16 ottobre 2018

I CENTRI PER L'IMPIEGO SICILIANI ALZANO BANDIERA BIANCA: "INADEGUATI A GESTIRE REDDITO DI CITTADINANZA"


Dal sito palermo.repubblica.it

di GIORGIO RUTA - 15 Ottobre 2018
L'Isola ha il primato del numero di lavoratori del settore: 1737 su 7934. Ciò nonostante i servizi sono al flop

L'attuazione del reddito di cittadinanza preoccupa, e non poco, i centri per l'impiego dell'Isola. "Le strutture sono poco organizzate o organizzabili a rendere servizi adeguati ai cittadini", ha detto la dirigente dell'ufficio di Palermo, secondo quanto riportano in una nota i sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs e Siad. Le stesse sigle che chiedono di incontrare la delegazione del governo nazionale che dovrebbe fare visita a un centro del Palermitano nei prossimi giorni. La paura è che negli uffici della Sicilia non riescano a far fronte al numero elevato di richieste che arriveranno per ottenere il reddito di cittadinanza.

Questo nonostante nei 501 Centri per l'impiego italiani operano "7.934" addetti, e "la regione col maggior numero di dipendenti è la Sicilia (1.737), che raccoglie poco meno del 22% del totale del personale". Malgrado ciò, l'Isola meridionale "è maglia nera in Europa per quota di persone a rischio di povertà, o di esclusione sociale (52,1%), e ha anche il primato della quota di popolazione dai 15 anni in su a rischio povertà (41,3%)", come ha rilevato il rapporto dell'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, diffuso nei giorni scorsi a Siracusa.

Per i sindacati autonomi "sono effettivamente inadeguate le strutture delle sole città metropolitane, ma al tempo stesso congrua e qualificata la dotazione organica del personale di tutti i centri per l'impiego della Sicilia". Un riferimento chiaro alla questione ex sportellisti: la Regione ha chiesto agli uffici di comunicare di quante persone hanno bisogno, per poter inserire questi lavoratori con "procedura a evidenza pubblica".

Una lettera che ha fatto infuriare i sindacati autonomi che sostengono si tratterebbe di un affidamento diretto che "si risolve in azione che viola principio del pubblico concorso con una deroga che determina un privilegio a favore di una categoria di lavoratori in danno al personale in servizio", che vedrebbe "occupati irreparabilmente i posti da destinare a riqualificazione e progressione della carriera in via di definizione di rinnovo del contratto".

Ma gli ex sportellisti non ci stanno e scrivono una lettera ai sindacati. “La nostra battaglia non sfiora in alcun modo la vostra per il rinnovo del contratto di lavoro e la legittima richiesta di progressione di carriera”, sostengono, rassicurando sull’eventuale loro assunzione nei centri dell’impiego siciliani. “Basta studiare la riforma annunciata dal governo – scrivono gli esperti di politiche attive del lavoro - per comprendere che sarebbe una diretta conseguenza dell'annunciato potenziamento dei centri per l'impiego a livello nazionale, quindi va da sé che la copertura economica arriverebbe direttamente da risorse statali e non intaccherebbe in alcun modo le risorse regionali a voi dedicate”.

Fonte: palermo.repubblica.it






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