17 marzo 2015

ALLARME A NICOSIA. CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LA PRESENZA DEI SUINI NERI, I CITTADINI COSTITUISCONO UN COMITATO SPONTANEO E PRESENTANO UN ESPOSTO AI CARABINIERI, ALLA PREFETTURA, AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE, ALL'ISPETTORATO FORESTALE ED ALL'AZIENDA FORESTE DEMANIALI


Allarme a Nicosia. Gli animali selvatici scendono dai Nebrodi e attaccano anche un bimbo di 8 anni Prigionieri dei suini neri


I suini neri in giro per i boschi


Nicosia. Cresce la preoccupazione per la presenza dei suini neri, maiale selvatico particolarmente aggressivo, che oltre a provocare danni ingenti alle colture è pericoloso per le persone. L'ultimo episodio in ordine di tempo, è quello di un bambino di 8 anni che, uscendo di casa si è trovato davanti due minacciosi capi dei quali ha evitato l'attacco rifugiandosi nell'ovile. Così un centinaio tra residenti e allevatori delle contrade Valpetroso, Bauda, Graffafna, Ciaramelliere, San Martino, Vaccarra, Monaco Casaleni, Sambughetti, Campanito, ma anche Fiumetto e santa Agrippina, molto distanti dalla parte boscosa di monte Campanito, hanno costituito un comitato spontaneo, coordinato da Giacomo Scardino, e hanno presentato un esposto ai carabinieri, alla Prefettura, al commissario straordinario del Comune, all'Ispettorato forestale ed all'Azienda foreste demaniali, alla ripartizione faunistico venatoria, esponendo le problematiche che derivano dall'aumento della popolazione di questo suino selvatico che tra l'altro si è incrociato con i cinghiali divenendo più aggressivo, ma anche con il suino domestico che ha dimensioni maggiori dando origine a una popolazione di ibridi aggressivi e di stazza spesso notevole.
I firmatari dell'esposto chiedono interventi urgenti per mettere sotto controllo la popolazione di maiali selvatici che ormai è cresciuta in maniera incontrollata. Da anni si parla di un piano di abbattimenti controllati, mirati proprio ad evitare che il numero di capi continui a crescere, considerato che si tratta di un animale che non ha nella zona alcun antagonista. Quello che sta accadendo è che aumentando il numero di capi, è necessaria per la sopravvivenza un'area sempre più ampia. I suini neri e gli ibridi si stanno spingendo sempre più in basso, rispetto alla parte più selvaggia di monte Campanito, alla costante ricerca di cibo. Dopo avere devastato diverse centinaia di ettari di pascolo che comunque viene concesso in affitto agli allevatori che quest'anno avranno problemi ad alimentare le mandrie, i suini si stanno spingendo sempre più verso aree abitate e coltivate. Ingenti i danni che questi animali provocano, oltre che alle aree del demanio comunale, anche ai terreni privati. Molti campi coltivati a grano sono già devastati. I suini scavano in profondità distruggendo le colture e danneggiano gli alberi che scortecciano nella parte bassa. Da tempo, anche spinti dalle nevicate particolarmente abbondanti, i suini selvatici, nella loro incessante ricerca di cibo, sono arrivati vicini alle case e hanno già abbattuto recinzioni e muretti.
«Siamo fiduciosi che, nel rispetto di una specie protetta - spiega Giacomo Scardino - verrà trovata una soluzione che eviti danni ingenti e soprattutto seri rischi per l'incolumità delle persone».
Giulia Martorana



16 Marzo 2015




Nota
E già...
Nelle Madonie e nei Nebrodi il problema dei suini neri esiste almeno da vent'anni, solo che al Nord, gli animali selvatici sono una risorsa e al Sud invece oltre ad essere un pericolo sono anche un problema.
Purtroppo, ancora una volta, non sappiamo sfruttare al meglio le nostre risorse. 
Alla politica, l'unica cosa che gli riesce bene senza sforzi, sono i tagli al comparto forestale. Su questo sono dei veri campioni! Infatti, vengono addirittura premiati dagli incompetenti Romani per non saper sfruttare le proprie ricchezze naturali.









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