26 luglio 2013

IN RIFERIMENTO ALL'ARTICOLO "DOLOMITI ED ETNA, SPLENDORE E IMMONDIZIA


In riferimento all'articolo di Andrea Lodato "Dolomiti ed Etna, splendore e immondizia"


Mi riferisco all'articolo di Andrea Lodato "Dolomiti ed Etna, splendore e immondizia" per stigmatizzare, ancora una volta, come il successo e lo sviluppo turistico dell'Etna, patrimonio dell'Umanità, non dipende dall'etichetta dell'Unesco, ma dalle persone, dalla volontà di politici, amministratori, enti preposti alla valorizzazione delle risorse e delle bellezze naturali. Oggi apprendo con soddisfazione che il presidente Crocetta ha condiviso la battaglia per i Casinò in Sicilia.
Ma quello che c'è da valorizzare nel parco dell'Etna e nei Comuni limitrofi, per proporre un'offerta turistica di gran lunga superiore a quella attuale, non è soltanto il patrimonio naturalistico ma è, sopratutto, quello architettonico, artistico, archeologico, megalitico, culturale ed enogastronomico. Per quanto attiene la pulizia dei boschi e delle strade è necessario che tutti i Comuni si attivino e mettano in atto strategie funzionali, utilizzando il personale forestale e sensibilizzando l'opinione pubblica con cartelli, segnaletica, manifesti e quant'altro. Lo stesso valga per proporre i nostri beni ed il nostro patrimonio artistico in evidente stato di abbandono. Basti pensare che da decenni il Comune di Trecastagni non riesce a proporre all'attenzione dei turisti nemmeno le vestigia di quello che fu il "Principato di Trecastagni".
Il Palazzo del Principe, il palazzo della Vicaria, il Convento di S. Antonio, il patrimonio culturale, i libri antichi, i manoscritti sono in uno stato di degrado. Trecastagni, pur avendo un grande patrimonio megalitico e archeologico, non ha mai attenzionato il problema per fare un grande passo in avanti. Le piramidi dell'Etna sono state attenzionate soltanto da studiosi non siciliani e stranieri come Antoine Gigal. Anche tutti gli altri patrimoni artistici dei Comuni pedemontani dell'Etna come Randazzo, Piedimonte e Linguaglossa sono in uno stato di letargo. Solo le grandi idee, i grandi eventi culturali, le grandi mostre di livello nazionale ed internazionale, gli scavi archeologici, la valorizzazione del patrimonio megalitico, unitamente alle bellezze naturalistiche dell'Etna e alla riscoperta degli antichi sapori e vini etnei, possono portare grandi flussi turistici per alleviare le contingenze economiche, la disoccupazione giovanile e dare ampio respiro allo sviluppo sociale, economico e turistico.
Carlo Cincotti

25 Luglio 2013 







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