BRONTE - (23/09/2008) - Polemica a Bronte fra gli operatori forestali dell'antincendio e il sindaco sen. Pino Firrarello. Ieri mattina in Comune una delegazione di lavoratori ha chiesto di essere ricevuta dal primo cittadino per chiedere il suo impegno a favore dell'aumento delle giornate lavorative, ma...
«Abbiamo - ha dichiarato Antonino Parlavecchio (Codires) - interpellato diversi sindaci per ottenere il loro sostegno per la stabilizzazione della categoria o quanto meno dell'aumento delle giornate lavorative da 101 a 151. Il sindaco Firrarello ha detto ai lavoratori che se fosse per lui li avrebbe mandati a casa, perché non servono a nulla. Dichiarazione grave da parte di un'istituzione importante come quella da lui rappresentata».
«Chi conosce la mia storia politica e la mia persona - replica il senatore Firrarello - sa bene che ho sempre accettato il dialogo e mi sono sempre battuto a favore dei lavoratori, come dimostra la legge 13 sulla forestazione della Regione siciliana. Non è possibile però che una delegazione di operai si presenti in Comune per minacciare e ricattare un sindaco. Gli operai mi hanno detto che se non avessero raggiunto i propri obiettivi avrebbero rovinato la Sagra del pistacchio con una colossale manifestazione di protesta. Come sindaco non posso accettare questo ricatto, ne tanto meno posso avanzare promesse che alla fine rischiano di non essere mantenute. Il servizio antincendio a mio avviso va rivisto perché nonostante l'enorme spesa sostenuta ogni anno dalla Regione siciliana, i nostri boschi vanno ugualmente in fiamme. Io per primo sono a favore del lavoro, che deve essere però produttivo». «Non accetterò - conclude - ricatti dai lavoratori e di fronte ad azioni di forza sarò costretto a rivolgermi al Prefetto, affinché si ristabilisca l'ordine pubblico».
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«Abbiamo - ha dichiarato Antonino Parlavecchio (Codires) - interpellato diversi sindaci per ottenere il loro sostegno per la stabilizzazione della categoria o quanto meno dell'aumento delle giornate lavorative da 101 a 151. Il sindaco Firrarello ha detto ai lavoratori che se fosse per lui li avrebbe mandati a casa, perché non servono a nulla. Dichiarazione grave da parte di un'istituzione importante come quella da lui rappresentata».
«Chi conosce la mia storia politica e la mia persona - replica il senatore Firrarello - sa bene che ho sempre accettato il dialogo e mi sono sempre battuto a favore dei lavoratori, come dimostra la legge 13 sulla forestazione della Regione siciliana. Non è possibile però che una delegazione di operai si presenti in Comune per minacciare e ricattare un sindaco. Gli operai mi hanno detto che se non avessero raggiunto i propri obiettivi avrebbero rovinato la Sagra del pistacchio con una colossale manifestazione di protesta. Come sindaco non posso accettare questo ricatto, ne tanto meno posso avanzare promesse che alla fine rischiano di non essere mantenute. Il servizio antincendio a mio avviso va rivisto perché nonostante l'enorme spesa sostenuta ogni anno dalla Regione siciliana, i nostri boschi vanno ugualmente in fiamme. Io per primo sono a favore del lavoro, che deve essere però produttivo». «Non accetterò - conclude - ricatti dai lavoratori e di fronte ad azioni di forza sarò costretto a rivolgermi al Prefetto, affinché si ristabilisca l'ordine pubblico».
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