12 dicembre 2017

ARS, TANTE LE PRIORITÀ E I NODI DA SCIOGLIERE



di Raffaella Pessina
Esercizio provvisorio, Codice etico e pasticcio ex Province solo per citarne alcuni. Centro Pio La Torre: “Un ddl per il contrasto alla povertà”

PALERMO - Manca solo qualche giorno all’inizio dell’attività, si spera, proficua, del nuovo Parlamento regionale. Il 15 dicembre infatti si riunisce per la prima volta il gruppo dei 70 deputati eletti per formare l’Assemblea regionale siciliana. è abbastanza probabile che i pochi giorni che ci separano dalle festività natalizie verranno utilizzati solo per le operazioni di rito: elezione del presidente dell’Ars, formazione delle commissioni e dei gruppi Parlamentari.

A questo proposito giova ricordare che ieri i deputati regionali dell’Udc hanno eletto Margherita La Rocca Ruvolo nuovo capogruppo. I parlamentari eletti alle elezioni del 5 novembre scorso si sono riuniti alla presenza del presidente nazionale del partito, Antonio De Poli. Margherita La Rocca Ruvolo, alle consultazioni regionali, è stata eletta nel collegio di Agrigento. è alla seconda legislatura all’Assemblea regionale siciliana è laureata in psicologia e teologia ed è docente di professione. è sindaco del comune di Montevago (Ag). L’Udc si trova tra i partiti della maggioranza ed ha ottenuto due deleghe assessoriali con Mimmo Turano e Vincenzo Figuccia.

Il parlamentare della Sinistra, Claudio Fava, invece ha presentato alla stampa un disegno di legge sulla costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia in Sicilia che promuova maggiormente il confronto con l’antimafia nazionale e altri organismi europei. Nel ddl prevista anche la collaborazione di funzionari in numero non superiore a nove, distaccati presso la presidenza della Regione. Probabile la sua candidatura a presidente della Commissione: “Metto a disposizione – ha dichiarato Fava - la mia esperienza di cose conosciute e apprese in questi cinque anni di antimafia nazionale”. “Ho visto il codice etico dell’antimafia regionale - ha poi aggiunto, facendo riferimento al codice voluto da Nello Musumeci e approvato dall’antimafia regionale nel 2015, ma mai arrivato in Aula - ho anche chiesto i rilievi di merito degli uffici. è di certo da riprendere”.

Sul contrasto alla povertà si è espresso il centro Pio La Torre, che sollecita la soluzione del problema all’Ars. “La nuova Assemblea regionale siciliana che si insedierà venerdì prossimo, 15 dicembre, discuta e approvi come primo atto il ddl di iniziativa popolare per il contrasto alla povertà assoluta che da oltre due anni è depositato all’Ars”. In una nota il centro chiede che venga discusso ed approvato immediatamente: “Il testo, nonostante le assicurazioni del Governo precedente, non è mai stato calendarizzato né discusso. Nel frattempo la povertà assoluta è cresciuta. Dall’1 dicembre di quest’anno è in vigore una misura di Rei decisa dal Governo nazionale che è insufficiente a coprire l’intera platea degli aventi diritto (in Sicilia, secondo l’Istat, oltre 260.000 famiglie) – è scritto nella nota - Una rapida approvazione del ddl di iniziativa popolare - consentirebbe, agganciandolo al provvedimento nazionale, di estendere l’intervento a un numero più elevato di bisognosi”. Il ddl, che si compone di sette articoli, ha tra i firmatari un cartello trasversale di soggetti, il Comitato No Povertà, costituto dal Centro Pio La Torre, dai sindacati, da Libera, Confindustria, Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa 12 luglio e Terzo Settore. Il Comitato venerdì prossimo alle ore 9, presso Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, distribuirà ai deputati una lettera aperta per chiedere formalmente la discussione del ddl. Il testo prevede di agganciare alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale, l’integrazione destinata a ciascun nucleo familiare, commisurata alla differenza tra il reddito disponibile (Isee) e la soglia di povertà assoluta calcolata dall’Istat. Ai beneficiari è rilasciata una carta acquisti da utilizzare per comprare beni e servizi di prima necessità.

Ma i problemi siciliani che l’Ars dovrà affrontare nell’immediato, a cominciare dall’eventuale esercizio provvisorio, una pratica divenuta ormai consuetudine in Sicilia. Nel calendario delle emergenze anche il pasticcio dei liberi consorzi e della riforma delle Province che non è mai decollata e la questione della gestione dei rifiuti.

12 dicembre 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: www.qds.it





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