Stop alla Finanziaria bis della Regione
Il Consiglio dei Ministri impugna la norma
Il Consiglio dei Ministri impugna la norma
di Manlio Viola
Non c’è pace neanche dopo l’accordo sui 500 milioni di euro alla Sicilia
e sulla modifica dello Statuto siciliano attraverso un accordo. Il
Consiglio dei Ministri, nella seduta del pomeriggio del 14 luglio ha
impugnato la legge della Regione Siciliana n. 8 del 17/05/2016, “Disposizioni per favorire l’economia. Norme in materia di personale. Disposizioni varie”, ovvero
la legge stralcio della così detta Finanziaria bis “in quanto una norma
riguardante il personale dirigente regionale viola l’art. 97, commi 1 e
3 della Costituzione, che stabiliscono l’accesso agli impieghi nelle
pubbliche amministrazioni mediante concorso pubblico, nonché i principi
di ragionevolezza, imparzialità e buon andamento della Pubblica
amministrazione di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione”.
Si tratta della così detta legge stralcio della Finanziaria bis nella quale erano confluite le spese e i contributi non
approvate in legge di stabilità. L’impugnativa sarà notificata in
queste ore a Palazzo d’Orleans e all’assessorato regionale del personale
della funzione pubblica e delle Autonomie locali. L’impugnativa, dalle
notizie fin qui disponibili, appare alquanto generica e mette a rischio
l’intera legge e le sue disposizioni anche se, una volta formulata
legalmente per la trasmissione alla Corte Costituzionale dovrebbe essere
meno generica.
In base a quanto apprende BlogSicilia
lo scontro, l’ennesimo, fra Roma e Palermo riguarda l’articolo 31 della
legge che giornalisticamente è stata definita tanto ‘finanziaria bis’
quanto ‘legge omnibus’ ospitando ogni sorta di norma. Quell’articolo
mira a salvaguardare i dirigenti esterni della regione siciliana con una
disposizione alquanto atipica.
Vi si prevede, infatti, che i dirigenti
generali possano utilizzare per incarichi div aria natura non solo i
dirigenti regionali privi di incarico inseriti nell’albo unico regionale
ma anche “in subordine i dirigenti equiparati ai sensi dell’articolo 7
della legge regionale 10 dicembre 2’001 numero 21…”. In pratica, in
questo modo, si scavalcano le previsioni della legge del 2015 e si
‘allarga’ anche agli esterni con un incarico l’albo unico dei dirigenti.
Per risolvere il problema la legge dovrà
tornare in aula e dovranno essere stralciate le norme impugnate
(bloccando il tentativo di utilizzare i dirigenti esterni senza
concorso) e si eviterà, così che possano esserci ricadute sul resto
delle disposizioni previste oppure decidere di resistere davanti la
Corte Costituzionale e continuare a mantenere in vigore la legge
assumendosi la responsabilità dell’eventuale danno derivante.
Da un punto di vista giuridico sembra
escluso che l’impugnativa blocchi l’intera norma come da voci circolate
in questi giorni. in realtà per molti era una speranza visto che sono
tante le norme contenute in questa legge che si vorrebbe abrogare o
modificare.
In primo luogo la legge 8 contiene le
norme per l’assunzione degli ex sportellisti della Formazione,
contestate da loro stessi sin da subito nella formulazione ma c’è anche
il contestato articolo 10 che causerà a settembre il licenziamento degli
assistenti ai disabili nelle scuole e che adesso anche il governo
vorrebbe, forse, modificare.
“Appare evidente che l’art. 13 relativo
alle politiche attive del lavoro e nello specifico degli ex operatori
degli sportelli multifunzionali – commentano gli ex sportellisti – è
stato giudicata ammissibile. Ovviamente non si può ridurre il tutto alla
semplice stesura di un elenco dove leggere il proprio nome, elenco tra
l’altro ancora in embrione e che fa registrare un notevole ritardo
rispetto alla tabella di marcia che la stessa norma indicava visto che
avrebbe dovuto essere pubblicato entro trenta giorni dalla pubblicazione
in Gazzetta”.
Gli sportellisti chiedono di essere
avviati al lavoro “Adesso, che non ci sono più elementi ostativi e
auspichiamo – dicono – che gli addetti al lavoro possano celermente
produrre tutti i decreti attuativi che consentano di rimetterci presto
al lavoro”.
Al contrario il ritorno in aula delle
legge potrebbe essere utilizzato per modificare l’articolo 10. “Abbiamo
detto sin dall’inizio che l’articolo 10 della legge Regionale 8/2016,
approvata il 17 Maggio scorso, è un errore, un danno pesante contro gli
studenti disabili e gli assistenti igienico personale in servizio da
quasi 20 anni, seppur con contratti precari, ma anche contro gli stessi
collaboratori scolastici sui quali si vuole ora scaricare il servizio
di assistenza solo per risparmiare, e tutto questo è stato confermato –
dicono gli assistenti ai disabili – Adesso bisogna abolirlo definitivamente!”
Ma di questioni che sembravano chiuse e
ora potrebbero essere riaperte ce ne sono davvero tante. Nella nuova
legge finanziaria, infatti, c’è di tutto un po’ a cominciare dall’ultima
approvazione, quella dell’emendamento che ha stravolto di nuovo (si
spera per l’ultima volta) la riforma delle province per adeguarla alla legge Delrio.
Come detto contiene anche il provvedimento per assumere i 1500 ex sportellisti della Formazione professionale.
La norma era stata stralciata in Commissione per consentire l’approvazione di alcune linee di finanziamento urgente visto che in attesa c’erano norme come quella sugli sportellisti ma anche per il salvataggio dell’Oasi di Troina.
18 Luglio 2016
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