04 luglio 2017

LA CORTE DEI CONTI HA SCOPERTO CHE LA REGIONE È IN MANO AGLI IMBECILLI. MEGLIO TARDI CHE MAI


Da SALVATORE PARLAGRECO 04-Luglio 2017
Se mi chiedessero di spiegare il declino – politico, economico, culturale – della Sicilia, racconterei della chiusura dell’unica scuola di alta formazione esistente nel Meridione d’Italia, il Cerisdi, nato come naturale erede dell’Isida, anticipatore –a sua volta – della formazione per manager pubblici e privati. La scelta non sarebbe dettata solo dal fatto che mi è toccato di vivere in prima persona – da Presidente del Cerisdi per meno di due anni – il suo tramonto, con grande scoramento per il mio animo esacerbato dalla sordità, ambiguità, indifferenza del governo regionale, che pure mi aveva voluto, ma anche per il significato che quella rinuncia al Centro da parte della Regione, ha avuto, e continua ad avere, in termini di immagine . Confesso che piange il cuore nel sapere che il Castello Utveggio, un luogo d’incanto, sia stato abbandonato a se stesso, a causa dei provvedimenti della Regione, per i prevedibili danni che nel tempo saranno causati dall’assenza di manutenzione.
E’ impossibile spiegare come sia stato possibile disfarsi di un Istituto, nato e cresciuto (con una montagna di quattrini): la Regione siciliana avrebbe potuto utilizzarlo, affidandogli i compiti per i quali il Presidente della Regione, Rino Nicolosi – persona illuminata – aveva voluto che nascesse, invece che sborsare un mare di soldi a favore di enti pubblici (nazionali) e privati, che vivono solo grazie alle commesse pubbliche siciliane.
E’ impossibile, ancora, spiegare per quale ragione la Regione non volesse servirsene e preferisse alimentarlo con contributi nel corso di decenni, costringendo ad una questua annuale gli amministratori dell’Istituto, invece che investire per la formazione dei suoi dipendenti, dirigenti e non.
I contributi sono un male assoluto ovunque. Sempre. Nel nostro caso hanno creato un rapporto di dipendenza reale, ma non istituzionale, fra Regione e amministratori del Cerisdi, obbligati a ingegnarsi di volta in volta per aggiustare i bilanci, e non hanno certo incentivato la qualità dell’attività di formazione, piuttosto la ricerca dell’onorevole o dell’assessore da coinvolgere, il gruppo parlamentare e il partito da “smuovere”.
E’ impossibile spiegare per quale ragione il sindacato, e gli stessi lavoratori (una parte di essi), abbiano creduto più nella possibilità di mantenere comunque il posto di lavoro, a prescindere dalla esistenza in vita del Cerisdi.

Fonte: siciliainformazioni.com





Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.