euro che finanziavano le più disparate finalità, dai forestali ai precari della Regione, dai teatri alle società sportive.
Anche se l’impugnativa non è la peggiore decisa da un Commissario dello Stato, essa è significativa ed innovativa, perché per grande parte motivata dal disordine finanziario della Regione e dalla copertura di molte previsioni di spesa in modo non “credibile, sufficientemente sicura ed ancorata a criteri di prudenza, affidabilità e appropriatezza”. Non solo, la copertura finanziaria a diverse disposizioni è stata ritenuta non ancorata, come vuole la legge di contabilità a “nuove o maggiori entrate o a riduzioni di spese”, uniche modalità ammesse per coprire nuove o maggiori spese e riduzioni di entrate.
Ci si sarebbe aspettato, di conseguenza, che nella relazione che accompagna il disegno di legge il governo della Regione illustrasse chiaramente come ha inteso rispondere alle questioni sollevate dal Commissario dello Stato, spiegando quali coperture finanziarie, adeguate e certe, abbiano i 500 milioni di spesa riproposti, anche se con alcune modificate destinazioni. Alla impugnativa invece non si fa alcun riferimento, mentre la copertura, secondo il disegno di legge, sembrerebbe essere in “re ipsa”, derivando dai risparmi (sic) ottenuti nel bilancio 2014 a seguito della impugnativa. Il circuito che ne deriverebbe sarebbe questo: si stanziano dei soldi, il Commissario dello Stato impugna la legge perché non c’è copertura finanziaria, si ripropone un nuovo disegno di legge con cui si stanziano gli stessi soldi, e la copertura viene trovata nel fatto che con la precedente legge non è stato possibile spenderli per via della impugnativa. Se così è, dobbiamo dedurne che ha sbagliato il Commissario dello Stato.
O sbaglia adesso il governo?
Le novità dell’attuale disegno di legge consistono piuttosto nel fatto che vengono ridotte tutte le voci di spesa, per potere stanziare 100 milioni per l’incremento del fondo destinato a fare fronte alla montagna di residui attivi presenti nel bilancio della Regione a rischio di inesigibilità, e destinare 97 milioni  al fondo per le regolazioni contabili, sostanzialmente i soldi che lo Stato restituisce ai cittadini risultati a credito di imposta. Entrambi i fondi, secondo l’impugnativa del Commissario dello Stato (e la relazione della Corte dei Conti del 2013), erano gravemente sottodotati esponendo così a rischio le finanze regionali.
A dire il vero, i 100 milioni stanziati per il fondo svalutazione dei residui attivi sono una goccia nel mare, perché i residui attivi a rischio di inesigibilità nel bilancio della Regione ammontano a più di 4 miliardi di euro. La loro permanenza nei conti falsifica gravemente le poste di bilancio, sia per quanto riguarda il conto patrimoniale, sia per quanto riguarda l’avanzo di amministrazione che, se è positivo (anzi che negativo come dovrebbe essere senza i residui attivi inesigibili), determina disponibilità contabili a cui non corrispondono però entrate reali. In questo modo si creano per mancanza di liquidità squilibri di bilancio e tensioni che fanno ritardare oltre misura i pagamenti verso le imprese ed i cittadini creditori.
A tale proposito va segnalato come la Cassa Depositi e Prestiti abbia bloccato l’erogazione del mutuo di 373 milioni chiesto dalla Regione a valere sul bilancio 2013 e, di conseguenza, anche quello di 90 chiesto sul bilancio 2014. Ciò in conseguenza della mancata approvazione della legge che consente alla Regione di stipulare un mutuo di circa un miliardo necessario per fare fronte ai debiti contratti dalla P.A. regionale.
Vale la pena di rammentare che il mutuo del 2013 deve essere stipulato entro il termine di presentazione del rendiconto 2013 alla Corte dei Conti e che tale termine è prossimo alla scadenza.

 27 Marzo 2014
http://www.siciliainformazioni.com/90014/variazioni-bilancio-2014-gioco-delle-carte-tutti-i-buchi






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